Il progetto di fusione per incorporazione di Autostrade s.p.a. nella società spagnola Abertis Infraestructuras s.a., anche se per il momento accantonato, ha fatto emergere numerosi interrogativi in ordine al regime giuridico del sistema autostradale italiano. Entrano in gioco: il potere e i compiti dei ministeri interessati (soprattutto Infrastrutture ed Economia), su cui si è espresso il Consiglio di Stato con il parere n. 2719/2006; il ruolo della società concedente (Anas s.p.a.); la posizione della società concessionaria, anche rispetto alla holding di appartenenza. Il tutto va poi ricondotto ai profili comunitari in riferimento alla tutela dei mercati dei servizi, alla vigilanza sulle concentrazioni di imprese, alla libera circolazione dei capitali.
Il TAR Lazio "salva" i provvedimenti ministeriali che hanno mandato a monte la prospettata fusione tra Autostrade ed Abertis, individuando un potere amministrativo extra ordinem di dubbia compatibilità con le strutture dell'economia di mercato e con il diritto comunitario.
La fusione Autostrade-Abertis