Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitata

Numero di risultati: 15 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

464576
Carlo Darwin 3 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Ma, dato che i progenitori dell’uomo fossero ancora più inermi e privi di difesa che qualunque altro selvaggio esistente, se essi avessero abitato qualche continente caldo o qualche grande isola, come l’Australia o la Nuova Guinea, o Borneo (quest’ultima isola è ora abitata dall’urango), essi non sarebbero stati esposti a nessun pericolo speciale. In una area grande come una di quelle isole, le gare fra tribù e tribù avrebbero dovuto bastare, in condizioni favorevoli, a portar su l’uomo, mercè il sopravvivere dei più acconci, combinato cogli effetti ereditati dall’abitudine, alla sua presente elevata posizione nella scala organica.

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È quindi probabile che l’Africa fosse abitata primieramente da scimmie estinte strettamente affini al gorilla ed al scimpanzè; e siccome queste due specie sono ora i più prossimi affini dell’uomo, è in certo modo più probabile che i nostri primi progenitori vivessero nel continente africano che non altrove. Ma è inutile speculare intorno a ciò, perchè una scimmia grossa quasi quanto un uomo, cioè il Dryopithecus di Lartet, che era strettamente affine agli Ilobati antropomorfi, esisteva in Europa durante il periodo miocenico superiore; e da quel remotissimo periodo la terra è stata certamente soggetta a molti grandi rivolgimenti, e vi è stato un lungo spazio di tempo per compiere amplissimamente le migrazioni.

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Sdentati, primiera grande area da loro abitata in America.

Pagina 580

Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II

474824
Filippo De Filippi 1 occorrenze
  • 1864
  • Editori del Politecnico
  • Milano
  • scienze naturali
  • UNIPIEMONTE
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Le scimie hanno senza dubbio abitata l'Europa prima dell'uomo. Nella celebre collina di Sansan, al sud della Francia, Lartet ha scoperto ossami di una scimia antropoide affine a' gibboni; un'altra specie di scimia si trova in una breccia ossifera di Grecia: l'una e l'altra formazione spettano a quel terreno che i geologi dicono terziario medio o terreno mioceno. Se dobbiamo stare a qualche raro frammento fossile, le scimie discendono probabilmente ancora di un grado più in basso nella serie delle formazioni geologiche: nel terreno terziario inferiore od eoceno.

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Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

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Piero Bianucci 1 occorrenze

Con tre satelliti geosincroni disposti a 120 gradi l’uno dall’altro si riesce a coprire l’intera superficie terrestre abitata.

Pagina 196

Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 1 occorrenze

Nel Somnium questo connotato psicologico e culturale diventa un esplicito spunto narrativo: nel suo racconto Keplero immagina una Luna abitata, le cui creature osservano la Terra e l’universo dal loro punto di vista. Trovata geniale per attaccare la prospettiva antropocentrica, e quindi geocentrica, della cosmologia tolemaica.

Pagina 72

Sulla origine della specie per elezione naturale

538243
Carlo Darwin 7 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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La somma totale di vita (non intendo parlare del numero delle forme specifiche), che può sostenersi in una data regione, deve avere un limite, dipendente in gran parte dalle condizioni fisiche; quindi se un'area è abitata da molte specie, tutte o quasi tutte sarebbero rappresentate da pochi individui e sarebbero esposte alla distruzione, per le accidentali alternative della natura delle stagioni o nel numero dei loro nemici. Il processo di esterminio in tal caso sarebbe rapido, mentre sarebbe molto lenta la produzione di nuove specie. Si immagini il caso estremo, in cui l'Inghilterra contenesse tante specie di quanti sono gli individui di esse; allora nel primo inverno rigoroso o nell'estate più secca, migliaia e migliaia di queste specie rimarrebbero estinte. Le specie rare (ed ogni specie diverrebbe rara, se in una regione il numero delle specie crescesse all'infinito), presenterebbero in un determinato periodo poche variazioni favorevoli, pel principio, già da noi svolto; conseguentemente il processo di produzione di nuove forme specifiche sarebbe ritardato. Quando una specie si fa molto rara, gli incrociamenti fra individui molto affini contribuiranno a distruggerla; almeno alcuni autori hanno pensato che ciò abbia influito sull'estinzione dell'uro in Lituania, del cervo rosso in Scozia, dell'orso in Norvegia, ecc. Da ultimo, una specie dominante, che ha già vinto molti competitori nel proprio paese, tenderà a propagarsi e a soppiantarne molti altri; ed io sto per credere che questo sia un elemento importantissimo. Alfonso De Candolle ha dimostrato che quelle specie che si diffondono più ampiamente tendono in generale ad estendersi vieppiù; e quindi esse tenderanno a distruggere parecchie atre specie in certi luoghi, ed impediranno così il disordinato accrescimento delle forme specifiche sulla terra. Hooker ha notato recentemente che nell'angolo sud-est dell'Australia, ove trovansi molti invasori venuti da varie parti del mondo, le specie indigene diminuirono assai di numero. Io non pretendo decidere qual peso debba darsi a tutte queste considerazioni; ma esse simultaneamente debbono limitare in ogni regione la tendenza all'aumento indefinito delle forme specifiche (Nota XVII).

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In riguardo all'America meridionale, che prima era abitata da numerose greggie di giraffe, la risposta non è difficile, e può nel modo più sicuro essere illustrata con un esempio. In Inghilterra noi vediamo in ogni prato, dove crescono alberi, i rami bassi, in seguito al pascolare dei cavalli, o dei buoi, tagliati ed appianati fino ad un'altezza quasi eguale; e quindi che vantaggio ne potrebbero ritrarre ad esempio le pecore, se colà vi fossero tenute, dall'avere un collo leggermente più lungo? In ogni regione qualche specie animale avrà quasi certamente l'attitudine di togliere il suo nutrimento a maggior altezza delle altre; ed è cosa quasi certa che quest'unica specie avrà ottenuto a quello scopo un collo più lungo a mezzo dell'elezione naturale e per gli effetti dell'uso crescente. Nell'Africa meridionale la concorrenza nel cogliere le foglie dai rami più alti delle acacie e di altri alberi si esercita fra giraffe e giraffe, e non fra queste ed altri mammiferi a zoccoli.

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Lungo tutta la spiaggia occidentale, che è abitata da una particolare fauna marina, gli strati terziari sono sviluppati tanto debolmente, che con ogni probabilità non resterà alcuna memoria delle varie faune marine successive nelle età future. Ma un po' di riflessione basta a chiarire perchè in queste coste che si sollevano sul lato occidentale dell'America meridionale, non possa trovarsi in alcun punto una estesa formazione con avanzi recenti o terziari: benchè la quantità di sedimento accumulato nelle epoche trascorse sia stata grande, attesa l'enorme degradazione delle coste rocciose e per la continua alluvione dei fiumi melmosi che si gettano nel mare. Senza dubbio, la ragione è che i depositi littorali o sub-littorali sono continuamente disgregati ed asportati, di mano in mano che, per il sollevamento lento e graduale della terra, vengono esposti all'azione dissolvente dei flutti di costa.

Pagina 278

Generalmente si ammette che, nella pluralità dei casi, l'area abitata da una specie sia continua; e quando una pianta o un animale abita due punti tanto lontani l'uno dall'altro, o separati da un intervallo di tal sorta che non può essere agevolmente sorpassato colla migrazione, questo fatto si riguarda come una cosa rimarchevole ed eccezionale. La capacità di emigrare attraverso il mare è forse limitata più distintamente nei mammiferi terrestri che in tutti gli altri esseri organizzati; e perciò non abbiamo alcun caso di mammiferi che abitino luoghi assai distanti sul globo. Non vi sarà geologo che dubiti, riguardo a questo soggetto, che la Gran Bretagna non fosse un tempo unita all'Europa, e per questo motivo possieda i medesimi quadrupedi. Ma se le stesse specie possono essere prodotte in due punti separati, perchè non troveremo noi un solo mammifero comune all'Europa e all'Australia, o all'America meridionale? Le condizioni della vita sono quasi uguali, per modo che una moltitudine di animali europei e di piante furono naturalizzati in America e nell'Australia, ed alcune di queste piante aborigene sono assolutamente identiche nei luoghi più distanti dell'emisfero boreale e dell'australe? La risposta, che credo sia calzante, consiste in ciò, che i mammiferi non sono atti ad emigrare, e che per l'opposto alcune piante, coi loro diversi mezzi di dispersione, valicarono gli estesi ed interrotti spazi frapposti. La grande e decisa influenza che le barriere d'ogni fatta esercitarono sulla distribuzione, si spiega soltanto nell'ipotesi che la grande maggioranza delle specie avesse origine da una parte sola, e che non fossero tutte capaci di emigrare dall'altra parte. Alcune poche famiglie, molte sotto-famiglie, un gran numero di generi e una quantità anche maggiore di sezioni di generi, sono circoscritte in una sola regione; e parecchi naturalisti hanno osservato che i generi più naturali, vale a dire quei generi in cui le specie sono più affini fra loro, generalmente sono locali, oppure che, ove siano molto estesi, la loro estensione è continua. Quale strana anomalia non sarebbe, se, discendendo di un grado più basso nella serie fino agl'individui di una stessa specie, una regola direttamente opposta prevalesse; e le specie non fossero locali, ma bensì prodotte in due o più aree affatto distinte!

Pagina 327

Nel discutere questo argomento potremo nel medesimo tempo considerare un punto ugualmente importante per noi, cioè, se le varie specie distinte di un genere, le quali secondo la mia teoria sono tutte derivate da un progenitore comune, possano essersi allontanate dall'area abitata dal loro progenitore (soggiacendo a modificazioni durante qualche fase della loro migrazione). Se potesse dimostrarsi che avviene quasi invariabilmente che una regione, in cui la massima parte degli abitanti si trova in stretti rapporti od appartiene ai medesimi generi delle specie di una seconda regione, probabilmente ricevette in qualche antico periodo degli immigranti provenienti da questa regione, la mia teoria ne sarebbe rafforzata; perchè allora sarebbe assai facile capire, seguendo il principio delle modificazioni ereditarie, in che modo gli abitanti di una regione potessero presentare qualche affinità con quelli di un'altra dalla quale trassero origine. Un'isola vulcanica, per esempio, sollevata e formata a poche centinaia di miglia dal continente, probabilmente ne riceverebbe nel corso dei tempi alcuni abitatori, e i loro discendenti, benchè modificati, sarebbero ancora affini manifestamente, per l'eredità, cogli abitanti di quel continente. I fatti di tal natura sono comuni e rimangono inesplicabili secondo l'ipotesi delle creazioni indipendenti, come vedremo in seguito più completamente. Questa idea delle relazioni esistenti fra le specie di una regione e quelle di un'altra, non differisce molto (sostituendo alla parola specie la parola varietà) da quella che recentemente fu esposta in uno scritto ingegnoso del Wallace, nel quale egli concludeva: «Ogni specie ha avuto un'origine coincidente, vuoi per il luogo, vuoi per il tempo, con quella di una specie molto affine». Ed io ora so, per una corrispondenza scambiata con lui, che egli attribuisce questa coincidenza alla generazione diretta, con successive modificazioni.

Pagina 328

L'isola è abitata da 99 specie di uccelli, di cui una sola è propria dell'isola, ma strettamente affine con una forma europea; 3-4 altre sono limitate ad essa ed alle isole Canarie. Per modo che queste due isole, la Bermuda e Madera, furono popolate da uccelli, i quali per lunghe età avevano lottato insieme nelle antiche loro dimore e divennero scambievolmente adatti fra loro; e quando si stabilirono nelle nuove regioni, ogni razza sarà stata mantenuta dalle altre nel proprio posto e in conformità delle sue abitudini, e quindi sarà stata poco soggetta a modificazioni. Qualunque tendenza a modificarsi sarà anche stata impedita dagli incrociamenti cogli immigranti non alterati della madre-patria. Madera è anche abitata da un numero portentoso di molluschi terrestri particolari, al contrario nessuna specie di conchiglie marine è confinata nelle sue coste. Ora, sebbene non sappiamo come siansi disperse colà le conchiglie marine, pure si può presumere che le loro uova o le larve, attaccate forse alle piante marine o ai legni galleggianti, ovvero ai piedi delle gralle, siano trasportate più facilmente delle conchiglie terrestri fino a 300 o 400 miglia di alto mare. I differenti ordini d'insetti di Madera presentano, a quanto sembra, dei fatti analoghi.

Pagina 354

Così, quanto allo spazio, è al certo una regola generale che la superficie abitata da una sola specie, o da un gruppo di specie, è continua; e le eccezioni, che non sono rare, possono spiegarsi, come mi sono adoperato a dimostrare, colle migrazioni in qualche antico periodo sotto condizioni differenti, e coi mezzi occasionali di trasporto, essendosi estinta la specie nei tratti intermedi. Nel tempo e nello spazio, le specie e i gruppi di specie hanno i loro punti di massimo sviluppo. I gruppi di specie che appartengono ad un certo periodo di tempo, o ad una certa superficie, sono spesso caratterizzati da particolarità poco importanti che sono comuni a essi, come le forme esterne e il colore. Nel riflettere alla lunga successione delle età, come nell'esaminare le provincie lontane del globo, noi troviamo che parecchi organismi differiscono poco, mentre altri appartenenti a classi differenti, o ad un ordine diverso od anche soltanto ad una famiglia diversa del medesimo ordine, differiscono grandemente. Nel tempo come nello spazio i membri inferiori di ogni classe generalmente si modificano meno dei superiori; ma in ambi i casi vi sono delle forti eccezioni alla regola. Secondo la mia teoria, queste varie relazioni corrispondenti sia per il tempo, sia per lo spazio, si spiegano facilmente; perchè se consideriamo le forme di vita che si cambiarono nelle epoche successive nella medesima parte del mondo, e quelle che si cambiarono dopo di avere migrato in luoghi distanti, nell'uno e nell'altro caso le forme di ciascuna classe furono collegate dal medesimo processo della generazione ordinaria, e quanto più due forme qualsiasi sono prossime fra loro, pel grado di parentela, esse saranno anche generalmente più vicine fra loro, nel tempo e nello spazio; in ambi i casi le leggi della variazione saranno state le medesime, e le modificazioni saranno state accumulate dal medesimo potere della elezione naturale.

Pagina 367

Teoria della relatività dell'Eistein. Esposizione elementare alla portata di tutti

541367
Harry Schmidt 1 occorrenze

Consideriamo la superficie di una gigantesca palla: pur essa potrebbe essere abitata da esseri bi-dimensionali che, rispetto alla grandezza del mondo, cioè alla superficie della palla, sono infinitamente piccoli, per modo che a nessuno di essi riesce possibile un «viaggio intorno al Mondo È ovvio come tali esseri nulla sappiano della curvatura del mondo «superficiale», perché detta curvatura presuppone acquisito necessariamente il concetto della terza dimensione, concetto che i nostri esseri non posseggono affatto.

Pagina 181

Topografia e clima di Milano

541470
Schiaparelli, Giovanni Virginio 1 occorrenze
  • 1881
  • Francesco Vallardi
  • Milano
  • meteorologia
  • UNIPIEMONTE
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Nota è la diversità di temperie fra la pianura lombarda e la parte più abitata delle nostre Prealpi, specialmente la regione dei laghi. A documentare numericamente queste diversità si crede utile di trascrivere qui il confronto fra il clima di Milano e quello

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