Ma questa politica che nei campi dell'idealità e del sentimento si appalesa come razionale e nobile, quando la considerate nella realtà, quando la esaminate abbracciando la somma degli interessi nazionali e internazionali, potete essere indotti in certi casi a reputarla immensamente funesta e biasimevole. Ciò accade quando il suo fine non si può altrimenti conseguire se non coll'andare contro ad una nazione, la cui amicizia ci è necessaria per fini più alti e più complessi. Tale è la politica dell'Italia irredente, che pone a repentaglio l'Italia redenta e le fa perdere un'amicizia che deva essere uno dei cardini della nostra politica internazionale.
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