Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.

43818
Stato 4 occorrenze

Il regolamento di cui al comma 1 indica i soggetti abilitati alla firma dei progetti.

Possono essere ammessi all'albo degli arbitri della camera arbitrale soggetti appartenenti alle seguenti categorie: a) magistrati amministrativi, magistrati contabili e avvocati dello Stato in servizio, designati dagli organi competenti secondo i rispettivi ordinamenti, nonché avvocati dello Stato e magistrati a riposo; b) avvocati iscritti agli albi ordinari e speciali abilitati al patrocinio avanti alle magistrature superiori e in possesso dei requisiti per la nomina a consigliere di cassazione; c) tecnici in possesso del diploma di laurea in ingegneria o architettura, abilitati all'esercizio della professione da almeno dieci anni e iscritti ai relativi albi; d) professori universitari di ruolo nelle materie giuridiche e tecniche e dirigenti generali delle pubbliche amministrazioni laureati nelle stesse materie con particolare competenza nella materia dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

Sono ammessi al concorso di idee, oltre che i soggetti ammessi ai concorsi di progettazione, anche i lavoratori subordinati abilitati all'esercizio della professione e iscritti al relativo ordine professionale secondo l'ordinamento nazionale di appartenenza, nel rispetto delle norme che regolano il rapporto di impiego, con esclusione dei dipendenti della stazione appaltante che bandisce il concorso.

I progetti redatti dai soggetti di cui al comma 1, lettere a), b) e c), sono firmati da dipendenti delle amministrazioni abilitati all'esercizio della professione. I pubblici dipendenti che abbiano un rapporto di lavoro a tempo parziale non possono espletare, nell'ambito territoriale dell'ufficio di appartenenza, incarichi professionali per conto di pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, se non conseguenti ai rapporti d'impiego.

Modificata l'asseverazione degli studi di settore - abstract in versione elettronica

91835
Trevisani, Andrea 1 occorrenze
  • 2006
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Nonostante le modifiche apportate, in sede di conversione in legge del d.l. n. 203/2005, all'asseverazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore, volte a rivitalizzare l'utilizzo di tale istituto, risulta evidente la necessità di un ulteriore intervento legislativo teso a razionalizzare l'intera disciplina, mediante interventi che siano mirati (i) ad espungere dalla disciplina dei CAF l'intera materia dell'asseverazione e a collocare la stessa all'interno delle disposizioni sull'utilizzo degli studi di settore in sede di accertamento, (ii) a mantenere l'estensione della possibilità di asseverare gli studi di settore anche in capo ai funzionari e dipendenti delle associazioni di categoria abilitati all'assistenza tecnica dinnanzi alle Commissioni tributarie, (iii) a rafforzare le responsabilità in caso di infedele asseverazione e (iv) a prevedere vantaggi per i contribuenti le cui dichiarazioni siano asseverate.

I doveri del collegio sindacale e il paradosso dell'"antiriciclaggio": l'obbligo e il non obbligo - abstract in versione elettronica

92911
Di Maio, Federico 1 occorrenze
  • 2006
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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La legge comunitaria 2005 (l. 25 gennaio 2006, n. 29, art. 22) ha confermato la necessità di riformare la norma (art. 10 d.l. n. 143/1991) che dispone l'etero-controllo sulle attività che rientrano sotto la disciplina di prevenzione del riciclaggio di denaro di provenienza illecita e impone al collegio sindacale degli intermediari abilitati di farsene carico. Questo quasi in concomitanza con il "parere n. 98-2005" del Comitato antiriciclaggio che, in una lettura dimentica della scissione operata dall'art. 156 d.lg. n. 385/1993, non si è avveduto del paradosso che la medesima attività, soggetta ai medesimi vincoli, impone agli stringenti obblighi dell'etero-controllo in relazione alla forma sociale dell'intermediario; per cui si contemplano intermediari con etero-controllo nell'ambito della medesima disciplina e della identica attività.

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