Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbracciarla

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Mitchell, Margaret

221957
Via col vento 1 occorrenze
  • 1939
  • A. Mondadori
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
  • UNICT
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Rossella si precipitò ad abbracciarla e baciarla, felice che la presenza della bimba le evitasse il primo incontro da sola con Rhett. Guardando al disopra del capo di Diletta, lo vide nel vestibolo che pagava il cocchiere. Egli alzò il capo, la scorse e si tolse il cappello con un ampio gesto, inchinandosi. Incontrando lo sguardo dei suoi occhi neri, ella si sentí balzare il cuore. Chiunque egli fosse, qualunque cosa avesse fatto, adesso era a casa ed ella era contenta. - Dov'è Mammy? - chiese Diletta dimenandosi nell'abbraccio di Rossella che la depose a terra malvolentieri. Sarebbe piú difficile di quanto aveva creduto, salutare Rhett col giusto grado di disinvoltura; e anche informarlo del suo stato! Lo guardò in faccia mentre saliva le scale: quel volto bruno e impassibile, cosí impenetrabile e distratto! No; aspetterebbe a dirglielo. Ora era impossibile. Eppure, erano cose di cui un marito deve essere subito informato, e che sempre è felice di udire. Ma non credeva che egli ne sarebbe stato lieto. Rimase sul pianerottolo, appoggiata alla balaustra, chiedendosi se egli la bacerebbe. Ma non la baciò. Disse soltanto: - Sei pallida, signora Butler. Sei sprovvista di belletto? Non una parola sul dispiacere della lontananza, anche se non lo aveva provato. Avrebbe almeno potuto baciarla dinanzi a Mammy che, dopo un inchino, stava conducendo Diletta nella sua camera. Egli le rimase accanto sul pianerottolo, guardandola con indifferenza, come valutandola. - Questo pallore può forse significare dispiacere per la mia assenza? -le chiese; e benché le sue labbra sorridessero, i suoi occhi rimasero seri. Questo sarebbe dunque il suo atteggiamento. Odioso come sempre. E ad un tratto il bimbo che portava in seno divenne un peso fastidioso invece di essere un peso dolce che avrebbe portato con gioia; e l'uomo che era dinanzi a lei col largo cappello di Panama appoggiato incurantemente al fianco era il suo nemico, la causa di tutti i suoi mali. I suoi occhi verdi schizzarono veleno, in modo inequivocabile, mentre ella rispondeva; e dal volto di lui il sorriso scomparve. - Se sono pallida è colpa tua, ma non per il dispiacere della tua assenza, presuntuoso che sei. È perché... No, non voleva dirglielo in quel modo, ma le parole le corsero alle labbra ed ella le lasciò sgorgare, incurante di essere udita dai servi. - ... è perché aspetto un bambino! Rhett trasse il respiro e i suoi occhi corsero a lei rapidamente. Fece un passo come se avesse voluto metterle una mano sul braccio, ma ella si scansò; dinanzi all'odio che era in quegli occhi, il volto di lui si indurí. - Davvero! - fece freddamente. - E chi è il padre felice? Ashley? Ella si afferrò alla balaustra di legno intagliato stringendola con tanta forza che gli intagli le penetrarono nel palmo con un dolore acuto. Pur conoscendolo cosí bene, non aveva previsto questo insulto. Naturalmente era uno scherzo; ma certi scherzi sono troppo mostruosi per potere essere sopportati. Avrebbe voluto ficcargli le unghie negli occhi per spegnere quella strana luce che brillava in essi. - Maledetto! - cominciò con voce tremante d'ira. - Tu... sai benissimo che è tuo. E non lo desidero piú di quanto lo desideri tu! Nessuna... nessuna donna può desiderare il figlio di un mascalzone come te! Vorrei... Dio mio, vorrei che fosse di chiunque, fuorché tuo! Vide il suo viso bruno mutare improvvisamente; la collera e qualche altra cosa che non seppe analizzare lo fecero contorcere come sotto una puntura. «Meno male!» pensò con ardente e rabbioso piacere. «Questa volta l'ho offeso!» Ma la vecchia maschera di impassibilità era già tornata sul viso di Rhett, il quale si tirò i baffi. - Stai allegra - disse voltandosi e avviandosi per salire. - Potresti anche abortire. In una specie di vertigine ella vide dinanzi a sé tutto quello che rappresentava una gravidanza: le nausee che la torcevano, l'interminabile attesa, la figura deformata, le ore di doglie. Cose che un uomo non può comprendere. Ed egli osava scherzare! Lo avrebbe graffiato con gioia. Solo la vista del sangue sul suo viso bruno le avrebbe dato sollievo. Lo seguí, agile come un gatto; ma con un leggero movimento egli fece un passo di lato stendendo un braccio per tenerla lontana. Rossella era sull'orlo del primo gradino della scala lucidata a cera; e quando il suo braccio, con tutto il peso del corpo, incontrò il braccio rigido di lui, ella perse l'equilibrio. Tentò di afferrarsi alla ringhiera, ma non vi riuscí. Cadde indietro sulla scala; e nel toccare il suolo provò un tremendo dolore alle costole. Troppo stordita per riuscire a trattenersi, rotolò giú per la scala sino in fondo.

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