Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbracciando

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Voci della notte

250806
Neera 1 occorrenze
  • 1893
  • Luigi Pierro Editore
  • Napoli
  • Verismo
  • UNICT
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— piagnucolò la figlioccia gettandosi ai piedi del letto, abbracciando d'un colpo le gambe del morto e il coltroncino di seta. Lo zoppo girava, te tec, te tec, con una preoccupazione fissa che alla fine traboccò : — Se si potesse trovare il testamento.... — Che testamento! — gridò la vecchia — Occorrono — testamenti tra fratelli? — Non si sa mai.... la regola.... E poi si vedrebbe se ha lasciato disposizioni per il funerale. — Questo sì. È vero. D'accordo, silenziosi, si posero a guardare, a frugare: Ma il sospetto li dominava. Appena che uno avesse aperto un tiretto, gli altri due gli erano sopra, trattenendo il fiato, col cuore che batteva. E si sorvegliavano, non abbandonandosi mai cogli occhi. In questa lotta coperta, i volti indurivano, prendendo una tinta terrea sotto il lume vacillante della candela; le pupille scintillavano di cupidigia repressa; le mani tremavano — specie le mani della figlioccia, bianche ed affilate in mezzo ai cenci capovolti, ai batuffoli scoperchiati, essendosi già ferita ad un chiodo dell'armadio, ma non prendendo neppure il tempo di asciugare la gocciolina di sangue che lasciava qua e là una striscia sulle biancherie. Improvvisamente lo zoppo lasciò cadere il suo bastone e prima di raccoglierlo brancicò a lungo fra le gambe del tavolino, rialzandosi poi rosso rosso, col pugno stretto. — Ebbene? — Che cosa? — Mi sembrava.... Egli aveva frattanto cacciata la mano in tasca e levatala, colle cinque dita tese, si passò il fazzoletto sulla fronte. — Non troveremo nulla — disse la figlioccia con accento secco, già stanca di quella inutile fatica. — Voi, ve l'ho già detto, dovreste andare a riposarvi! — garrì la vecchia. — No, no. Sto qui piuttosto accanto al mio povero padrino a recitargli il rosario, così anche dal mondo di là potrà vedere e giudicare chi gli vuol bene. Fratello e sorella, dopo di aver girellato ancora un poco sempre l'uno sulla pista dell'altro, vennero a sedersi anch'essi vicino al morto biascicando avemarie, presi da una repentina tenerezza per quel loro fratello di cui non avrebbero più udita la voce. Senonchè, rammentando la voce, tornavano loro a memoria i litigi avuti in parecchie occasioni, sempre che l'interesse fosse della partita; e come egli, primogenito, li avesse trattati male al momento della divisione, tenendosi il bene ed il meglio. Questa riflessione li consolò. - Se potessi trovare solamente l'anello della mia povera madre! — tale pensiero attraversava la mente della vecchia, intanto che le labbra mormoravano preghiere. — Esso mi viene di diritto sacrosanto. Mi viene, mi viene : continuava a borbottare tra un requiem e l'altro, mentre il capo le ciondolava, vinto dai primi attacchi del sonno. Ma sobbalzò, udendo il te tec, te tec, ripercosso sull'ammattonato della stanza vicina. — Che fai li? - Nulla. Si alzò essa pure, non volendo ad ogni costo cedere al sonno; e ripresero a vagolare misteriosamente, muti, nel duplice silenzio della notte e della morte. Il bastoncino dello zoppo, co' suoi colpi cadenzati, destava un'eco sinistra che sembrava anticipare le palate di terra sulla fossa. Che gente! — pensava la figlioccia, stringendosi tutta e rabbrividendo per il luogo, per l'ora, per la situazione — mossa anch'ella da brame cupide, ma persuasa che fossero più gentili perchè più gentile ne era la forma. Anche nella sua mente passava la visione delle lenzuola fine, delle posate, delle maioliche, del vecchio anello a castone con una miniatura sopra smalto azzurro; e li desiderava; ma il suo era un desiderio fine, intelligente, una intuizione che tutta quella roba in mano di villani era, come dire, perle gettate ai porci. Per nient'altro la desiderava. E poi, che ne avrebbe fatto Marco, senza famiglia, un beone grossolano? e quale costrutto ricavar ne poteva la vecchia già prossima alla tomba? Ma a lei giovane, lei educata, lei elegante, lei di buon gusto... — Oh! mio povero padrino --- irruppe con uno scoppio di lagrime — povero, caro e amato! Oh! mio padrino che non puoi vedere, che non puoi parlare più! — Commedie — borbottò lo zoppo, col naso ficcato dentro un armadietto dove stavano riposti liquori e vini scelti, preda che la sorella gli aveva abbandonata. Abbandonata tanto più volentieri perchè intanto ella continuava a girare per suo conto, ingrossandosi i fianchi di protuberanze misteriose, cacciandosi ad ogni poco la mano in seno e nelle tasche. La figlioccia, in quella lunga veglia, aveva presunto troppo dalle sue forze. Si sentiva sfinita, rotte le ossa, con un brivido per tutto il corpo; appoggiava ad ogni poco la testa contro il letto, ma il raccapriccio e la tristezza del cadavere ne la facevano allontanare. E tutta questa debolezza fisica accresceva il sentimentalismo del suo dolore che si sfogava in gemiti, in sospiri, in lagrime; in mezzo alle quali sorvolava tuttavia il rimpianto acuto del bene che stava per perdere. Se il padrino non aveva fatto testamento, addio roba! L'aculeo di tale pensiero le accresceva ancora i sospiri, per modo che la camera era tutta piena di lei e del suo dolore. Ma sollevando spesso gli occhi lagrimosi ad un altarino dove il defunto venerava, tra due palme di fiori di carta, una statuetta della Madonna, era attratta suo malgrado dal disegno di una trina antica che circondava i piedi della Madonna - una cosa da nulla, mezzo metro, tanto da cavarne un paio di manichini.... Non era forse vero che, se ella avesse chiesto quel pezzetto di trina all'adorato padrino, egli l'avrebbe concessa? E se invece la prendeva adesso, di moto proprio, non potendo più chiederla a lui, che gran male! Le restava almeno un cencio di ricordo, il solo, se quella gentaccia le negava il resto.... quasi un diritto. Oh! ed essi che cosa facevano girellando per la casa?... la derubavano com'è vero Dio! La derubavano, lì sulla faccia, spudoratamente, da quei villanacci esosi che erano, che si sarebbero proprio meritati un testamento contro! Si alzò, barcollando, e andò a smoccolare la candela. La notte stava per finire. Un chiarore biancastro rompeva le tenebre della finestra, battendo sul rigonfio del letto formato dal cadavere. La vecchia, che si era appisolata sopra una cassa, si alzò pur essa. Di fronte, nel primo raggio dell'alba, le due donne si guardarono. — Se Dio vuole è finita! — disse la vecchia, cercando, sotto il livido della faccia che aveva davanti, i segreti pensieri. L'altra, muta, osservava le dimensioni prese dalla gonna e dal busto della vecchia. Si squadravano, si pesavano a occhiate, si insultavano reciprocamente in un silenzio cupo, concentrato, dove le narici sole fremevano a guisa di segugi in caccia. Te tec, te tec... La testa da satiro dello zoppo apparve in mezzo a loro, trasfigurata dall'emozione. — Ho trovato il testamento! — gridò sollevando in alto un rettangolo bianco. Fu un momento di angoscia indescrivibile. Tre cuori sospesero per un'istante le loro pulsazioni, tre vite si concentrarono in uno sguardo acuto, assorbente, quasi feroce... Un raggio di sole entrava, obliquo, ad illuminare il letto dove il morto riposava, completamente staccato dalle miserie terrene.

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