Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitato

Numero di risultati: 24 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

I bollettini della guerra 1915-1918

404882
AA. VV. 1 occorrenze

Pagina 69

I bollettini della guerra 1915-1918

405441
AA. VV. 2 occorrenze

Pagina 406

Pagina 407

Astronomia

408273
J. Norman Lockyer 3 occorrenze

Chiunque salga in cima a un campanile domina collo sguardo tutto il circuito della borgata circostante o della città ; se la cima è molto elevata, come avviene per il campanile di Giotto a Firenze e per la guglia del Duomo Milano, l'occhio si spinge molto al di là del circuito abitato ed abbraccia tutto all'ingiro una grande estensione di campagne. Se lettore ha qualche volta raggiunta la vetta di un monte altissimo, avrà spinto lo sguardo ben più lungi che dalla cima di un edifizio, e, spaziando con esso sopra intere provincie, avrà notato come, veduti da quell'altezza, i monti più bassi e le ineguaglianze del terreno sembrino svanire e come l'orizzonte di là rassomigli a quello del mare. Avverrebbe questo, se anche la superficie della terra ferma non avesse la medesima forma di quella del mare, e se non fosse essa pure lievemente convessa?

Pagina 10

Antica e non meno attraente è la quistione se un globo quale la Luna sia abitato ed abitabile.

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Tale è la Luna Antica e non meno attraente è la quistione se un globo quale la Luna sia abitato ed abitabile.Senza atmosfera e senz'acqua certo si è che vita o animale o vegetale analoga a quella della Terra è assolutamente inconcepibile. Questo però non vuol dire ancora che la Luna sia un mondo spento e assolutamente privo d'ogni vita, presa questa parola nel suo significato più vasto e vero.La vita è varia, multiforme nel suo svolgersi, nè dalla vita sulla Terra può arguirsi con sicurezza la vita nel cosmos. Sulla Terra stessa la vita ha preso nelle diverse età, geologiche forme interamente diverse, ed ancora, oggi nessuna mente, che non fosse guidata dall'osservazione dei fatti, potrebbe concepire tutte le forme sotto le quali la vita terrestre si mostra, e dalle condizioni di essa sui continenti ideare la vita quale si svolge nelle profondità, dell’Oceano, o dalla vita umana arguire le strane e mirabili e rapide trasformazioni per le quali passa quella di un insetto.Non è impossibile quindi che anche sulla Luna una certa vita possa esservi, ma se vita esiste, essa ha certissimamente forme diverse dalle vite che hanno soggiorno in Terra, forme inoltre che noi non possiamo intuire..

Pagina 104

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412982
Giulio Bizzozero 1 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Non si vada mai ad abitare dove ha abitato o è morto un malato di tubercolosi senza prima aver fatto scrupolosamente disinfettare i locali e i mobili eventualmente contenutivi.

Pagina 167

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

455807
Carlo Darwin 5 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Ma, dato che i progenitori dell’uomo fossero ancora più inermi e privi di difesa che qualunque altro selvaggio esistente, se essi avessero abitato qualche continente caldo o qualche grande isola, come l’Australia o la Nuova Guinea, o Borneo (quest’ultima isola è ora abitata dall’urango), essi non sarebbero stati esposti a nessun pericolo speciale. In una area grande come una di quelle isole, le gare fra tribù e tribù avrebbero dovuto bastare, in condizioni favorevoli, a portar su l’uomo, mercè il sopravvivere dei più acconci, combinato cogli effetti ereditati dall’abitudine, alla sua presente elevata posizione nella scala organica.

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Sembra che alcune antiche forme abbiano sopravvissuto per aver abitato certi luoghi riparati, ove non sono state esposte a lotte troppo serie; e queste sovente ci sono di aiuto per ricostruire le nostre genealogie, dandoci un’idea ben chiara di antiche e perdute popolazioni. Ma non dobbiamo cadere nell’errore di considerare i membri esistenti in ogni gruppo di bassa organizzazione come perfetti rappresentanti dei loro antichi predecessori.

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Si può tuttavia soggiungere che l’uomo non sembra avere in origine abitato nessuna isola oceanica; e per questo riguardo rassomiglia agli altri membri dello sua classe.

Pagina 160

Quella opinione fu respinta principalmente perchè la distribuzione delle razze variamente colorate, molte delle quali debbono avere da un pezzo abitato i paesi ove stanno attualmente, non coincide colle corrispondenti differenze di clima. Si deve anche dare molto peso a certi casi come quello delle famiglie olandesi, che, secondo ciò che abbiamo sentito da un testimonio autorevolissimoSir Andrea Smith, come viene citato da Knox, Races of Man, 1850, p. 473., non hanno mutato per nulla colore, dopo di aver dimorato per tre secoli nell’Africa meridionale. L’aspetto uniforme nelle varie parti del mondo degli zingari e degli Ebrei, sebbene l’uniformità di questi ultimi sia stata molto esagerataVedi intorno a questo argomento De Quatrefages, Revue des cours scientifiques, 17 ottobre 1868,pag. 731., è pure un argomento in appoggio. Si è creduto che un’atmosfera umidissima o asciuttissima possa avere maggiore azione per modificare il colore della pelle che non il semplice caldo; ma siccome D’Orbigny nell’America meridionale e Livingstone in Africa hanno dedotto conclusioni diametralmente opposte riguardo all’umidità o all’asciutto, si deve considerare come dubbia qualunque conclusione intorno a questo argomentoLivingstone, Travels and Researches in S. Africa, 1857,pag. 338, 339. D’Orbigny citato da Godron, De l’espèce, vol. II, p. 266..

Pagina 176

Bond, ed altri hanno ucciso un individuo di un paio di cornacchie nere (Corcus corone), ma il nido venne di nuovo abitato da una coppia. Questi uccelli sono piuttosto comuni; ma il falcone (Falco peregrinus) è raro, e tuttavia il signor Thompson asserisce che in Irlanda «se un maschio od una femmina adulti vengono uccisi nella stagione delle nozze (circostanza non insolita), in pochissimi giorni si trova un altro compagno, cosicchè i rapaci, malgrado questi accidenti, son certi di compiere l’allevamento dei piccoli». Il signor Jenner Weir ha saputo che segue lo stesso pei falconi a Beachy Head. Lo stesso osservatore m’informa che tre gheppi tutti maschi (Falco tinnunculus) furono uccisi l’uno dopo l’altro mentre accudivano il medesimo nido; due di questi avevano il piumaggio degli adulti, il terzo aveva quello dell’anno precedente. Anche per l’aquila reale, piuttosto rara (Aquila chrysaëtos), il signor Birkbeck venne assicurato da un guardacaccia scozzese degno di fede, che se uno viene ucciso, se ne trova subito un altro. Così col Barbagianni (Strix flammea), è stato osservato che «il superstite trovò prontamente un compagno, ed il fallo ebbe compimento».

Pagina 374

Natura ed arte

474899
Giovanni Virginio Schiaparelli 1 occorrenze

«Sarebbe però ben angusta veduta quella di voler modellato l'Universo tutto sul tipo del nostro piccolo globo, mentre il nostro stesso relativamente microscopico sistema ci presenta tante varietà; né è filosofico il pretendere che ogni astro debba esser abitato come il nostro, e che in ogni sistema la vita sia limitata ai satelliti oscuri. È vero, che essa da noi non può esistere che entro confini di temperatura assai limitati, cioè tra 0° e 40°-45° gradi centesimali, ma chi può sapere se questi non sono limiti solo pei nostri organismi? Tuttavia, anche con questi limiti, se essa non potrebbe esistere negli

Pagina 394

Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

478400
Angelo Secchi 1 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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.° Sarebbe però bene angusta veduta quella di voler modellato l’Universo tutto sul tipo del nostro piccolo globo, mentre il nostro stesso relativamente microscopico sistema ci presenta tante varietà: nè è filosofico il pretendere che ogni astro debba essere abitato come il nostro, e che in ogni sistema la vita sia limitata ai satelliti oscuri. È vero che essa da noi non può esistere che entro confini di temperatura assai limitati, cioè tra lo zero e 40° in 45° centigradi; ma chi può sapere se questi non sono limiti solo pei nostri organismi? La cessazione della vita a 0° nasce dal solidificarsi dell’acqua; nei mari profondi ove l’acqua salsa gelerebbe solo a 3° sotto zero la vita esiste a ‒ 2° e anche a ‒ 2° e mezzo centigradi. Se l’acqua non è il solo elemento necessario alla vita, ma con un altro fluido può unirsi, chi può fissare i termini della sua sussistenza? Tuttavia anche con questi limiti se essa non potrebbe esistere negli astri infiammati, questi astri maggiori avrebbero sempre nella creazione il grande uffizio di sostenerla regolando il corso dei corpi secondarii, mediante l’attrazione delle loro masse, e di avvivarla colla lor luce e col loro calore. E qual sorpresa sarebbe se tra tanti milioni, anche molti e molti di questi sistemi fossero deserti? Non vediamo noi che sul nostro globo regioni in proporzione assai estese sono incapaci di vita? L’immensità della fabbrica non verrebbe perciò meno alla sua dignità, nè allo scopo inteso dall’Architetto.

Pagina 338

Scritti

528508
Guglielmo Marconi 1 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Pagina XXXII

Sulla origine della specie per elezione naturale

537513
Carlo Darwin 8 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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In certi casi, come vedremo, le forme organizzate inferiori sembra siano state preservate fino al presente, per avere abitato luoghi particolari od isolati, ove ebbero a soffrire una concorrenza meno severa, e si trovarono in piccolo numero, locchè fece ritardare la produzione probabile di variazioni favorevoli.

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L'elezione naturale agendo solamente per la conservazione delle modificazioni profittevoli, ogni nuova forma, in un paese completamente abitato, tenderà a prendere il posto dei suoi propri parenti meno perfezionati o delle altre forme meno favorite, colle quali entra in lotta e cercherà infine di esterminarle. Così l'estinzione e la naturale elezione andranno di pari passo, come abbiamo dichiarato. Quindi se noi consideriamo che ogni specie sia derivata da qualche altra forma sconosciuta, ambi i progenitori e tutte le varietà transitorie saranno state generalmente esterminate, in conseguenza del processo di formazione e di perfezionamento della nuova forma.

Pagina 146

Forbes, il fondo sarebbe abitato da pochi animali; nè le forme viventi sono bandite da quei recessi, come si è rilevato dagli ultimi scandagli per il collocamento delle linee telegrafiche; conseguentemente, quando queste masse emergono, non possono somministrare che imperfette notizie delle forme che esistettero nell'epoca della deposizione. Oppure può darsi che il sedimento si sia formato sopra i bassi fondi, qualunque ne sia la potenza e la estensione, mentre questi bassi fondi si trovano in via di continuo e lento abbassamento. In tal caso, fintanto che il progredire dell'abbassamento e la quantità del sedimento deposto si corrisponderanno approssimativamente, il mare rimarrà poco profondo e favorevole alle forme viventi, e così si avrà una ricca formazione fossilifera, la quale emergendo sarà capace di resistere ad ogni degradazione.

Pagina 279

Dalla natura degli avanzi organici che non sembra abbiano abitato mari profondi, nelle varie formazioni dell'Europa e degli Stati Uniti, e dalla quantità di sedimento, di una potenza di parecchie miglia, di cui sono composte le formazioni, possiamo dedurre che dal principio alla fine del periodo dovevano trovarsi, in prossimità dei continenti attuali dell'Europa e dell'America settentrionale, delle grandi isole o tratti di continente, dai quali provenne quel sedimento. Ma noi non conosciamo quale fosse lo stato delle cose negl'intervalli trascorsi fra le formazioni successive; nè sappiamo se l'Europa e gli Stati Unità esistessero, durante questi intervalli, come terre emerse o come una superficie sotto-marina presso il continente, sulla quale non si formava alcun sedimento, o come il letto di un mare aperto e profondo.

Pagina 294

Anche in un'area molto estesa, che rimase continua per un lungo periodo, e nella quale il clima e le altre condizioni di vita variano insensibilmente, quando si passa da un distretto occupato da una data specie in un altro distretto abitato da una specie strettamente affine, non possiamo ragionevolmente aspettarci di trovare spesso delle varietà intermedie nella zona intermedia. Perchè abbiamo qualche fondamento di credere che soltanto poche specie di un genere siano quelle soggette a cambiamenti; mentre le altre specie si estinguono interamente e non lasciano altre progenie modificata. Di quelle specie che si trasformano, poche si cambiano contemporaneamente nello stesso paese; e tutte le modificazioni si effettuano lentamente. Ho anche dimostrato che le varietà intermedie, dapprima esistenti probabilmente nelle zone intermedie, saranno state surrogate dalle forme affini da una parte e dall'altra; queste ultime, trovandosi in maggior numero, si saranno modificate e perfezionate generalmente, molto più presto delle varietà intermedie che erano più scarse; per modo che le varietà intermedie, a lungo andare, saranno state soppiantate ed esterminate.

Pagina 412

Se occorsero centinaia o migliaia d'anni per modificare e migliorare i nostri vegetali domestici fino all'attuale loro grado di utilità, è facile capire per qual ragione nè l'Australia, nè il Capo di Buona Speranza, nè qualsiasi altro paese abitato da genti non civilizzate, non ci diedero una sola pianta degna di coltivazione. Ciò non vuol dire che quei paesi tanto ricchi di specie non possano avere i tipi originali di molte utili piante, ma che queste piante indigene non furono migliorate da una continua elezione fino ad un grado di perfezione paragonabile a quello che osserviamo nelle piante dei luoghi da lungo tempo coltivati.

Pagina 44

Dunque le specie più fiorenti o, come potrebbero chiamarsi, le specie dominanti, cioè aventi una grande estensione geografica, sono le più sparse nel paese da esse abitato e posseggono anche un numero maggiore di individui; e producono più spesso delle altre quelle varietà tanto distinte che io considero come altrettante specie nascenti. Ciò poteva prevedersi, dacchè le varietà debbono lottare necessariamente contro gli altri abitanti della medesima regione per acquistare un certo grado di permanenza. Ora le specie dominanti hanno anche una probabilità maggiore di lasciare una discendenza, la quale, benchè leggermente modificata, gode pure dei vantaggi che assicurano alla specie-madre la prevalenza sulle altre specie indigene. Queste osservazioni sul predominio delle specie non si applicano, s'intende, che alle forme organiche, le quali entrano in lotta fra loro, ed in ispecie ai membri dello stesso genere o della stessa classe che hanno analoghe abitudini di vita. Rispetto all'essere comuni, o al numero d'individui d'una specie, il confronto deve istituirsi soltanto fra i membri di uno stesso gruppo. Una pianta può riguardarsi come dominante, se si distingue per la quantità maggiore di individui e sia più diffusa di tutte le altre della medesima regione, le quali non esigono condizioni di vita troppo diverse. Tale pianta non è meno dominante, nel senso da noi attribuito a questa espressione, anche in confronto di qualche conferva acquatica o di qualche fungo parassita infinitamente più sparso e numeroso; ma se una specie di conferva o di fungo parassita supera tutte le affini, nelle predette condizioni essa diverrà la specie dominante della propria classe.

Pagina 57

Di più gl'incrociamenti fra individui di una stessa specie, che altrimenti avrebbero abitato i distretti vicini, verranno impediti. Moritz Wagner ha pubblicato recentemente una memoria interessante su quest'argomento, ed ha dimostrato che l'isolamento coll'impedire gli incrociamenti fra le varietà di recente formazione fa dei servizi probabilmente ancor maggiori di quanto io ho presunto; ma per le ragioni già addotte non posso acconsentire all'opinione di questo naturalista, che cioè la migrazione e l'isolamento siano due condizioni necessarie per la formazione di nuove specie. L'isolamento agisce probabilmente con una maggiore efficacia togliendo l'immigrazione d'organismi più adatti dopo ogni cambiamento fisico, come una modificazione del clima o un sollevamento del suolo, ecc., e così rimangono aperti nuovi posti nell'economia naturale del paese agli antichi abitatori che potranno acconciarsi alle nuove condizioni per mezzo di modificazioni nella loro struttura e costituzione. Da ultimo, siccome l'isolamento impedisce l'immigrazione e per conseguenza la concorrenza, darà tempo ad ogni nuova varietà di perfezionarsi lentamente; e ciò può essere qualche volta di molta importanza per la formazione di nuove specie. Se però una regione isolata fosse molto piccola, sia che fosse circondata di barriere, sia che fosse esposta a condizioni di vita affatto speciali, il numero degli individui in essa compresi dovrebbe essere assai scarso; e questa scarsezza di individui ritarderebbe grandemente la produzione di nuove specie per mezzo dell'elezione naturale, scemando la probabilità di presentare variazioni favorevoli.

Pagina 96

L'Opinione

541950
Quintino Sella 1 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia dell'Opinione diretta da C. Carbone
  • Torino
  • alpinismo
  • UNIPIEMONTE
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Pagina 38