Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abili

Numero di risultati: 24 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Carlo Darwin

411741
Michele Lessona 1 occorrenze

"Quantunque io sia pienamente convinto della verità delle idee esposte in questo libro sotto forma di compendio, non ho alcuna speranza di convincere gli abili naturalistiche hanno la mente preoccupata da una moltitudine di fatti considerati, per molti anni, da un punto di vista direttamente opposto al mio. Egli è tanto facile capire la nostra ignoranza, nelle espressioni analoghe a queste: il piano della creazione, l'unità di tipo, ecc., e crederò per questo di dare una spiegazione, quando invece altro non si fa che constatare un fatto. Chiunque propende ad annettere un peso maggiore alle difficoltà non spiegate, che alla dimostrazione di un certo numero di fatti, respingerà senza dubbio la mia teoria. Pochi naturalisti soltanto, dotati di molta flessibilità di spirito, e che hanno già cominciato a dubitare dell’ immutabilità delle specie, possono tener conto di questo libro; ma io guardo con calma e fiducia l'avvenire, e quei giovani naturalisti che ora si formano, i quali saranno capaci di esaminare ambi i lati della questione con imparzialità. Coloro che professano i principii della mutabilità delle specie presteranno un ottimo servizio esprimendo coscienziosamente la loro opinione; perché in questo modo soltanto potranno dissipare tutti i pregiudizi che circondano questo argomento.

Pagina 255

Atti della società italiana di Scienze naturali (seduta del 29 giugno 1862)

412052
Quintino Sella 1 occorrenze
  • 1862
  • Tipografia Bernardoni
  • Milano
  • geologia
  • UNIPIEMONTE
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È inoltre urgente il dare sollecito principio a questa impresa, non già perché se ne possa vedere presto il fine, ma perché ci vorrà qualche anno a formare il personale, cioè ad avere abili rilevatori, buoni disegnatori, un chimico bene addestrato nelle analisi minerali, raccolte bene ordinate, ecc., ecc.

Pagina 32

L'evoluzione

445980
Montalenti, Giuseppe 1 occorrenze

Lavorai secondo i principi baconiani e, senza seguire alcuna teoria, raccolsi quanti più fatti mi fu possibile, specialmente quelli relativi alle forme domestiche, mandando formulari stampati, conversando con i più abili giardinieri e allevatori di animali, e documentandomi con ampie letture. Quando rivedo la lista dei libri d’ogni genere che ho letto e riassunto, ivi comprese serie complete di periodici e atti accademici, mi stupisco della mia attività. Non tardai a rendermi conto che la selezione era la chiave con cui l’uomo era riuscito a ottenere razze utili di animali e piante. Ma per qualche tempo mi rimase incomprensibile come la selezione si potesse applicare a organismi viventi in natura.

Pagina 60

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

460160
Carlo Darwin 6 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Noi vediamo che, nello stato di società più rozzo, quegli individui i quali erano più abili, che inventavano e facevano uso di armi e di trappole migliori, e sapevano meglio difendersi, allevavano un maggior numero di figli. Le tribù che contenevano un numero più grande di uomini cosifattamente dotati dovevano crescere in numero e soppiantare le altre tribù. Il numero dipende in primo luogo dai mezzi di sussistenza, e questa dipende in parte dalla natura fisica del paese, ma molto più dalle arti che vi sono praticate. Mentre una tribù cresce ed è vittoriosa, sovente si accresce ancora dall’assorbimento che fa di altre tribùDopo un certo tempo i membri o le tribù che sono assorbite in un’altra tribù asseriscono, come osserva il signor Maine (Ancient Law, 1861, p. 131), che essi sono i discendenti pure degli stessi antenati.. La statura e la forza degli uomini di una tribù sono parimente di grande importanza per la buona riuscita di esse, e queste dipendono in parte dalla qualità e dalla quantità del cibo che si può ottenere. In Europa gli uomini del periodo del bronzo furono sostituiti da una razza più potente, e per quello che si può giudicare dall’impugnatura delle loro spade, fornita di mani più grandiMorlot, Soc. Vaud. Sc. Nat., 1860, p. 294.; ma è probabile che il loro successo fosse dovuto in grado molto maggiore alla loro superiorità nelle arti.

Pagina 120

Quando un uomo povero divien ricco, i suoi figli imprendono traffici e professioni, nelle quali v’ha sufficiente lotta, cosicchè i più abili di corpo e di mente riescono meglio. La presenza di una corporazione di uomini bene istruiti, i quali non hanno bisogno di lavorare pel pane quotidiano, è di tanta importanza che non si può troppo valutare; perchè tutto il lavoro intellettuale più alto è compiuto da essi, e da quel lavoro dipende principalmente ogni sorta di progresso materiale, senza far menzione di altri e più elevati vantaggi. Senza dubbio la ricchezza soverchia tende a convertire gli uomini in inutili infingardi, ma il loro numero non è mai grande; e segue in quel caso un certo grado di eliminazione, come vediamo ogni giorno negli uomini ricchi, i quali alle volte sono pazzi e prodighi tanto da sciupare tutte le loro ricchezze.

Pagina 126

Le femmine rimangono più eccitate, e preferiscono accoppiarsi coi maschi più adorni, o con quelli che son più abili cantori, o che fanno atti più buffi; ma è probabilissimo, come si è osservato in alcuni casi, che nello stesso tempo preferiscano i maschi più vivaci e più vigorosiHo ricevuto alcune informazioni, che darò in seguito, su questo riguardo pel pollame. Anche negli uccelli, come i piccioni, che vivono appaiati, la femmina, come ho udito da Jenner Weir, abbandona il suo compagno se è stato maltrattato o indebolito.. Quindi le femmine più robuste, che sono quelle che sono prima delle altre pronte alla riproduzione, avranno la scelta fra molti maschi; e sebbene non sempre possano scegliere i più forti e i meglio armati, sceglieranno quelli più robusti e bene armati, e per altri riguardi più attraenti. Queste coppie primaticcie avranno lo stesso vantaggio nell’allevare la prole dal lato della femmina, come abbiamo detto sopra, e quasi lo stesso vantaggio per parte del maschio. E sembra che questo abbia bastato durante un lungo corso di generazioni ad aggiungere non solo forza e facoltà bellicose ai maschi, ma anche ad accrescere i loro vari ornamenti od altre loro attrattive.

Pagina 191

Il vigore intellettuale e la forza d’invenzione più grandi nell’uomo sono dovuti probabilmente alla scelta naturale combinata cogli effetti ereditati dall’abitudine, perchè gli uomini più abili saranno riusciti meglio a difendere e provvedere loro stessi, le loro mogli e la loro prole. Per quanto la somma intricatezza dell’argomento ci permette di giudicare, sembra che i nostri progenitori maschi scimmiformi acquistassero la loro barba come ornamento per piacere od eccitare l’altro sesso, e la trasmettessero all’uomo come ora esiste. Da quanto pare le femmine furono dapprima spogliate dei peli nello stesso modo come un ornamento sessuale; ma esse trasmettono questo carattere quasi nello stesso modo ai due sessi. Non è improbabile che le femmine venissero modificate per altri rispetti per lo stesso scopo e mercè i medesimi mezzi; per cui le donne hanno acquistato la loro voce più dolce e sono divenute più belle che non gli uomini.

Pagina 565

Quindi questi ed altri cosifatti punti non possono a meno di essere andati lentamente e graduatamente esagerandosi dagli uomini più forti e più abili di ogni tribù; i quali hanno dovuto riuscire ad allevare un numero di figli maggiore, avendo preso per moglie, durante il corso di molte generazioni, le donne più fortemente caratterizzate, e quindi le più attraenti. In quanto a me conchiudo che fra tutte le cause che hanno prodotto le differenze nell’aspetto esterno delle razze umane, e fino a un certo punto fra l’uomo e gli animali più bassi, la scelta sessuale è stata di gran lunga la più efficace.

Pagina 565

Vi deve essere aperto pieno contrasto per tutti gli uomini; e le leggi e i costumi non debbono impedire i più abili dal riuscire meglio e dall’allevare un numero più grande di figli. Per quanto importante la lotta per l’esistenza sia stata e sia ancora tuttavia per quello che concerne la parte più elevata dell’umana natura, vi hanno altri agenti più importanti. Perchè le qualità morali hanno progredito, sia direttamente od indirettamente, molto più per opera degli effetti dell’uso, delle potenze del ragionamento, dell’istruzione, della religione, ecc., che non per opera della scelta naturale; sebbene si possano con certezza attribuire a quest’ultimo agente gl’istinti sociali, che somministrano la base nello sviluppo del senso morale.

Pagina 578

L'uomo delinquente

471097
Cesare Lombroso 7 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Abbiamo dei questori che sono assai abili, come l'erano Ulisse ed Achille; non ne abbiamo nessuno, però, che, non dico come Moltke, ma nemmeno come un ufficiale qualunque di stato maggiore si serva per le sue indagini delle risorse scientifiche offerte dagli studi di statistica, di antropologia criminale, che moltiplichi, insomma il proprio ingegno, colle forze enormi, e, quel che è più, esattamente governabili, dalla scienza.

Pagina 321

Ad ogni modo il lavoro deve essere proporzionato alle forze ed agli istinti del condannato, il quale se gracile e dapprima affatto ignaro, ha raggiunto il massimo degli sforzi, deve trovare un premio proporzionato, se non in moneta, almeno in diminuzione di pena, a quello che compensa i più forti e i più abili; gli è perciò che io credo doversi cancellare dall'organismo carcerario quel triste personaggio dell'impresaro, il quale naturalmente cerca proteggere solo i più abili, senza badare punto alla moralità, e che pure dispone in alcuni paesi perfino della grazia dei rei.

Pagina 410

Nessun vantaggio possibile economico possono dare costoro col lavoro, come s'usa fra noi, prima perchè distruggono tutto, poi perchè quasi tutti a distanza dalle grandi città: infine, non interessati negli utili, non sono sufficientemente zelanti nè abili. Forse svilupperebbero abilità nelle lavorazioni più difficili, precisamente quelle che loro meno si possono affidare.

Pagina 419

Le donne sono più abili al furto, e vi addestrano i loro bambini; avvelenano con polveri il bestiame, per darsi poi merito di guarirlo, o per averne a poco prezzo le carni; in Turchia si danno anche alla prostituzione. Tutte eccellono in certe truffe speciali, quali il cambio di monete buone contro le false, e nello spaccio di cavalli malati, raffazzonati per sani, sicché come fra noi ebreo era, un tempo, sinonimo di usurajo, così, in Spagna, gitano è sinonimo di truffatore nel commercio di bestiame.

Pagina 43

Nella civiltà a tipo di frode, la lotta per l'esistenza è combattuta invece con l'astuzia e con l'inganno; ai duelli giudiziari subentra la guerra di cavilli e di raggiri degli avvocati; il potere politico è conquistato non più con gli scudi di ferro, ma con gli scudi d'argento; il danaro è attirato dalle tasche altrui con frodi e con malìe misteriose come i giuochi di borsa; la guerra commerciale è combattuta con il perfezionamento dei mezzi di produzione e più ancora dei mezzi di inganno, vale a dire con abili falsificazioni che diano al compratore l'illusione del buon mercato Guglielmo Ferrero, Violenti e frodolenti in Romagna, nel volume già citato: Il mondo criminale italiano. Milano, 1894..

Pagina 47

., tutti i mendicanti abili al lavoro che si fossero presentati loro con una sua lettera. In otto mesi offrì questa lettera a 727 vagabondi mendicanti, che si lagnavano di morir di fame per non trovar lavoro; ora più della metà (415) di questi non si presentò neppure a ritirare quel documento: altri 130 la ritirarono, ma non si presentarono a nessun padrone. Altri si misero al lavoro per una mezza giornata, reclamarono le due lire guadagnate o non si lasciarono veder più. Insomma, di 727 solamente 18 continuarono a lavorare; si provò così che 1 solo su 40 mendicanti abili al lavoro, aveva desiderio sincero di lavorare.

Pagina 599

che la cacciata degli Ebrei, mercanti e usurai, dalla Russia, impoverisce i contadini a cui prò venne eseguita, sicchè il lino vi rinvilì di un terzo, perchè la merce non trova più abili spacciatori; ed è noto come i reggitori dei Comuni medioevali, dopo aver cacciato a furore gli Ebrei, li riammisero però subito, perchè la loro assenza aumentava la povertà loro, e paralizzava le povere industrie embrionali d'allora, favorite dalle loro usure Lombroso, L'antisemitismo, 1804. - Id., Il delitto politico, 1892..

Pagina 616

Natura ed arte

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Giovanni Virginio Schiaparelli 1 occorrenze

Già verso la metà del secolo passato molti particolari di questa topografia areografica erano stati esplorati o disegnati da abili osservatori, quali Secchi, Dawes, Kaiser, Maedler, Lockyer, ed alcuno di essi aveva anche intraveduto qua e là curiose configurazioni di macchiette o di linee: ma non erano riusciti ad afferrarne con evidenza la forma. Soltanto nel 1877, trovandosi il pianeta in una delle sue maggiori vicinanze alla Terra (in posizione poco diversa da quella occupata nell'autunno ora decorso), si ebbe l'opportunità di studiare in buone condizioni e con maggior successo quei particolari prima confusamente intraveduti e di convincersi che tutta la superficie di Marte, ma più specialmente le aree luminose continentali, sono occupate da un reticolato di linee sottili, formanti una specie di triangolazione o di poligonazione, come si può vedere nella carta qui annessa. Queste linee sono tracciate sulla superficie del pianeta o forse entro la sua atmosfera; ognuna d'esse corre per lunghissimi tratti, serbando per lo più una direzione costante senza angoli né curvature violente, formando anzi (rigorosamente o almeno prossimamente) sul globo di Marte ciò che i geometri chiamano un circolo massimo. Il loro corso appare continuo, senza lacune apprezzabili alla visione telescopica, e si estende da pochi gradi (un grado di Marte equivale press'a poco a 60 dei nostri chilometri), fino ad occupare talvolta in lunghezza un terzo od un quarto della circonferenza totale del pianeta (la quale è di 21.600 chilometri). La larghezza è molto varia; per alcuni giunge a 100 o 200 chilometri, altri ad

Pagina 42

Scritti

532191
Guglielmo Marconi 2 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Può darsi che alcuni osservatori non fossero particolarmente abili o usassero ricevitori poco sensibili, ovvero le loro stazioni fossero per caso situate accanto a edifici o strutture che influenzassero sfavorevolmente la ricezione. Penso quindi che sarebbe una disgrazia se, in conseguenza di alcune informazioni, la teoria delle zone di silenzio dovesse impropriamente essere generalizzata ed estesa.

Pagina 366

Voglio ricordare ancora il grande Trattato di Fisica che il Comitato nazionale per la Fisica sta preparando, e prima di finire questo breve esame delle attività svolte da questo organo fattivo, accennare pure all'opera assidua, tenace svolta per la preparazione di abili ricercatori con borse di studio, con premi, con l'invio all'estero, con aiuti di ogni genere a giovani meritevoli e all'azione, che sta concretandosi praticamente, in relazione al còmpito affidato al Consiglio dalla legge recente che ne modifica l'ordinamento, per aiutare efficacemente l'affermarsi dei buoni prodotti dell'industria italiana.

Pagina 416

Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 1 occorrenze

Abili esploratori del cielo furono Pierre-François Méchain (1744-1804) e Charles Messier (1730-1818). Il primo, come vedremo, è famoso per aver partecipato con Jean-Baptiste Délambre (1749-1822) alla misura dell’arco di meridiano tra Dunkerque e Barcellona che porterà alla definizione del metro (ma commise un piccolo errore, che tenne segreto, e ne ebbe rimorso per il resto della vita). Il secondo è celebre per il catalogo di oggetti celesti che porta il suo nome.

Pagina 144

Sulla origine della specie per elezione naturale

538185
Carlo Darwin 4 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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La sterilità presenta tutte le gradazioni possibili, ed è soventi volte tanto leggera, che i due più precisi ed abili esperimentatori che si conoscano, giunsero a conclusioni diametralmente opposte nel classificare le forme su questa base. La sterilità è variabile, per attitudine innata, negl'individui della stessa specie, ed è sommamente suscettibile di soggiacere all'influenza delle condizioni favorevoli o sfavorevoli. Il grado di sterilità non corrisponde precisamente all'affinità sistematica, ma è governato da parecchie leggi curiose e complesse. Generalmente è diversa, e talora molto diversa, nei reciproci incrociamenti delle medesime due specie. Nè sempre è uguale nei primi incrociamenti e negli ibridi che ne derivano.

Pagina 268

Attualmente abili allevatori cercano produrre una nuova discendenza o sotto-razza, superiore a tutte quelle che esistono nel paese, per mezzo di un'elezione metodica e con un determinato scopo: ma per noi una specie d'elezione che può chiamarsi inconscia e che risulta dalla gara formatasi per possedere e moltiplicare i migliori individui d'ogni specie è di un'importanza molto maggiore. Così un uomo che desidera un buon cane da ferma cerca di acquistarne possibilmente i migliori, e di ottenere dai migliori fra questi una prole, senza avere l'intenzione o la speranza di variare in questo modo permanentemente la razza. Tuttavia noi possiamo ritenere che questo processo continuato pel corso dei secoli finirebbe per modificare e migliorare la razza, non altrimenti di Bakewell, Collins, e tanti altri che collo stesso metodo, impiegato sistematicamente, per la sola durata della loro vita, hanno modificato grandemente le forme e le qualità del loro bestiame. I cambiamenti lenti ed insensibili non potrebbero constatarsi, quando non si prendessero fin da principio esatte misure o disegni correttissimi delle razze modificate, onde valersene per termini di confronto. In alcuni casi, però, individui della medesima razza, senza alcuna modificazione, od anche poco modificati, possono trovarsi in quei luoghi in cui il miglioramento della razza primitiva non è ancor progredito o solamente di poco. Vi sono motivi da pensare che il cane spagnolo Re-Carlo è stato inavvertitamente eppure molto profondamente modificato dall'epoca di questo monarca. Alcune autorità competentissime sostengono che il cane da ferma è derivato direttamente dallo spagnolo per lente variazioni. Sappiamo che il cane da ferma inglese ha variato assai nel secolo passato, e che gli incrociamenti avvenuti col cane-volpe furono la cagione precipua di questi cangiamenti. Ma ciò che più monta è che tutte queste variazioni sono avvenute inavvertitamente e gradatamente: tuttavia sono tanto pronunciate, che, quantunque l'antico cane da ferma venga certamente dalla Spagna, il signor Borrow mi ha assicurato di non avere veduto in quel paese un solo cane paragonabile al nostro cane da ferma (Nota VI).

Pagina 42

Quantunque io sia pienamente convinto della verità delle idee esposte in questo libro sotto forma di compendio, non ho alcuna speranza di convincere gli abili naturalisti che hanno la mente preoccupata da una moltitudine di fatti considerati, per molti anni, da un punto di vista direttamente opposto al mio. Egli è tanto facile capire la nostra ignoranza, nelle espressioni analoghe a queste: il piano della creazione, l'unità di tipo, ecc., e credere per questo di dare una spiegazione, quando invece altro non si fa che constatare un fatto. Chiunque propende ad ammettere un peso maggiore alle difficoltà non spiegate, che alla dimostrazione di un certo numero di fatti, respingerà senza dubbio la mia teoria. Pochi naturalisti soltanto, dotati di molta flessibilità di spirito, e che hanno già cominciato a dubitare dell'immutabilità delle specie, possono tener conto di questo libro; ma io guardo con calma e fiducia l'avvenire, e quei giovani naturalisti che ora si formano, i quali saranno capaci di esaminare ambi i lati della questione con imparzialità. Coloro che professano i principii della mutabilità delle specie presteranno un ottimo servigio esprimendo coscienziosamente la loro opinione; perchè in questo modo soltanto potranno dissipare tutti i pregiudizi che circondano questo argomento.

Pagina 426

Quando noi pensiamo con tristezza a questa lotta, possiamo consolarci con la piena convinzione che la guerra della natura non è continua, che lo scoraggiamento ne è bandito, che la morte è in generale assai pronta, e che sono gli esseri più vigorosi, più sani e più abili che sopravvivono e si moltiplicano.

Pagina 76