Se noi potessimo staccarci dalla Terra e trasportarci lontan lontano, si da poterne abbracciare collo sguardo insieme, ci riescirebbe agevole il riconoscerne la forma; ma standovi sopra, piccoli come siamo in confronto della sua estesa superficie, la cosa può parere quasi impossibile; eppure vi riesciremo.
Portiamoci coll'immaginazione nello spazio celeste, in un punto distante dalla Terra così, da poterla abbracciare d'un solo colpo d'occhio. Molto andrebbe errato colui, che sperasse veder di là riprodotta in grande scala la immagine dei nostri continenti coi loro golfi ed isole e coi mari che li circondano, quale si vede nei nostri globi artificiali. Qua e là senza dubbio si vedrebbero trasparire sotto un velo vaporoso le note forme, o parti di esse. Ma una buona parte (forse la metà) della superficie sarebbe fatta invisibile da immensi campi di nuvole, continuamente variabili di densità, di forma e di estensione. Tale ingombro, più frequente e più continuato nelle regioni polari, impedirebbe ancora per circa la metà del tempo, la vista delle regioni temperate, distribuendosi su di esse in capricciose e perpetuamente variate configurazioni; sui mari della zona torrida si vedrebbe disposto in lunghe fasce parallele, corrispondenti alle zone delle calme equatoriali e tropicali. Per uno spettatore posto nella Luna, lo studio della nostra geografia non sarebbe un'impresa tanto semplice, quanto si potrebbe immaginare.
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In una occhiata non si può abbracciare che 13 in 14 gradi al più; girando l’occhio è chiaro che si può percorrere tutto il cielo.
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In una occhiata non si può abbracciare che 13 in 14 gradi al più; girando l’occhio è chiaro che si può percorrere tutto il cielo. . Dal cercatore passando al cannocchiale grande di 250.mm fornito di mediocre ingrandimento, con campo di 15' per la sua maggior forza penetrante, è facile vederne tante quante prima si vedevano nel cercatore, cioè in uno spazio 4 volte maggiore. Forzando l’ingrandimento e riducendo il campo a 5' accadeva di non scemar punto il numero delle stelle visibili benchè si restringesse il campo, aiutando la potenza penetrante dello ingrandimento a vedere le più minute che prima erano invisibili. Sicchè risulta che in alcuni luoghi del cielo in un campo appena di 5' si vedono tante stelle quante ad occhio nudo nel campo naturale della visione diretta. Ma è manifesto che in cotali luoghi un cannocchiale più grande per es. di 12 a 14 pollici, farebbe vederne di più, ed infine il più gigante di tutti il gran riflettore il Lord Rosse accrescerebbe il numero in proporzione.
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Le annotazioni relative all’aspetto del nucleo ed al suo splendore non sono così regolari, come sarebbe desiderabile: tuttavia non sarà inutile disporle in serie in forma abbreviata onde abbracciare d’un colpo d’occhio le sue mutazioni:
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Per abbracciare i tempi del cielo, abissali rispetto all’esistenza umana, gli astronomi incominciavano a passarsi il testimone.
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