Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il ponte della felicità

218996
Neppi Fanello 1 occorrenze
  • 1950
  • Salani Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Finito il delicato abbozzo, vi pose la sua firma, come tante volte aveva visto fare dal babbo. Nell'angolo di destra, in basso, tracciò con il pennello intinto di rosso un minuscolo L. Sagredo; poi si alzò, soddisfatta. Il sole era già alto nel cielo e tutta la soffitta, fin negli angoli più remoti, ne era illuminata. Un raggio si era posato sul viso della mamma che giaceva ancora supina, le pupille spente aperte nel vuoto • pauroso. Da molto tempo la povera donna era sveglia, ma taceva, credendo la sua piccina ancora addormentata. Dal calore che il sole diffondeva sulle sue guance aveva compreso che l'ora doveva essere avanzata, ma si sentiva lieta al pensiero che Loredana riposava e non desiderava nulla per sè. - Lori, sei già in piedi? - chiese, piena di meraviglia, al rumore fatto dalla fanciulla alzandosi dallo sgabello. - Sì, mamma, e ora vengo da te. - Loredana avrebbe voluto informare subito la madre del suo tentativo e delle sue speranze; ma tacque temendo di procurarle una inutile ansia. Se il bozzetto non fosse piaciuto, che amara delusione per lei! Inoltre, avrebbe cominciato a impensierirsi per il loro avvenire; e Loredana voleva invece che la mamma rimanesse serena, almeno per quanto glielo consentivano le sue disgraziate condizioni fisiche e il pensiero angoscioso del marito lontano. Quanto le costava, però, di dover tacere, avvezza com'era a confidarsi in tutto con la mamma, la sola depositaria dei suoi sogni e delle sue speranze! Nell'aiutarla a vestirsi, come faceva ogni giorno, si costringeva a parlarle di cose indifferenti, per non lasciarsi vincere dalla grande tentazione di aprirsi con quel cuore così pieno di amore per lei. - Siamo in ritardo, stamani. Chissà come starà in pensiero nonna Bettina! - Strano: ieri sera Alvise non venne! ricordò a un tratto Loredana. La sera prima, tutta assorta nella ricostruzione delle sembianze paterne, non si era accorta della mancata visita dell'amico d'infanzia, solito ad andare da loro tutte le sere; ma adesso si meravigliava di quel fatto straordinario, ed era ansiosa di vedere il piccolo amico fedele. I suoi gesti, ora, erano inquieti, e la madre, con il fine intuito tutto proprio dei ciechi, se ne accòrse subito e volle rassicurare la sua creatura. - Forse Alvise ci attende da nonna Bettina, - le disse. - Ci dirà allora perchè non venne ieri sera. - Loredana continuò per un certo tempo ad affaccendarsi intorno alla mamma; poi afferrò il pa- niere delle provviste, vi pose l'acquerello eseguito nelle prime ore del giorno, e presa per mano la cieca s'incamminò verso l'uscita. Giunte sul pianerottolo delle scale, s'imbatterono nel loro vicino di casa, un vecchietto insopportabilmente bilioso e querulo. Da che Loredana e sua madre erano venute ad abitare in quel tugurio, la fanciulla lo aveva aiutato molto, impietosita da quella miseria che si palesava più nera ancora della sua. Ma il vecchio non dimostrava alcuna gratitudine; anzi, aveva finito col considerare un obbligo le gentilezze della fanciulla. - Si va a spasso, eh! E l'acqua per me?... - chiese con arroganza, non appena vide le sue vicine. - La mia bimba andrà subito a prendervela, - disse rapidamente Lucrezia per prevenire il moto di ribellione che sentiva nascere nella giovinetta. - Vai, Lori. Ti aspetto qui. - B G 7 - 3 Loredana andò a prendere la brocca e scese ad attingere l'acqua nel pozzo; poi si mise a riordinare la stamberga. Intanto Lucrezia ascoltava pazientemente, per l'ennesima volta, l'enumerazione delle ingiustizie e dei guai (veri e immaginari), che affliggevano il Lucrezia e Loredana Sagredo proseguivano.... vecchio. Quando tutto fu in ordine, le due donne poterono finalmente andarsene. Attraverso un connetto buio dal selciato sconnesso, uscirono all'aperto e si. diressero, per campo San Tomà, a rio di cà Foscari, dove abitavano nonna Bettina e Alvise. Le calli e i campieli brulicavano di massaie che andavano in fretta a fare le provviste e di venditori ambulanti. Mori, turchi, dalmati, chioggiotti offrivano le loro svariate merci: tappeti variopinti, preziosi oggetti di rame sbalzato o di filigrana di argento e d'oro, frutti fragranti delle isole della Dalmazia, pesci freschissimi recati dai pescatori di Chioggia. Su tutto quel fervore di vita, su tutta quell'orgia di colori, splendeva un sole radioso, vero manto regale per la dominatrice dell'Adriatico. Lucrezia e Loredana Sagredo proseguivano il loro cammino, senza fermarsi agli invitanti richiami, troppo ansiose di raggiungere il rio di cà Foscari e la quieta casetta dei loro amici.

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