Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abissinia

Numero di risultati: 9 in 1 pagine

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

451159
Carlo Darwin 4 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Quantunque colle nostre attuali cognizioni non possiamo tener conto delle differenze di colore molto spiccate fra le razze umane, sia per ciò che riguarda la loro relazione colle particolarità costituzionali, o per l’azione diretta del clima; pure non dobbiamo al tutto ignorare quest’ultimo agente, perchè vi sono buone ragioni per credere che venga in tal modo prodotto qualche effetto ereditatoVedi, per esempio, Quatrefages (Revue des cours scientifiques, 10 ottobre 1868, p. 724) sugli effetti della dimora in Abissinia ed in Arabia, e altri casi analoghi. Il dottor Rolle (Der Mensch, seine Abstammung, ecc., 1865, s. 99) asserisce sull’autorità di Khanikoff, che il maggior numero delle famiglie tedesche stabilite in Georgia hanno acquistato nel corso di due generazioni occhi e capelli scuri. Il signor D. Forbes mi ha detto che i Quichuas nelle Ande variano grandemente nel colore, secondo la posizione delle valli da loro abitate..

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Vedi, per esempio, Quatrefages (Revue des cours scientifiques, 10 ottobre 1868, p. 724) sugli effetti della dimora in Abissinia ed in Arabia, e altri casi analoghi. Il dottor Rolle (Der Mensch, seine Abstammung, ecc., 1865, s. 99) asserisce sull’autorità di Khanikoff, che il maggior numero delle famiglie tedesche stabilite in Georgia hanno acquistato nel corso di due generazioni occhi e capelli scuri. Il signor D. Forbes mi ha detto che i Quichuas nelle Ande variano grandemente nel colore, secondo la posizione delle valli da loro abitate.

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I, p. 115, 117. asserisce sull’autorità del notissimo viaggiatore Schimper, che in Abissinia quando i babbuini che appartengono ad una specie (C. gelada) scendono in schiere dai monti per saccheggiare i campi, incontrano spesso schiere di un’altra specie (C. hamadryas), e allora segue un combattimento. I gelada fanno rotolare giù grosse pietre, che le amadriadi cercano di scansare, e le due schiere, mandando altissime grida, si slanciano furiosamente l’una contro l’altra. Brehm, quando accompagnava il duca di Coburgo Gotha, prese parte ad una battaglia con armi da fuoco contro un esercito di babbuini nel passo di Mensa in Abissinia. I babbuini per difendersi rotolarono giù dai monti un numero cosiffatto di sassi, alcuni dei quali grossi come il capo di un uomo, che gli aggressori dovettero in fretta battere in ritirata; e il passaggio fu allora per un certo tempo impedito alla carovana. Merita menzione il fatto che quei babbuini operavano di comune concerto. Il signor WallaceThe Malay Archipelago, vol. I, 1869, p. 87. vide in tre occasioni le femmine degli uranghi, accompagnate dai loro piccoli, «rompere i rami e staccare grossi frutti spinosi dall’albero Durien, con segni evidenti di collera, e scagliarli per modo da fare una pioggia di proiettili tale da impedir loro di avvicinarsi troppo all’albero».

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Brehm incontrò in Abissinia un grande strupo di babbuini che stavano attraversando una valle: alcuni erano già saliti sul monte opposto, ed alcuni erano ancora nella valle: questi ultimi furono aggrediti dai cani, ma i vecchi maschi scesero immediatamente in tutta furia dalle rocce, e colla bocca spalancata mandavano urli così spaventosi, che i cani fecero una precipitosa ritirata. Questi furono nuovamente incoraggiati a ripetere l’attacco; ma in quel frattempo tutti i babbuini erano risaliti sulle alture, tranne un piccino di circa sei mesi, il quale, chiamando aiuto ad alta voce, era salito sopra una prominenza rocciosa, ove venne in breve circondato. Allora uno dei maschi più robusti, un vero eroe, discese di nuovo dal monte, andò lentamente verso il giovine, lo accarezzò, e lo portò via seco in trionfo, essendo i cani rimasti tanto meravigliati che non pensarono di rinnovare l’aggressione. Non posso resistere al desiderio di riferire un’altra scena di cui fu testimonio lo stesso naturalista; un’aquila aveva abbrancato un giovane cercopiteco, il quale tenendosi stretto ad un ramo non potè esser portato via subito; intanto egli colle grida pareva chiamasse aiuto, ed infatti altri membri del branco corsero con gran rumore alla riscossa, circondarono l’aquila e le strapparono tante penne che non pensò più alla preda, ma solo a mettersi in salvo. Quell’aquila, dice Brehm, non avrà certo mai più aggredito una scimmia in un branco.

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Scritti

530981
Guglielmo Marconi 2 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Pagina 210

Pagina 237

Sulla origine della specie per elezione naturale

538569
Carlo Darwin 3 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Pagina 302

Pagina 343

Pagina 345

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