Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abituale

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Astronomia

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J. Norman Lockyer 1 occorrenze

L'osservazione dimostra che il moto apparente dei pianeti non è equabile, ma certe volte più rapido, altre volte più lento; in certi punti anzi il pianeta pare rimanere per qualche tempo immobile nel cielo, come se fosse una stella, e si dice allora che fa una stazione; ripiglia il suo moto, ma da oriente verso occidente, cioè in verso contrario al suo moto abituale, e si dice allora che si muove di moto retrogrado; cessa il moto retrogrado; per qualche tempo il pianeta si ferma un'altra volta, e fa un'altra stazione; riprende il suo moto abituale analogo a quello del Sole e della Luna, riprende il moto diretto cioè da occidente verso oriente; continua con vicenda perpetua ad esser ora fermo in istazione, a muoversi talora di moto retrogrado, più spesso di moto diretto.

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Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 3 occorrenze

Un’altra lettera racconta la vita nomade del musicista: “Andavo da Sunderland a Newcastle, dove assistevo al concerto abituale di Avison, l’organista dal quale fui ingaggiato come primo violino e solista. Di là sono partito il giorno dopo per Edimburgo, dove avevo saputo di un posto vacante nell’orchestra. Al mio arrivo ho conosciuto il filosofo David Hume. Qualche giorno dopo ebbi l’incarico di dirigere l’orchestra e di eseguire alcune delle mie sinfonie.” Di qui in poi la sua carriera musicale spicca il volo: ingaggi sempre più frequenti e di alto livello, incontri piacevoli con cantanti belle e attraenti. Si esibì anche con il duca di York, fratello del re, che suonava il violoncello.

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Troviamo qui tutti gli ingredienti tipici della creatività einsteiniana: un esperimento mentale che ribalta il punto di vista abituale (non guardare al raggio di luce come se fossimo fermi al suo passaggio ma come se gli viaggiassimo accanto), il confronto con altre persone intelligenti (l’amico Michele Besso), una illuminazione che riprende in modo concreto l’esperimento mentale (l’osservazione della torre).

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Per Copernico è abituale l’appellativo di “grande astronomo polacco”. A essere onesti tutte e tre le parole richiedono precisazioni. Esaminiamole a ritroso. Polacco? Quando Copernico nacque, solo da sei anni era stata firmata la pace di Torun che comportò la cessione alla Polonia della Prussia occidentale. Così si ritrovò suddito del re di Polonia e tale rimase per tutta la vita. Proveniva però da una famiglia di lingua tedesca (il padre era un ricco mercante) e pare che non abbia mai spiccicato una parola di polacco.

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