Il signore che era con la moglie a Aberdeen, tale Wilmer, e che si era presentato come segretario dell'immaginario milionario americano, era anche il suo amante. Raccolta la prova e la testimonianza di camerieri e cameriere dei vari alberghi, compreso quello di Aberdeen, il colonnello si è ripresentato alla Corte a chiedere per la seconda volta il divorzio per adulterio della moglie con un nuovo amante identificato. Il processo continua.
Chiamato dalla lettera falsa d'un americano immaginario, al quale si attribuiva l'intenzione di comprare una tenuta che gli apparteneva, il colonnello andò a Aberdeen, in Iscozia, e, presentatosi all'albergo indicatogli, chiese dell'americano. Fu fatto subito salire in un appartamentino dove l'aspettava infatti un signore. Ma immediatamente il cortinaggio fra il salotto e la camera da letto si schiudeva e la giovane moglie balzava innanzi con le braccia protese e un sorriso d'amore sulle labbra. II signore si eclissava rapidamente. Il colonello dapprima si incollerì, cercò di andarsene, ma la maniglia della porta prontamente svitata cadeva all'esterno mentre egli tentava di tirarla; il campanello e il telefono non funzionavano; una mano abile ne aveva staccato i fili, cosicché il colonnello, mezz'ora dopo, quando, grazie al ritorno dell'amico della moglie poté andarsene, era riconciliato alla vita coniugale e progettava un nuovo viaggio di nozze.
Accademia della crusca
