Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbraccia

Numero di risultati: 4 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Il libro della terza classe elementare

210293
Deledda, Grazia 1 occorrenze
  • 1930
  • La Libreria dello Stato
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Bonuccello lo abbraccia, con quelle sue braccia sporche di scimmione: - Papà - dice Vasco ricambiando con visibile piacere il bacio - non ti dovrai lamentare se domani mi debbo cambiare il vestito. Con queste tue mani piene di pece... Tutti risero. E rise con maggiore affetto Bonuccello. Sì, il buon vecchio, che aveva con tanti sacrifici fatto germogliare quella sua gemma, sentiva che l'educazione che gli mancava, in quel piccolo essere era qualche cosa di superiore a lui. I ragazzi, dopo essersi guardati negli occhietti vispi, fecero subito amicizia. - Tu che cosa intendi di fare? - chiese il piccolo Vasco a Sergio con serietà. Con altrettanta serietà Sergio rispose: - Il professore. - E tu? - chiese sempre Vasco ad Anselmuccio. - Se mi va bene, il commerciante. - Sei caduto da qualche albero di trinchetto di una nave, che hai la gamba zoppa? - Magari.... Sono nato così. - Poverino. E tu? - domandò rivolgendosi a Cherubino. - Io... io - rispose il nostro buffo eroe un po' impacciato - voglio fare il professore, il commerciante, il contadino, il marinaio, tutto in una volta... - Il che significa - intervenne il signor Goffredo - che non farai mai nulla di buono, di positivo e di utile... - E tu? - ribattè a sua volta Sergio al piccolo Vasco - che cosa farai da grande? - Il marinaio, soltanto il marinaio, con tutte le forze il marinaio! A quella energica affermazione tutti l'ammirarono perchè capivano, chi con chiarezza, chi confusamente, che nella vita bisogna seguire una sola carriera e a quella dare tutto il proprio entusiasmo e la propria forza per la propria dignità e per il benessere del genere umano. Calò la sera. Dopo qualche gioco e varie chiacchiere, i nuovi amici si lasciarono con la promessa di rivedersi presto, tanto era stata sincera e subitanea la loro affettuosa corrispondenza. Forse, più avanti li incontreremo di nuovo su qualche lido marino: e ho il sospetto che il piccolo Vasco insegnerà ai tre cittadini il nuoto, la pesca, e il modo di manovrare una bella barca a vela.

Pagina 117

Quartiere Corridoni

216693
Ballario Pina 1 occorrenze
  • 1941
  • La libreria dello Stato
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
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Anna si rasserena, abbraccia Ninetta e le dice con slancio - Ma come? non hai la tua bella divisa di Piccola Italiana? A casa mia ci andremo subito dopo l'adunata. Non sarà necessario cambiare il vestito. E saremo tutte uguali.

Pagina 104

Al tempo dei tempi

219317
Emma Perodi 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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. - Il mercante abbraccia le figlie e s'imbarca per Palermo, Appena giunto sbriga le sue faccende, poi compra il vestito di broccato rosa per la figlia primogenita, quello di broccato verde mare per la seconda, ma prima d'andare dal Re ci pensa un pezzo, perchè non sapeva come il Re avrebbe presa l'ambasciata della figlia. Basta: la nave stava per far vela, e un giorno quel padre si fece coraggio e andò al Palazzo Reale dove fece passare l'ambasciata. - Dite a Sua Maestà che c'è un mercante messinese che brama parlargli. - Il Re, che era molto superbo, credendo che volesse proporgli l'acquisto di merci preziose, lo fa passare e gli domanda con alterigia: - Avete qualche cosa di bello da mostrarmi? - No, Maestà, non ho nulla; ma in patria ho lasciato una figlia tanto buona e tanto bella che sempre piange per Vostra Maestà. - Nel sentire queste parole, il Re dette una guardataccia tale al mercante, che il poveretto si mise a tremare a vetta a vetta. Poi batte su un timbro d'argento, e al cameriere che compare, gli ordina di portargli il fazzoletto più grande che ci sia nella sua guardaroba. Il cameriere gli porta un fazzolettone che pareva un lenzuolo e si ritira. Il Re lo spiega, lo agita e dice: - Buon uomo, a vostra figlia che piange per me, datele questo fazzoletto. Potrà asciugarsi le lacrime per un anno! - Figuriamoci il padre con che cuore s'imbarcasse e tornasse in patria! Appena la nave fu in vista, tutte e tre le figlie furono prese da una grande smania per sapere se il padre aveva portato loro quello che gli avevan chiesto; ma la più smaniosa era la minore. La nave gettò l'àncora nel porto, il mercante sbarcò, andò a casa, e la maggiore delle figlie gli corse incontro e gli domandò: - Signor padre, me l'avete portato il vestito di broccato color di rosa? - Eccotelo! - rispose il padre, e glielo dette. - Com'è bello I Proprio come lo volevo! Grazie, signor padre, grazie! - Allora la mezzana domandò al mercante: - E a me, signor padre, l'avete portato il vestito di broccato color verde mare? - Eccotelo! - rispose il padre, e glielo dette. - Com' è bello ! Proprio come lo volevo Grazie, signor padre, grazie! - E la mia ambasciata l'avete fatta al Re, signor padre? E che cosa v'ha risposto? - domandò la minore. - Mi ha dato questo fazzoletto e mi ha detto che avrai da asciugarti le lacrime per un anno! - La ragazza si mise a piangere e da quel giorno pianse tanto, che ogni giorno bagnava il fazzoletto grande come un lenzuolo per asciugarsi le lacrime e tante volte il vento della notte non bastava a rasciugarlo. Di lì a qualche tempo il padre dovette partire di nuovo alla volta di Palermo per i suoi negozi, e anche quella volta domandò alle figlie quel che volevano per regalo. La maggiore gli chiese una collana di smeraldi, la mezzana un fermaglio di rubini; la minore gli disse: - Signor padre, dovete farmi il favore di andare dal Re e dirgli che io mi strozzo per lui. - Figlia mia, ti pare che io possa andare una seconda volta dal Re dopo l'affronto che mi fece? - Signor padre, non dovete negarmi quel che vi chiedo, abbastanza sono infelice; mi promettete che anderete dal Re e gli riferirete le mie parole? - Il mercante voleva molto bene a tutte le figlie, ma quella minore era la sua prediletta. Nel sentirsi pregare a quel modo da lei, non seppe dirle di no. Basta, partì, andò a Palermo e dopo che ebbe sbrigato i suoi affari, s'incamminò verso il Palazzo Reale,

C'era due volte il barone Lamberto

219698
Gianni Rodari 1 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
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