Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abisso

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

448828
Carlo Darwin 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Il duca di ArgyllPrimeval Man, 1869, pp. 145, 147. osserva che il fabbricare un ordegno per un uso speciale è opera al tutto particolare all’uomo; e considera che ciò formi un insuperabile abisso fra esso ed i bruti. Senza dubbio questa è una distinzione importante; ma secondo me vi è maggior verità nella asserzione del signor LubbockPrehistoric Times, 1865, p. 473, ecc., che quando l’uomo primitivo incominciò ad adoperare le selci per qualche suo uso particolare, le avrà spezzate per caso, o si sarà servito dei frammenti più taglienti. Da questo primo passo la strada è breve per giungere a romperle di proposito, e non è troppo lunga per giungere a foggiarle grossolanamente. Tuttavia questo ultimo progresso, deve aver preso molti secoli, se giudichiamo dall’immenso intervallo di tempo che è passato prima che gli uomini dell’epoca neolitica cominciassero ad arrotare e levigare i loro utensili di pietra. Spaccando le selci, osserva pure sir J. Lubbock, saranno uscite scintille, e arrotandole si sarà svolto calore: «così possono essere stati originati i due più comuni metodi per ottenere il fuoco». La natura del fuoco doveva essere stata nota nelle tante regioni vulcaniche ove alle volte la lava scorre in mezzo alle foreste. Le scimmie antropomorfe, guidate probabilmente dall’istinto, si costruiscono temporanee piattaforme; ma siccome molti istinti sono grandemente controllati dalla ragione, i più semplici, come quello di costruirsi una piattaforma, si possono agevolmente convertire in un atto volontario e consapevole. Si sa che l’urango si copre di notte colle foglie del pandano; e Brehm asserisce che uno dei suoi babbuini soleva ripararsi dal calore del sole ponendosi una stuoia sul capo. In queste ultime abitudini vediamo forse i primi passi verso alcuna fra le più semplici arti; cioè la grossolana architettura ed il vestiario, come ebbero origine presso i primi progenitori dell’uomo.

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Scritti

528597
Guglielmo Marconi 1 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Dai trovati di MAXWELL, di HERTZ, e dalle realizzazioni dei successori di HERTZ fino a ottenere un sistema di radiotelegrafia vi era un abisso. È anche vero che il tubo a limatura era stato inventato da CALZECCHI - ONESTI e perfezionato da altri, prima che GUGLIELMO MARCONI lo portasse all'ultimo perfezionamento e lo applicasse. Ma che cosa vuol dire questo? Il detector magnetico, che ha sostituito il tubo a limatura, è interamente inventato da MARCONI; ma anche senza tale apparecchio, l'invenzione marconiana resta ugualmente grande. Abbiamo già detto come le realizzazioni di PÒPOFF e di altri non diminuiscano il riconoscimento che dobbiamo a MARCONI per aver insegnato l'uso sistematico dell'antenna nell'impianto emettitore e in quello ricevitore simultaneamente. Ed è vano andare a ricercare, come è stato fatto, se un tale o tal'altro congegno era già conosciuto per altri scopi o per altre applicazioni. Tanto varrebbe allora dire che il rocchetto d'induzione era stato inventato da RUHMKORFF, e che altri congegni componenti erano già noti e applicati altrove. Rincresce il ricordare che mentre AUGUSTO RIGHI si era professato grande ammiratore dell'opera marconiana, abbia poi collaborato col DESSAU nel comporre quel libro ove quasi per frenare l'entusiasmo generale si enumeravano pazientemente tutte le singole combinazioni, già preesistenti, che negli impianti MARCONI sono state utilizzate. Quel libro sarà giustificato in quanto mette in evidenza le belle e grandi realizzazioni compiute durante le esperienze di RIGHI, realizzazioni che potevasi temere restassero dimenticate; ed erano realizzazioni dirette ad altri scopi.

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