Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

450076
Carlo Darwin 13 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
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In tal guisa si devono essere conservate le variazioni benefiche di tutte le sorta, sia abitualmente come occasionalmente, e devono essere state eliminate quelle nocevoli. Non voglio parlare delle grandi e spiccate deviazioni di forma, che seguono solo a lunghi intervalli di tempo, ma di semplici differenze individuali. Sappiamo, per esempio, che i muscoli delle nostre mani e dei nostri piedi che promuovono i nostri movimenti, van soggetti, come quelli degli animali sottostanti, ad incessanti variazioniI signori Murie e Mivart nella loro Anatomy of the Lemuroidea (Transact. Zoolog. Soc. vol. VIII, 1869, p. 96, 98) dicono: «Alcuni muscoli sono così irregolari nella loro distribuzione che non possono classificarsi bene in nissuno degli scompartimenti sopra notati». Questi muscoli differiscono anche nei lati opposti dello stesso individuo.. Quindi se i progenitori dell’uomo somiglianti alle scimmie che abitavano una data contrada, e specialmente una che portasse qualche mutamento nelle loro condizioni, si fossero divisi in due parti uguali, una delle quali avesse racchiuso in sè tutti gl’individui meglio acconci, per le loro facoltà di movimento, a guadagnarsi la sussistenza e a meglio difendersi, quella parte a conti fatti avrebbe conservato maggior numero d’individui e avrebbe procreato maggior prole che non l’altra parte meno bene dotata.

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Ma le mani e le braccia non possono guari esser divenute tanto perfette da costrurre armi, o da scagliare sassi e giavellotti ad una data mira, finchè furono adoperate abitualmente per uso di locomozione e per sopportare tutto il peso del corpo, o finchè erano specialmente acconce, come abbiamo osservato prima, all’arrampicarsi sugli alberi. Un modo di vivere così rozzo avrebbe anche spento il senso del tatto, dal quale dipende principalmente il loro uso delicato. Per queste sole ragioni doveva essere un vantaggio per l’uomo divenire bipede; ma per molte azioni è quasi necessario che le braccia e tutta la parte superiore del corpo siano liberi; e perciò egli deve star ritto sui piedi. Ad ottenere questo grande vantaggio, i piedi sono divenuti piatti, e il dito pollice si è particolarmente modificato, sebbene ciò abbia avuto per conseguenza la perdita della facoltà di preensione. Ciò concorda col principio della divisione del lavoro fisiologico, prevalente in tutto il regno animale, che mentre le mani divengono perfette per la presa, i piedi si perfezionano e divengono più acconci per sostenere il corpo e per camminare. Tuttavia, in certi selvaggi il piede non ha al tutto perduto la facoltà di preensione, come dimostrano il modo in cui si arrampicano sugli alberi e lo adoperano in altri vari usiHaechel ha un’ottima discussione intorno agli stadi percorsi dall’uomo per divenire bipede: Natürliche Schöpfungsgeschichte, 1868, p. 507. Il dottor Buchner (Conférences sur la Théorie Darwinienne, 1869, p. 135) ha dato buoni esempi dell’uso del piede come organo di preensione nell’uomo; anche sul modo di incesso delle scimmie più elevate, al quale faccio allusione nel paragrafo seguente; vedi pure Owen (Anatomy of Vertebrates, vol. III, p. 71), intorno a quest’ultimo argomento..

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Senza dubbio questi mezzi di mutamento agiscono e reagiscono fra loro, quindi quando certi muscoli, o le prominenze ossee cui s’inseriscono, divengono più grandi per ragione dell’esercizio usuale, ciò dimostra che certe azioni si compiono abitualmente e debbono essere utili. In conseguenza quegli individui che le compievano meglio dovevano essere in migliori condizioni e sopravvivere in numero maggiore.

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Egli crede che certi mestieri, come quello del calzolaio, facendo tenere il capo abitualmente piegato in avanti, possano rendere la fronte più rotonda e più prominente.

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Egli crede che certi mestieri, come quello del calzolaio, facendo tenere il capo abitualmente piegato in avanti, possano rendere la fronte più rotonda e più prominente.. Io ho dimostrato che nei conigli dalle lunghe orecchie basta una lieve cagione, come il taglio in avanti di un orecchio, per far sporgere da quel lato quasi tutte le ossa del cranio; per cui le ossa del lato opposto non corrispondono più per l’appunto. Infine, se un animale qualunque cresce o diminuisce molto nella mole generale senza che avvenga qualche mutamento nelle sue potenze mentali, o se le potenze mentali crescono o diminuiscono molto senza qualche grande mutamento nel volume del corpo, è quasi certo che la forma del cranio sarà alterata. Io deduco questo dalle mie osservazioni sui conigli domestici, alcune sorta dei quali sono venuti molto più grandi che non i selvatici, mentre altre sono rimaste a un dipresso della stessa grossezza, ma nei due casi il cervello si è molto rimpicciolito rispetto alla mole del corpo. Ora mi recò dapprima molta sorpresa vedere che in tutti questi conigli il cranio era divenuto più lungo, o dolicocefalo: per esempio, di due crani di quasi pari larghezza, uno di un coniglio selvatico e l’altro di una grossa specie domestica, il primo era lungo solo 3,15 pollici (78 millimetri); ed il secondo 4,3 pollici (1 cent. e 6 decimillietri)Variation of Animals, ecc., vol. I, p. 117 intorno allo allungamento del cranio: p. 119 sull’effetto del taglio di un orecchio.. Uno dei caratteri più spiccati che distinguono le varie razze umane è quello che in alcune il cranio è allungato, e in altre rotondo; e qui la spiegazione suggerita dal caso dei conigli può in parte essere applicata, perchè Welcher trova che gli uomini piccoli inclinano più a divenire brachicefali, e gli uomini alti a divenire dolicocefaliCitato da Schaaffhausen nella Antropolog. Review, ottobre 1868, p. 419.; quindi gli uomini alti si possono comparare al conigli dal corpo più grande e più lungo, i quali tutti hanno il cranio allungato, e sono dolicocefali.

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Se in un paese si preferiscono meglio abitualmente cavalli forti e pesanti, ed in un altro cavalli leggeri e di rapido corso, possiamo esser certi che in un dato tempo si produrranno due distinte sottorazze, senza che nessuna particolare coppia e nessun individuo siano stati separati e allevati in uno dei due paesi. Molte razze sono state in tal modo formate, ed il loro modo di formazione è intimamente analogo con quello delle specie naturali. Sappiamo pure che i cavalli i quali sono stati portati alle isole Falkland sono divenuti durante le successive generazioni più piccoli e più deboli mentre quelli che si sono rinselvatichiti nelle Pampas hanno acquistato una testa più grossa e tozza; e questi mutamenti sono derivati evidentemente non già da una coppia unica qualunque, ma da ciò che tutti gli individui sono stati soggetti alle stesse condizioni, aiutati forse dal principio di regresso. In nessuno di questi casi le nuove sottorazze sono venute da una coppia unica, bensì da molti individui che hanno variato in gradi differenti, ma nello stesso modo generale; e possiamo concludere che le razze umane si sono prodotte similarmente, e che le loro modificazioni sono o l’effetto diretto dell’azione di condizioni differenti, o l’effetto indiretto di una qualche sorta di scelta. Ma su questo ultimo particolare ritorneremo fra breve.

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L’espressione difetto d’esercizio non si deve riferire solamente ad una diminuita azione dei muscoli, ma comprende una diminuzione dell’afflusso del sangue ad una parte o ad un organo, per essere soggetto a minori alternative di pressione, o per essere divenuto per qualsiasi via meno abitualmente attivo. Possono trovarsi in uno dei due sessi rudimenti di parti che sono sviluppate normalmente nell’altro sesso; e questi rudimenti, siccome noi vedremo più tardi, spesso si originano in una maniera distinta. In alcuni casi certi organi sono stati ridotti per mezzo della scelta naturale, perchè divenuti nocevoli alla specie, mutate le condizioni della vita. Il processo di riduzione è probabilmente agevolato spesso dai due principii di compensazione e di economia dell’accrescimento; ma sono difficili da comprendere gli ultimi stadi del riducimento, dopochè il difetto di esercizio ha fatto tutto quello che gli si può attribuire, e quando la conservazione da compiere per mezzo dell’economia dell’accrescimento è molto scarsaMolti buoni argomenti intorno a questa questione sono stati arrecati dai signori Murie e Miwart nelle Transact. Zoolog. Soc., 1869, vol. VII, p. 92.. La compiuta e finale soppressione di una parte già fuori di esercizio è molto ridotta in volume, nel qual caso non possono operare nè compensazione nè economia, si può forse intendere colla ipotesi della pangenesi, e, secondochè appare, in nessun altro modo. Ma siccome l’intero argomento degli organi rudimentali è stato pienamente discusso ed illustrato nelle mie opere precedentiVariation of Animals and Plants under Domestication, vol. II, p. 317, 397. Vedi pure Origin of species, 5a ediz. 535., io non dirò nulla di più qui in proposito.

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Schaaffhausen attribuisce questa differenza tra le due razze a ciò, che «la porzione dentale posteriore della mascella è sempre più corta»Sulla forma primitiva del cranio, traduzione inglese nella Anthropological Review, ottobre 1868, p. 426. in quelle che sono incivilite, e questo raccorciamento può, io credo, venire francamente attribuito a ciò che gli uomini inciviliti sogliono abitualmente nutrirsi di cibo molle e cotto, e adoperano meno le loro mascelle. Il signor Brace mi ha informato essere divenuta comune negli Stati Uniti la pratica di svellere ai bambini alcuni denti molari, perchè la mascella non cresce abbastanza pel compiuto sviluppo del numero normale dei denti.

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Se i maschi fossero stati abitualmente guerrieri sarebbero probabilmente cresciuti di mole mercè la scelta sessuale, tanto da eccedere quella della femmina; ma il sig. Bates, dopo aver comparato i due sessi in oltre cento specie di Copridae, non trova nessuna ben distinta differenza per questo rispetto in individui bene sviluppati. Vi è tuttavia un coleottero appartenente alla stessa grande divisione dei lamellicorni, il Lethrus, di cui si sa che i maschi combattono fra loro, ma non hanno corna, sebbene le loro mandibole siano più grandi che non quelle della femmina.

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Nel caso del pollame seguono abitualmente variazioni di colore limitate nella loro trasmissione al sesso maschile. Anche quando questa forma di eredità prevale, può bene accadere che qualche successivo stadio nel processo di variazione possa venire trasmesso alla femmina, la quale allora rassomiglierebbe in un lieve grado al maschio, come segue in certe razze di polli. O, parimente, il numero maggiore, ma non tutti, dei successivi stadi potrebbero venire trasmessi ai due sessi, e la femmina verrebbe allora a rassomigliare intimamente al maschio. Non vi può essere guari dubbio che questa è causa per cui il maschio del piccione Pouter ha un gozzo un po’ più grosso, ed il piccione Messaggero maschio ha in certo modo bargigli più grandi che non le loro rispettive femmine; perchè i dilettanti non hanno scelto un sesso piuttosto che un altro e non hanno desiderato che questi caratteri fossero più pienamente sviluppati nel maschio che non nella femmina, tuttavia questo è il caso nelle due razze.

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Se i giovani di qualche specie nel loro piumaggio giovanile riuscissero meglio nel conquistarsi le compagne che non gli adulti, il piumaggio adulto si perderebbe probabilmente in breve, siccome i maschi che avrebbero conservato per un periodo più lungo il piumaggio giovanile avrebbero prevalso, e così il carattere della specie sarebbe in fine modificatoAltri animali, che appartengono a classi al tutto distinte, possono abitualmente od occasionalmente riprodursi prima di avere pienamente assunto i loro caratteri adulti. Questo è il caso pei maschi giovani del salmone. Si sa che parecchi anfibi si riproducono mentre sono ancora allo stato di larva. Fritz Müller ha dimostrato (Facts and Arguments for Darwin, trad. ingl., 1859, p. 79) che i maschi di parecchi crostacei antipodi divengono sessualmente adulti mentre sono giovani; ed io deduco da ciò che questo è un caso di riproduzione prematura, perchè non hanno acquistato ancora le loro chele pienamente sviluppate. Tutti questi fatti sono interessantissimi, perchè spiegano un mezzo pel quale le specie possono sopportare grandi modificazioni di carattere, secondo il modo di vedere del sig. Cope, espresso colle seguenti parole di «ritardo ed acceleramento dei caratteri generici»; ma io non posso seguire pienamente le viste di questo eminente naturalista. Vedi il sig. Cope, On the Origin of Genera, dai Proc. of Acad. Nat. Sc. of Philadelphia, ottobre 1868.. D’altra parte, se i giovani non riuscissero mai ad ottenere una femmina, l’abito di riprodursi di buon’ora verrebbe presto o tardi al tutto eliminato, essendo esso superfluo e traendo seco uno sciupio di forze.

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Altri animali, che appartengono a classi al tutto distinte, possono abitualmente od occasionalmente riprodursi prima di avere pienamente assunto i loro caratteri adulti. Questo è il caso pei maschi giovani del salmone. Si sa che parecchi anfibi si riproducono mentre sono ancora allo stato di larva. Fritz Müller ha dimostrato (Facts and Arguments for Darwin, trad. ingl., 1859, p. 79) che i maschi di parecchi crostacei antipodi divengono sessualmente adulti mentre sono giovani; ed io deduco da ciò che questo è un caso di riproduzione prematura, perchè non hanno acquistato ancora le loro chele pienamente sviluppate. Tutti questi fatti sono interessantissimi, perchè spiegano un mezzo pel quale le specie possono sopportare grandi modificazioni di carattere, secondo il modo di vedere del sig. Cope, espresso colle seguenti parole di «ritardo ed acceleramento dei caratteri generici»; ma io non posso seguire pienamente le viste di questo eminente naturalista. Vedi il sig. Cope, On the Origin of Genera, dai Proc. of Acad. Nat. Sc. of Philadelphia, ottobre 1868.

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Le varie occupazioni abitualmente proseguite producono un mutamento nelle proporzioni delle differenti parti del corpo. Così venne riconosciuto con certezza dalla Commissione degli Stati UnitiInvestigations, ecc., di B. A. Gould, 1869, p. 288.che le gambe dei marinai che hanno servito nell’ultima guerra, erano più lunghe della 0,217 parte di un pollice (25 millimetri formano un pollice), che non quelle dei soldati, sebbene i marinai fossero misurati e trovati di statura più bassa; mentre le loro braccia erano più corte di 1,09 di un pollice e quindi sproporzionatamente più corte in confronto della loro minore statura. Questa maggior cortezza delle braccia deriva apparentemente dal maggior esercizio di esse, ed è un effetto impreveduto; ma i marinai adoperarono principalmente le braccia per spingere e non per portar pesi. La circonferenza del collo e l’altezza del collo del piede sono maggiori, mentre la circonferenza del petto, della cintura e delle anche, è minore nei marinai che non nei soldati.

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L'uomo delinquente

472041
Cesare Lombroso 3 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
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Sarebbe un asilo obbligatorio, ma solo diurno, per i fanciulli dai 6 ai 12 anni, che non possono più accogliersi negli asili ordinari, e che per propria riluttanza o per impotenza od incapacità dei genitori, sieno destituiti d'ogni mezzo educativo, e dove si farebbero entrare per forza i monelli associati abitualmente nelle pubbliche piazze. «Anche nello stesso asilo infantile, dice quel caldo filantropo Rendiconto dell'adunanza generale dei signori soci dell'Opera Pia dei Riformatori dei giovani nella provincia di Milano (1872) agli onorevoli soci., non entrano tutti i bambini poveri, specialmente i più poveri, vergognosi della loro miseria; ma ad ogni modo, finito l'asilo infantile, in quell'età, in cui i ragazzi sono più esposti al mal fare per la maggiore svegliatezza, non hanno alcun ricovero speciale, e si dànno al vagabondaggio. Nè possono per legge accogliersi nei riformatori; e quando a 12 anni vi entrano, non sono più correggibili, ed entrandovi, non farebbero che peggiorare coi contatti. In questi asili si darebbe loro un tenue vitto, con che si favorirebbe l'affluenza, e si renderebbe meno dura l'obbligatorietà; si avrebbe più occhio alla educazione che all'istruzione, e si avvierebbero verso un'arte, e insieme sarebbero tenuti in continuo esercizio adatto alle loro forze.

Pagina 431

Ebbene se egli era un reo d'impeto, non abitualmente dedito al male, non dovea condannarsi a tal pena.

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Gl'individui riconosciuti abitualmente pericolosi, e già sottoposti a varî processi, non potranno essere dimessi mai; gli alienati a follia transitoria, od intermittente, che offrano segni di perfetta guarigione, saranno segnalati per la dimissione dopo uno o due anni di osservazione; ma sottoposti, dopo la loro uscita, a visite mediche mensili per molti anni di seguito come nel Belgio.

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Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

510090
Piero Bianucci 1 occorrenze

Molti orologi da polso oggi sono radio-controllati e dispongono di due quadranti virtuali, uno per il luogo dove ci si trova abitualmente e uno impostabile sul fuso orario del luogo dove ci si reca in viaggio.

Pagina 268

Scritti

531855
Guglielmo Marconi 2 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
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Sembra inoltre che vi sia un notevole vantaggio, per quanto riguarda gli effetti osservati a grandi distanze, usando un conduttore irradiante direttamente eccitato, cioè un conduttore isolato nel quale le oscillazioni di alta frequenza sono prodotte per mezzo di uno scaricatore a scintilla che lo scarica a terra, o su un altro corpo, come quello abitualmente usato nelle mie primitive forme di trasmettitori radiotelegrafici a onde hertziane.

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Per quanto si riferisce agli intrusi ed in generale ai disturbi atmosferici, questi abitualmente ci sembravano durante il giorno meno intensi di quelli riscontrati usando le onde più lunghe, finora impiegate nella radiotelegrafia.

Pagina 335

Sulla origine della specie per elezione naturale

537100
Carlo Darwin 8 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Secondo Huber, che aveva ampi mezzi d'investigazione, nella Svizzera le schiave lavorano abitualmente colle loro padrone nel costruire i loro nidi, e le prime da sole aprono e chiudono le entrate al mattino e alla sera; ma la loro principale occupazione, come Huber stabilisce espressamente, è quella di andare in cerca di afidi. Questa differenza nelle ordinarie abitudini delle padrone e delle schiave nei due paesi, dipende forse semplicemente da ciò, che le schiave sono catturate in maggior numero nella Svizzera che in Inghilterra.

Pagina 224

Ma nel maggior numero dei casi, cioè riguardo a tutti quegli organismi che abitualmente si accoppiano per ogni riproduzione o che spesso si incrociano, io credo che durante il lento processo di modificazione gl'individui di ogni specie si saranno conservati quasi uniformi coll'incrociamento, per modo che molti individui si saranno modificati simultaneamente, e tutto il complesso delle loro modificazioni non dovrà attribuirsi, in ogni stadio, alla discendenza da un solo progenitore. Per chiarire il mio concetto dirò che i nostri cavalli inglesi da corsa differiscono leggermente da quelli delle altre razze; ma essi non debbono la loro differenza e la loro superiorità alla provenienza da una sola coppia, ma alla cura continua nello scegliere ed addestrare molti individui nel corso di molte generazioni.

Pagina 329

Gli allevatori parlano abitualmente dell'organismo di un animale come di una cosa plastica, che possono modellare quasi come più loro talenta. Se lo spazio non mi mancasse, potrei citare molti testi tratti da autorità sommamente competenti. Youatt, cui sono tanto familiari i lavori degli orticultori e che è pure un giudice esimio in fatto di animali, ammette che il principio d'elezione dà all'agricoltore non solo la facoltà di modificare il carattere del suo gregge, ma di trasformarlo per intero. È la bacchetta magica, colla quale egli chiama alla vita quella forma che gli piace. Lord Somerville, scrivendo intorno a ciò che gli allevatori fecero rispetto alle razze delle pecore, dice: «sembrerebbe che essi avessero dipinto sulla parete una forma perfetta e che poi l'avessero animata». In Sassonia l'importanza del principio d'elezione riguardo alle pecore merinos è tanto riconosciuta, che certi individui ne fanno un mestiere. Tre volte l'anno ogni montone è steso sopra una tavola per studiarlo, come farebbe un intelligente per un quadro; ogni volta è segnato e classificato; e soltanto i soggetti più perfetti vengono scelti per la riproduzione.

Pagina 39

Nelle varietà come nelle specie, qualche risultato deve attribuirsi all'uso ed al non-uso; perchè quando si consideri, per esempio, il microttero di Eyton, le ali del quale sono inette al volo quasi nel medesimo stato di quelle dell'anitra domestica; e quando si pensi al tucotuco che vive sotterra ed è cieco occasionalmente, e a certe talpe che sono cieche abitualmente ed hanno i loro occhi rudimentali coperti dalla pelle, oppure si rifletta agli animali ciechi che abitano nelle caverne oscure dell'America e dell'Europa, è d'uopo riconoscere la efficacia di questo principio. Tanto nelle varietà quanto nelle specie, sembra che la correlazione di sviluppo abbia esercitato un'influenza più grande, in tal modo che quando una parte rimase modificata, le altre parti si modificarono necessariamente. Nelle varietà e nelle specie avvengono delle riversioni a caratteri perduti da lungo tempo. Secondo la teoria delle creazioni, quanto non è inesplicabile la comparsa delle righe sulle spalle e sulle gambe di diverse specie del genere cavallo e su quelle dei loro ibridi! Invece con quanta semplicità non spieghiamo noi questo fatto, quando ammettiamo che tutte queste specie sono derivate da un animale rigato, nella stessa maniera con cui le varie razze di colombi domestici provengono dal piccione torraiuolo ceruleo e rigato!

Pagina 419

Siccome le specie del medesimo genere hanno abitualmente, ma non invariabilmente, alcune rassomiglianze nelle loro abitudini e nella loro costituzione e sempre nella loro struttura, così la lotta è in generale più accanita fra queste specie prossime, quando entrano in concorrenza, di quello che fra le specie di generi diversi. Noi vediamo un esempio di questa legge nella recente estensione, in alcune provincie degli Stati Uniti, d'una specie di rondini, che ha cagionato la decadenza di un'altra specie. Il recente aumento del tordo maggiore in certe parti della Scozia produsse la crescente rarità del tordo bottaccio. Avviene assai spesso che una specie di ratti prenda il posto di un'altra in climi diversissimi. In Russia, la piccola blatta d'Asia ha cacciato davanti a sè dappertutto la sua grande congenere. Nell'Australia la nostra ape domestica, colà introdotta, va distruggendo la piccola ape indigena che è priva di aculeo. Una specie di senape ne soppianta un altra, e così in altri casi. Noi possiamo intendere a un dipresso perchè la lotta sia più viva fra le forme affini, che riempiono quasi lo stesso posto nell'economia della natura; pure è probabile che noi non sapremmo dire in un caso solo precisamente il perchè una specie abbia riportato la vittoria contro un'altra nella grande battaglia della vita.

Pagina 74

Noi avremmo potuto fare il caso di insetti che si posano sui fiori per raccoglierne il polline invece del nèttare; ed essendo il polline formato al solo scopo della fecondazione, la sua distruzione si direbbe una semplice perdita per la pianta; ma quando una piccola quantità di polline viene trasportata dapprima accidentalmente, indi abitualmente dagl'insetti sui fiori e ne seguono incrociamenti, quantunque si consumino perfino i nove decimi del polline dei fiori stessi, ne deriverà un grande giovamento alla pianta; e quegl'individui che diedero del polline sempre più copioso ed ebbero delle antere vieppiù grosse, saranno prescelti.

Pagina 88

Nondimeno io sono assai propenso a credere che anche in tutti gli ermafroditi, sia accidentalmente, sia abitualmente, due individui concorrano alla riproduzione della specie. Questa idea fu espressa con riserva molto tempo fa dallo Sprengel, dal Knight e dal Kölreuter. Ora noi ne vedremo l'importanza; ma io debbo trattare quest'argomento con un'estrema brevità, quantunque io abbia in pronto i materiali per un'ampia discussione. Tutti gli animali vertebrati, tutti gli insetti e parecchi altri grandi gruppi d'animali si accoppiano per ogni fecondazione. Le recenti ricerche hanno diminuito assai il numero degli ermafroditi supposti; e un gran numero di veri ermafroditi si accoppiano: vale a dire due individui si uniscono regolarmente per la generazione, e questo è quanto ci interessa. Ciò non pertanto parecchi animali ermafroditi non si appaiano certo abitualmente, e fra le piante moltissime sono ermafrodite. Qual ragione vi ha dunque, potrebbe chiedersi, per supporre che anche in questi casi due individui cooperino alla riproduzione? Essendo impossibile lo entrare qui in alcun dettaglio, debbo limitarmi solo ad alcune considerazioni generali.

Pagina 91

In moltissimi altri casi, anche se niun impedimento meccanico tolga allo stimma di un fiore il polline di esso, pure, dietro le osservazioni di Sprengel da me confermate, o le antere si aprono prima che lo stimma sia pronto alla fecondazione, ovvero lo stimma giunge a maturità prima che il polline del fiore sia sparso; per guisa che queste piante hanno di fatto sessi separati e debbono abitualmente essere incrociate. Quanto sono strani questi fatti! Quale singolarità nel trovarsi il polline e lo stimma di un stesso fiore tanto vicini fra loro, quasi direbbesi ad assicurare la fecondazione, quando all'opposto riescono in molti casi scambievolmente inutili! Con quanta semplicità questi fatti vengono chiariti dalla considerazione che un accidentale incrociamento fra individui distinti è vantaggioso o indispensabile!

Pagina 92

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