Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La Stampa

378008
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Sul colle di San Vito la mattina brumosa viveva ammassato quasi al vertice del declivo fermi cumuli di grigio; ma nell'alto era un pallido sorriso di sole, nel cui abbraccio brillava di mille riflessi policromi lo splendido edificio nato dal cuore di Torino fascista. Starace lo vedeva per la prima volta: che, se ben ricordiamo, nell'ultima sua visita la «3 Gennaio» ancora non esisteva, era soltanto un grandioso progetto sognato e poi realizzato da Gazzotti. L'opera, come è noto, è stata compiuta con una celerità e una grandiosità inusitate. Non sappiamo quant’altre al mondo esistano di consimili realizzazioni certo è che ad ogni nuova visita il nostro cuore se ne commuove e la sentiamo veramente parte della nostra anima, espressione perfetta di Torino fascista. Quando Achille Starace varcò le soglie della Colonia, oltre le monumentali rampe di scale che dalla strada comunale portano al sommo del colle, i mille bimbi là ospitati stavamo per sedere a mensa. Era ormai mezzodì, dalle chiese della città il rintocco festoso saliva sino a noi come un annuncio di cose liete e buone. E veramente Achille Starace entrava nel regno della bontà lieta, fra piccola moltitudine di bimbi ineggianti al Duce, in quella atmosfera ineguagliabile che spira sia uomini e cose della previdenza fascista e che è, come dire, quasi una cosa tangibile, una realtà dolce che ti prende il cuore, il Segretario del Partito visitò minutamente la CoIonia, a lungo si intrattenne coi bimbi, ammirò ed elogiò la perfezione dell'opera.

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