Il lettore consulti adesso la figura 19, nella quale OO' rappresenta l’orizzonte di uno spettatore M che ha per zenit il punto Z; s" s' rappresenta l’eclittica; S', S sono le proiezioni dei punti dell'orizzonte nei quali rispettivamente sorge il Sole al solstizio d'inverno e al solstizio d'estate; s" s"', ss' rappresentano i paralleli celesti che il Sole rispettivamente percorre all'una e all'altra di quelle due epoche, e che abbracciano per conseguenza tutti i paralleli ch'esso percorre nel corso dell'anno;
Pagina 70
Se pel troppo pronunciato indurimento le parti costitutive dello stroma interstiziale non vennero artificialmente cementate le une alle altre, e colle fibre nervose che abbracciano, le singole cellule connettive si mantengono sempre bene individualizzate e distinte, e si può anche nelle sezioni riconoscere la forma che è ad esse caratteristica.
Pagina 159
Quelle di seconda abbracciano le 6 più belle dell’Orsa Maggiore dette il Carro, la stella polare nell’Orsa Minore, le belle di Cassiopea, la Cintura di Orione, quelle del quadrato di Pegaso, che comprende α Andromeda ecc. ecc. Le più belle dell’Acquario spettano alla terza; ma, ripeto, tutta questa distinzione di gradi è fatta in modo puramente arbitrario, giacchè 1.° nessuna legge è stata fissata antecedentemente per misurare l’intensità delle loro luci, e 2.° perchè nessun limite preciso separa una serie dall’altra, nè si può dire dove un ordine comincia, e dove l’altro finisce.
Pagina 46
A noi basterà ricordare, accanto alle vedute innovatrici nel campo della Meccanica (che abbracciano tra l’altro la teoria delle onde e quella del volo), i suoi contributi d’ogni genere all’ingegneria militare ed idraulica.
Pagina 323
A noi basterà ricordare, accanto alle vedute innovatrici nel campo della Meccanica (che abbracciano tra l’altro la teoria delle onde e quella del volo), i suoi contributi d’ogni genere all’ingegneria militare ed idraulica. , e fors’anco più tardi dagli immediati successori di Copernico Nicola Copernico n. a Thorn in Polonia nel 1473, m. nel 1543 a Frauenburg (Prussia orientale), dove egli era canonico della cattedrale. Studiò a Cracovia e a Vienna, poi a Bologna, a Padova e a Roma, nella quale ultima città tenne anche lezioni di matematica e di astronomia. Il sistema che da lui prende il nome fu pubblicato a Norimberga nel 1543, subito dopo la sua morte, sotto il titolo «De revolutionibus orbium caelestium Libri VI». Pare che l'opera fosse pronta fin dal 1507. e di Galileo). La prima parte, direttamente accessibile all’osservazione grossolana, era invece nota anche agli antichi e figura tra i principi aristotelici.
Pagina 323
Lo scenario generale appena delineato è reso ancora più complicato dal fatto che le recenti proposte di modifica avanzate da Comitato di Basilea abbracciano una numerosa serie di ambiti regolamentari complessi.
Pagina 8
Di variazioni poi distingueremo due specie: così le variazioni semplici o di un solo grado, fra lo stato medio ed uno degli estremi; e le variazioni doppie, che abbracciano due gradi e si estendono da un estremo all’altro. Noi avremo dunque, considerando tutte le possibili sequenze di giorni sereni, nuvolosi e misti, il seguente prospetto:
Pagina 32
In questa operazione, per ridurre i numeri di tutte le decadi ad esser paragonabili fra di loro furono apportate delle correzioni nelle decadi che abbracciano 8 ed 11 giorni in modo da ridurle alla proporzione corrispondente alla decade normale di 10 giorni. — X, XI, XII, sono i risultati della enumerazione delle variazioni semplici, ordinati nello stesso modo che quelli delle variazioni doppie: gli stessi risultati perequati di 5 in 5 occupano le colonne XIII, XIV, XV. Anche qui si presenta un andamento annuo piuttosto regolare.
Pagina 34
In un certo senso può dirsi che le condizioni di vita non solo producano direttamente o indirettamente la variabilità, ma abbracciano eziandio l'elezione naturale, giacchè la conservazione di una data varietà dipende dalla natura delle condizioni di vita. Tutte le volte però che l'elezione è esercitata dall'uomo, noi vediamo che que' due elementi sono diversi; la variabilità è eccitata in certa guisa, ma si è la volontà dell'uomo che accumula le variazioni in una determinata direzione, e quest'ultimo effetto corrisponde alla sopravvivenza del più adatto allo stato naturale.
Pagina 120
Parecchie famiglie di Crostacei abbracciano alcune poche specie che possiedono un apparato con cui respirano l'aria e son capaci di vivere fuori dell'acqua. In due di queste famiglie, che il Müller studiò particolarmente e che sono molto affini l'una all'altra, le specie concordano assai fra loro in tutti i caratteri importanti, e cioè nella struttura degli organi dei sensi, nel sistema circolatorio, nella posizione dei ciuffi di peli dei quali è rivestito il loro stomaco egualmente complicato, e finalmente nell'intera struttura delle branchie respiranti acqua, fino agli uncini microscopici co' quali vengono pulite. Poteva quindi aspettarsi che nelle poche specie di ambedue le famiglie, le quali vivono in terraferma, l'apparato per la respirazione dell'aria, che ha non minore importanza, fosse uguale; in fatto, mentre tutti gli organi importanti sono affatto simili o quasi identici, per quale ragione dovrebbero mostrarsi delle differenze in quel solo apparato, destinato ad un solo scopo speciale?
Pagina 163