Una stoffa di cotone o di lino può venire in contatto dell’acido solforico dilungato senza soffrirne, se si ha cura di lavarla nell’acqua prima di farla nuovamente seccare; diversamente la stoffa seccando si altera profondamente, si abbrucia, come si dice, perchè l’acqua si evapora sopra di essa prima dell’acido solforico, e lascia questo allo stato concentrato sulle fibre legnose del tessuto.
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È volatile, abbrucia con fiamma di colore molto intenso; attira avidamente l’umido dell’aria e delle sostanze che in esso si immergono; d’onde il suo uso nel conservare inalterati alcuni corpi vegetali, ed animali. Se non è dilungato con acqua è velenoso. È un dissolvente energico di molte sostanze, e serve principalmente per sciogliere le resine, i corpi grassi, la canfora e comporre le vernici. Non scioglie le gomme. Quando si mescola alcool con acqua si produce del calore, il miscuglio si contrae; la contrazione è di 3 3/4 per 100, quando si mescolano volumi eguali di questi due corpi.
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