Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitati

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Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 5 occorrenze

Eppure, come Galileo, Kircher vede nella Luna un mondo, e come Giordano Bruno si interroga sulla pluralità dei mondi abitati. Nel racconto didascalico Iter extaticum l’angelo Cosmiel e il suo allievo Teodidatto mostrano di conoscere le più aggiornate nozioni astronomiche, mutuate da Galileo, Gassendi e Peiresc, nonché dalle mappe lunari disegnate da Claude Mellan. Le macchie solari vengono descritte come vulcani e montagne di fuoco, Giove ha i suoi satelliti, con tanto di riconoscimento a Galileo. Quanto alle tolemaiche sfere di cristallo, Kircher ha il coraggio di liquidarle con una battuta dell’angelo Cosmiel: “Teodidatto mio, mi rendo conto che sei veramente un credulone e bevi tutto quello che ti raccontano. Quella sfera di cristallo che vai cercando, in natura non esiste, e non puoi credere che le stelle siano incastonate in questa sfera. Gira il tuo sguardo, guardati attorno, e vedrai che l’Universo è riempito da un Oceano limpidissimo ed etereo senza confine”.

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Come capita a certi autodidatti, coltivava idee stravaganti: riteneva che la Luna e il Sole fossero abitati, e raccontava di aver visto sul nostro satellite vegetazione ed eruzioni vulcaniche. Ma faceva anche lavoro scientifico serio, pur mancando di preparazione matematica. Alla Luna dedicò le sue prime osservazioni, applicando un metodo che aveva ideato per misurare l’altezza delle montagne lunari in qualunque posizione si trovassero e non solo lungo il terminatore al primo e ultimo quarto.

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Di infiniti mondi abitati aveva parlato Giordano Bruno, pagando con il rogo la sua convinzione. Quasi quattro secoli dopo, l’8 aprile del 1960, l’americano Frank D. Drake, 29 anni, per primo osò cercare con un radiotelescopio segnali intelligenti provenienti dallo spazio. Il progetto di ricerca si chiamava Ozma, dalla principessa di Oz immaginata dallo scrittore americano L. Frank Baum. Da allora una pattuglia di astronomi non numerosa ma determinata, tra mille difficoltà scientifiche, tecnologiche e finanziarie, non ha mai smesso di cercare qualche signor E.T. che abbia voglia di comunicare con Homo sapiens. Hanno anche provato a prendere l’iniziativa inviando messaggi. Il primo di questi fu lanciato nell’universo nel 1974 con il radiotelescopio di Arecibo, Puerto Rico, il più grande del mondo, 305 metri di diametro. Niente. Nessuno lassù sembra avere qualcosa da dire.

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Tra queste spiccavano la negazione della creazione divina e dell’immortalità dell’anima e l’affermazione del moto della Terra, della divinità insita nella Natura, dell’infinità dell’universo e della pluralità dei mondi abitati.

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Certamente però Giordano Bruno fu il primo a teorizzare l’idea della pluralità dei mondi abitati fino al punto da considerarli numericamente infiniti. Oggi, con l’evidenza di pianeti intorno a quasi tutte le stelle e l’espansione senza fine dell’universo, potrebbe assaporare il gusto della rivincita. La sua Cena delle Ceneri, pubblicata a Londra nel 1584, è un grido di fede copernicana che anticipa gli argomenti, le intuizioni e persino l’ironia di Galileo.

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