Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitanti

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L'Opinione

541896
Quintino Sella 5 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia dell'Opinione diretta da C. Carbone
  • Torino
  • alpinismo
  • UNIPIEMONTE
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In generale gli abitanti sono alti della persona, e si traggono di qui non pochi soldati di cavalleria, ed anzi si osserva nei Santi dipinti qua e là sulle pareti (Dio perdoni gli autori degli orribili scarabocchi!) che sono in maggior numero ed in più grande favore i Santi a cavallo con tanto di lancia, di sciabola e di speroni.

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Lascio in disparte certe inesattezze di indicazioni, delle quali io non posso fare appunto allo Stato Maggiore, perché nelle montagne al dissopra di ogni abitazione e vegetazione, le stesse punte e gli stessi torrenti ricevono diversi nomi non solo dagli abitanti di diverse vallate, ma spesso anche dagli abitanti dei diversi casolari di uno stesso villaggio. Onde nasce che nulla è così incerto e difficile come la denominazione di questi siti inospiti. Ed anzi io vorrei, che allorquando si fa una carta in grande scala di siti così poco frequentati, non si esitasse nel battezzare ex novo certe cime e certi seni, imperocché i nomi cosi proposti verrebbero ben presto adottati da tutti, e non si avrebbe l'inconveniente, nel quale spesso si cade, di applicare ad un sito nomi, che dalla maggioranza degli abitanti vengono invece applicati ad un altro.

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Codesti solchi frequenti e profondi sono anzi caratteristici di questa fatta di montagne, e ricevono dagli abitanti il nome di coulor dal francese couloir.

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Gli abitanti del Nord riconoscono nella razza latina molto gusto per le arti, ma le rimproverano di averne pochissimo per la natura. Veramente chi avesse visto le nostre città pochi anni or sono e considerata ad esempio la guerra spietata che si faceva alle piante, ed il niun conto in cui si tenevano le tante bellezze naturali, che ci attorniano, avrebbe potuto convenirne. Però da alcuni anni v'ha grande progresso. Bastino in prova i giardini di che Torino e Milano cominciano ad ornarsi. Oltre a ciò ogni estate cresce di molto l'affluenza delle persone agiate ai luoghi montuosi e tu vedi i nostri migliori appendicisti, il Bersezio, il Cimino, il Grimaldi intraprendere e descrivere le salite alpestri, e con bellissime parole levare a cielo le bellezze delle Alpi. Ei mi pare che non ci debba voler molto per indurre i nostri giovani, che seppero d'un tratto passare dalle mollezze del lusso alla vita del soldato, a dar di piglio al

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Nella settimana scorsa un'altra comitiva, della quale faceva parte qualche nostro conoscente, e che si componeva nel resto di abitanti di Verzuolo, fra cui una gentilissima signora oriunda di Torino, tentava pure la salita del Monviso con molta probabilità di buon esito. Infatti si era cercato a guida nientemeno che il Peyrotte, il quale già era stato l'anno scorso sul Monviso assieme al Tuckett. Questa comitiva pervenne fino alla parte superiore del vallone delle Forciolline, ove pernottava alla bella stella sulle sponde di uno dei laghi, che gli antichi ghiacciai vi hanno formato. Si andò il giorno dopo alquanto innanzi; ma al Peyrotte venne talmente meno ogni specie di animo, che dopo molte difficoltà e tentennamenti finì per rifiutarsi affatto a condurre la comitiva sulla vetta del Monviso. Io non mi meraviglio troppo del poco entusiasmo del primo italiano che fu sul Monviso, perché dalle frasi della relazione del Tuckett che lo riguardano, arguisco come già allora molto rimpiangesse di essersi posto in cosifatta impresa, tanto che il Tuckett l'ebbe a motteggiare non poco. Ma tornando alla comitiva, essa non poteva non perder animo per l'avvilimento del Peyrotte, e quindi rinunciò all'impresa.

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