Però su tale proposito io mi permetto di fare osservare all'onorevole Farini che ha parlato di bill d'indennità per quei frati, che se per loro nella legge scritta non risultasse un diritto, ben essi lo hanno dalla legge morale; siasi che la Camera non lo avesse chiaramente espresso nella legge del 7 luglio 1866, siasi anche che avesse obliato di comprendervelo, il che non può far meraviglia trattandosi di una legge che doveva abbracciare una vasta materia e svariatissimi casi, ciò non toglie che il diritto non esistesse. La detta legge mise, nell'ordine degli oneri che dovevano passare a carico del fondo pel culto, in terzo luogo quelli che gravano il bilancio dello Stato per spese del culto
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Perchè trovandosi i religiosi in un'età tale da non potere abbracciare un altro stato, abbiano i mezzi di tirare innanzi la vita.
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Persuadetevi bene di ciò; voi potevate dire da principio: io non voglio dar niente a nessuno; ma una volta che dite: io voglio dare qualche cosa appunto perchè questi sono obbligati a seguire la vita monastica, appunto perchè non possono secondo la loro coscienza abbracciare un altro stato, io vi dico: basta l'aver fatta la professione, perchè secondo la loro coscienza, secondo la coscienza dei credenti non possono abbracciare un altro stato. Voi non vi dovete mettere sul terreno vostro, vi dovete mettere sul terreno dei religiosi.
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Accademia della crusca
