Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Diabolik» 7, Anno XV (29 Marzo 1976)

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Corriere della Sera

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In quel luogo dimenticato dagli uomini, abitato da gente che vive nella più totale indigenza e ignoranza, Conroy (nome che viene storpiato in «Conrack» dalla pronuncia dei suoi scolari) si avventura senza alcuna preparazione pratica né teorica, ma pieno di buona volontà e di fiducia. A una ventina di allievi (tra i 10 e i 15 anni) della scuola che gli è stata affidata si dedica con ingenuo entusiasmo, sostituendo il calore umano e l'acume psicologico ai metodi pedagogici tradizionali. Il suo impegno fraterno verso quei bambini apatici si scontra sia con la diffidenza dei genitori, sia con l'atteggiamento, tra sospettoso e scandalizzato, delle autorità, rapresentate da un sovrintendente bianco, tipico ritratto dell'America più reazionaria, e dalla direttrice negra della scuola. Particolarmente indicativa è quest'ultima figura, partigiana dell'ordine e della legalità, convinta che occorrano le maniere forti per rendere ricettivi gli allievi e forgiarli in modo da rendersi graditi ai bianchi. Insomma Conroy, che si permette di giocare coi negretti e persino di insegnare loro la musica classica, viene accusato di trasgressione alle regole, e la sua permanenza nell'isola sarà ostacolata tanto da non durare più di un anno. Ma nel frattempo sarà stato gettato il seme, in quelle piccole coscienze, per infrangere le barriere del pregiudizio e della segregazione.

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