Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbracciavano

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

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Cipí

206598
Lodi, Mario 2 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Intanto la guerra divampava: cannonate da ogni parte, assalti, comandi rabbiosi, nuvole disfatte gridavano con la camicia strappata, altre, impazzite, abbracciavano le nemiche credendole amiche, altre si scioglievano in pianto. La guerra durò tutta la mattina e solo nel tardo pomeriggio Palla di fuoco riuscí a mettere un poco di ordine nel cielo devastato. — Ecco che cosa capita a chi si azzuffa! Guardate come siete ridotte! — esclamò disperdendo le ultime nuvole. Poi allungò le sue calde braccia nel cortile, nel bosco e sui prati a tirar su la testolina dei fiori e a carezzare pietosamente i corpi freddi dei passeri uccisi. Infine, alzò le sue lance dorate in un arco di meravigliosi colori che abbracciava tutta la terra in segno di pace. Allora gli uccelli uscirono dai rifugi e ripresero la vita interrotta dalla guerra. — Chi ha vinto la lotta? — si domandavano. — Nessuno. — Anche le altre volte? — Sempre. — E perché la fanno? — Chi lo sa?!

I passeri si abbracciavano e si baciavano e per tutto il vicinato si sparse il chiasso dei festeggiamenti in onore di Cipí e della sua compagna. Allora Mamí, commossa, si fece largo per avvicinarsi al figliolo che tanto bene aveva fatto alla piccola patria del tetto, e senza pronunciare una parola se lo strinse affettuosamente al petto come quando, dentro al nido, gli narrava che cosa c'era nel mondo. — Mia cara Mamí! — disse Cipí raggiante di felicità, — sei contenta ora? — Si... sí... tanto... — ripeté Mamí singhiozzando di piacere, — tu sei davvero il piú caro... il piú buono... il piú grande dei miei nati! — Anche se t'ho fatto tanto arrabbiare? Mamí a questa domanda non rispose perché le mamme non ricordano i sacrifici compiuti per i figli, ma disse: — Io sono fiera di te. Promettimi che resterai sempre cosí, buono con tutti, generoso, vivace e nient'affatto superbo! — Prometto! — disse Cipí. E passarono i giorni, passarono le stagioni e gli anni: dai monti e dal mare arrivarono ancora i venti a radunare le ingenue nubi e a scatenarle le une contro le altre; il grande amico continuò il suo pacifico viaggio nel cielo; le margherite e gli altri fiorellini ascoltarono curiose come prima le storie incantevoli dell'acqua del fiume; gli alberi indossarono i fulgidi abiti nuovi ad ogni stagione; e i passeri del tetto proseguirono la loro dura vita. Ma ora il sacrificio non pesava piú perché essi avevano il cuore felice e cantavano la loro letizia al sole, all'acqua, ai fiori, alle creature del cielo e della terra, dalla nuvoletta che frenava la corsa impigliandosi alla punta del parafulmine per starsene un poco ad ascoltarli, alle ranocchie che per la gioia saltavano selvaggiamente nelle pozzanghere urlando: gra gra. Anche Cipí e Passerì conobbero la felicità ed ebbero tanti figli ai quali insegnarono le cose imparate nella vita: ad essere laboriosi per mantenersi onesti, ad essere buoni per poter essere amati, ad aprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso, ad essere coraggiosi per difendere la libertà.

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