Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbrutimento

Numero di risultati: 4 in 1 pagine

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

392898
Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Pagina 2.38

Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

397765
Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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Pagina 475

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400198
Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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Pagina 77

Essa porta a veder l'uomo soffrire, non come corpo fisico, ma come uomo; a dolersi dello stato d'animo (abbattimento, umiliazione, ansia dei beni fisici, desiderio di distrazioni violente e colpevoli, abbrutimento graduale) che accompagna la miseria e trae l'uomo al bruto, quasi soffocando le mirabili facoltà di elevazione spirituale e di vita morale che pur sono in ogni uomo; ad andare con l'aiuto più oltre del male fisico presente, raggiunger l'animo del sofferente e risvegliarvi le sopite energie spirituali. La povertà non angusta, serena, confidente, che ha quanto è necessario per la nettezza dell'umile casa, pel vestito decente e pel vitto, non è male nel cristianesimo: molti, anzi, al lume di questo hanno imparato ad amarla e se la son procurata volontariamente. Io ho pietà del marito che ha un salario insufficiente, perché percuoterà la sua donna, trascurerà i figli e passerà le sere all'osteria; ho pietà della fanciulla di genitori miseri, perché so che essa è quasi sicuramente votata al disonore ed all'infermità; ho pietà del bambino che cresce abbandonato sulla via, perché so che egli sarà un pessimo uomo; ed ho pietà del cencioso, dell'affamato, del derelitto, perché so che in tali stati alla miseria esterna si accompagna la depressione dello spirito e quindi l'abbrutimento. La pietà cristiana non può arrestarsi a lenire i mali fisici; per essere realmente pietà cristiana essa deve sempre mirare alla rigenerazione morale e spirituale del beneficato; l'elemosina gettata passando a un ignoto è solo scusabile quando altre e più adatte forme di beneficenza non appariscano possibili. Con ciò essa mostrerà anche di vedere nel beneficato un uguale, un essere che essa aiuta a riconquistare il suo posto nella società, e farà grato il dono che, altrimenti, provocherebbe dispetto ed odio.

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