Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbraccia

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

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Otto giorni in una soffitta

204643
Giraud, H. 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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- Nicoletta abbraccia la giovane signora, e tutta la riconoscenza del suo cuoricino è nei suoi baci. - Ebbene, - dice la sua nuova mamma - scendiamo a far merenda con Matù. - E la bambola? - chiede Nicoletta. La signora d'Aufran si mette a ridere. - Vedo che i miei ragazzi hanno pensato a tutto, - dice essa. - Ho anche i calzerotti di Maurizio, - dice Nicoletta, mostrando, i piedi - e una camicia di lui. - I miei figli sono dei babbi molto buoni, davvero! E dire che detestavano tanto le bambine! - Perchè? - domanda Nicoletta. - Non lo so.... Forse per apprezzar meglio te. - Teneramente abbracciate, la giovane donna e la bambina scendono con Matù e con la bambola. - Chissà Leonia come sarà sorpresa quando ci porterà la merenda! - E Maria, quando ritornerà! - Leonia entra nella camera della signora d'Aufran col vassoio, che posa subito, prudentemente, prima di stupirsi della presenza della piccola sconosciuta. - Io credo - le spiega la giovane donna - che potremo ora rassicurare Maria sulle sue visioni. I miei bambini hanno adottato questa bambina, Leonia. - Ma questa - dice Leonia - è la figlia della povera signora che stava dalla vecchia Duflet. - Sì, Leonia. - Ma com' è andata? - La signora d'Aufran racconta in poche parole a Leonia quello che è accaduto. La cuoca non è sorpresa, perchè conosce la reputazione poco buona della mamma Duflet, che è cattiva e interessata. - La povera signora è stata molto disgraziata a cascare da lei. Essa se la ricordava come una vecchia domestica devota, e fu per questo che ci venne; ma l' altra non pensava che a ciò che le avrebbe fruttato la presenza in casa sua della giovane signora. Perciò era diventata furibonda di aver a carico anche la, fanciulla e di non aver ereditato nulla o quasi nulla, mentre aveva sperato molto. - Via, dimentichiamo quella donna cattiva, - dice la signora

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Al tempo dei tempi

219317
Emma Perodi 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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. - Il mercante abbraccia le figlie e s'imbarca per Palermo, Appena giunto sbriga le sue faccende, poi compra il vestito di broccato rosa per la figlia primogenita, quello di broccato verde mare per la seconda, ma prima d'andare dal Re ci pensa un pezzo, perchè non sapeva come il Re avrebbe presa l'ambasciata della figlia. Basta: la nave stava per far vela, e un giorno quel padre si fece coraggio e andò al Palazzo Reale dove fece passare l'ambasciata. - Dite a Sua Maestà che c'è un mercante messinese che brama parlargli. - Il Re, che era molto superbo, credendo che volesse proporgli l'acquisto di merci preziose, lo fa passare e gli domanda con alterigia: - Avete qualche cosa di bello da mostrarmi? - No, Maestà, non ho nulla; ma in patria ho lasciato una figlia tanto buona e tanto bella che sempre piange per Vostra Maestà. - Nel sentire queste parole, il Re dette una guardataccia tale al mercante, che il poveretto si mise a tremare a vetta a vetta. Poi batte su un timbro d'argento, e al cameriere che compare, gli ordina di portargli il fazzoletto più grande che ci sia nella sua guardaroba. Il cameriere gli porta un fazzolettone che pareva un lenzuolo e si ritira. Il Re lo spiega, lo agita e dice: - Buon uomo, a vostra figlia che piange per me, datele questo fazzoletto. Potrà asciugarsi le lacrime per un anno! - Figuriamoci il padre con che cuore s'imbarcasse e tornasse in patria! Appena la nave fu in vista, tutte e tre le figlie furono prese da una grande smania per sapere se il padre aveva portato loro quello che gli avevan chiesto; ma la più smaniosa era la minore. La nave gettò l'àncora nel porto, il mercante sbarcò, andò a casa, e la maggiore delle figlie gli corse incontro e gli domandò: - Signor padre, me l'avete portato il vestito di broccato color di rosa? - Eccotelo! - rispose il padre, e glielo dette. - Com'è bello I Proprio come lo volevo! Grazie, signor padre, grazie! - Allora la mezzana domandò al mercante: - E a me, signor padre, l'avete portato il vestito di broccato color verde mare? - Eccotelo! - rispose il padre, e glielo dette. - Com' è bello ! Proprio come lo volevo Grazie, signor padre, grazie! - E la mia ambasciata l'avete fatta al Re, signor padre? E che cosa v'ha risposto? - domandò la minore. - Mi ha dato questo fazzoletto e mi ha detto che avrai da asciugarti le lacrime per un anno! - La ragazza si mise a piangere e da quel giorno pianse tanto, che ogni giorno bagnava il fazzoletto grande come un lenzuolo per asciugarsi le lacrime e tante volte il vento della notte non bastava a rasciugarlo. Di lì a qualche tempo il padre dovette partire di nuovo alla volta di Palermo per i suoi negozi, e anche quella volta domandò alle figlie quel che volevano per regalo. La maggiore gli chiese una collana di smeraldi, la mezzana un fermaglio di rubini; la minore gli disse: - Signor padre, dovete farmi il favore di andare dal Re e dirgli che io mi strozzo per lui. - Figlia mia, ti pare che io possa andare una seconda volta dal Re dopo l'affronto che mi fece? - Signor padre, non dovete negarmi quel che vi chiedo, abbastanza sono infelice; mi promettete che anderete dal Re e gli riferirete le mie parole? - Il mercante voleva molto bene a tutte le figlie, ma quella minore era la sua prediletta. Nel sentirsi pregare a quel modo da lei, non seppe dirle di no. Basta, partì, andò a Palermo e dopo che ebbe sbrigato i suoi affari, s'incamminò verso il Palazzo Reale,

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