Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitante

Numero di risultati: 8 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

435369
Angelo Mosso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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"Ramella Pietro, abitante in Oropa Questa osservazione fu raccolta dal dott. Vittorio Abelli capitano medico e presentata all'Accademia dei Lincei. Rendiconti seduta 5 luglio 1896. — Nella memoria originale vi sono tre figure di tracciati che per brevità non ho riprodotto in questo sunto., è un giovane alpigiano dell'età di 22 anni, pesa 62 chilogrammi ed è alto metri 1,62. La conformazione del suo corpo è regolare. La costituzione sua robusta, benchè abitualmente sia alquanto pallido. Capacità vitale misurata il 13 luglio 3872 cc. Da ragazzo soffrì male di orecchi e non ricorda altri fatti degni di nota.

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L'uomo delinquente

467276
Cesare Lombroso 7 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
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Consumo di alcoolici (equivalente in alcool puro per abitante (galloni)):

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. - Confrontando la ricchezza in Italia, calcolata dalle cifre rappresentanti la somma delle quote individuali per abitante delle tasse di consumo (dazi interni di consumo, tabacchi, sali), delle imposte dirette (sui fondi rustici, sui fabbricati e di ricchezza mobile sopra ruoli) e delle tasse degli affari Abbiamo omesse le tasse ferroviarie perchè per la enorme sperequazione dall'Italia settentrionale alla meridionale che deriva dalla deficienza di linee sarebbero riuscite un elemento perturbatore. Aggiungendo alle indicate tasse ed imposte le quote di ricchezza mobile per ritenuta, come mi consiglia Bodio, ho visto che la gradazione delle provincie non riesce modificata. - colle cifre dei reati principali I dati sono tutti di Bodio (1879-83) salvo i furti che sono di Ferri. - Le tasse e le imposte sono desunte dall'Annuario del ministero delle finanze, Statistica finanziaria (anni 1886-87). abbiamo:

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. - Tenendo nota delle tasse di consumo (tasse di fabbricazione, dazi interni, tabacchi e sale), 1885-6, troviamo ancora Livorno in prima linea, e poi subito le città principali ed insieme, da 48 a 12 per abitante, Cremona, Grosseto, Pisa poco spiccate nel reato, e fra le minime, da 5 a 7, Belluno, Sondrio, Arezzo insieme con Reggio Calabria, Sassari, Cosenza, Trapani.

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Prendendo dunque a considerare, nel 1885-86, la media della tassa di ricchezza mobile secondo il reddito privato di ogni abitante, troviamo fra le provincie che pagano di più (da L. 52 a 18), dopo Livorno, che è il primo come lo è nei delitti, tutte le provincie e delle città principali e insieme Porto Maurizio, Novara, Alessandria, Pavia, Piacenza, Cremona, che non sono le più criminose, e fra quelle che pagano meno da L. 5 a L. 9, oltre Macerata, Belluno, Arezzo, Perugia poco criminose - Cagliari, Sassari, Avellino, Chieti, Salerno, Campobasso, Messina, che lo sono moltissimo, certo perchè meridionali.

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Dalla prima delle due tabelle, riescono meglio confermate le stesse leggi sul rapporto tra criminalità e ricchezza che furono già determinate prendendo ad indice della ricchezza le varie tasse ed imposte riunite: ossia: che in Italia, dove c'è una minima previdenza e minimo risparmio calcolato dal minor numero dei libretti per abitante, c'è una massima criminalità di delitti di sangue, di furti e di stupri e minima di truffe: e viceversa dove vi è la ricchezza media e la massima (che danno gli stessi risultati), vi è il massimo di truffe e il minimo d'omicidi, furti e stupri, il che non vuol dire in fondo se non che il paese selvaggio è più incline al delitto che non sia d'astuzia. Anche qui troviamo ripetersi, come già vidimo per le tasse, il fatto che gli stupri, all'inverso di quando accade dovunque, sono più frequenti nelle provincie nostre più povere.

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. - Quanto alla Francia, in cui però non abbiam potuto avere la cifra dei risparmi, ma solo il numero dei depositanti per abitante, pigliando per dato di ricchezza la cifra dei libretti della cassa di risparmio, su 1000 abitanti, dal 1884-85, abbiamo che i delitti crescono sempre in ragione diretta della ricchezza, cioè:

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In Inghilterra i molti sforzi dello stato e delle società private giunsero a mantenere il consumo dell'alcool a litri 2,67 per abitante, mentre in Russia tale consumo è di litri 3,5, in Francia di litri 4, e nel Belgio di 18 (Joly, o. c.).

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