Egli sperava, trasportando il fascismo in parlamento, di trasformarlo in partito politico in campo costituzionale; e così i liberali democratici speravano di avere una balda schiera di avanguardisti; ma anche il fascismo politico si difese dalle insidie giolittiane e dagli abbracci democratici; esso va in cerca di un programma che gli permetta di avere una idea nel campo della politica interna ed estera; e cerca aiuto dai nazionalisti, che, rigidamente monarchici ed imperialisti, sono conservatori nello spirito e nelle direttive. Il sindacalismo fascista è una forma adottata, non applicata, mentre la struttura agraria dà ai fascisti un colore economico che essi rifiutano. Ma tutto ciò è forma, superficie, esteriorità: il metodo della violenza è sostanza, e anarchia, è un attentato allo stato; e dovrebbe essere un fenomeno passeggero. Se tale non sarà, se invece si estenderà, non può non rilevarsi come lo stato sia impotente, come i suoi organi funzionino male; e come una profonda causa dia alimento a questo pullulare e svolgersi di forze antistatali che tendono ad investire i valori morali e giuridici, sì da far valutare come nuova fonte del riordinamento sociale coloro che intendono ottenerlo con la violenza privata.
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