Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Contessa Lara (Evelina Cattermole)

220261
Storie d'amore e di dolore 1 occorrenze
  • 1893
  • Casa editrice Galli
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
  • UNICT
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Rosso fino al cranio nudo e lucido, il conte Sampieri assunse un tono di rabbia e insieme di confusione singolarmente sollazzevole, mentre abbozzava qualche frase che doveva essere di sfida: - Signor capitano.... Io... vede.... Io... Non l'ho mai autorizzato... vede... queste libertà.... Signor capitano.... Il Borise ch'era un uomo di buon cuore e non aveva altra menda tranne una volgarità troppo schietta, s'accorse d'aver offeso il gentiluomo, e subito si scusò; ma a modo suo e certo con più sentimento che tatto. — Signor conte — disse — mi dispiacerebbe assai che voi prendeste su 'l serio quel che aggio ditto pe' pazzia' — (il conte s'inchinò ringraziando, e il marinaro ricominciò). — Ho avuto torto, lo confesso, di permettermi uno scherzo con un signore rispettabile come voi — (il conte, assentendo, s'inchinò di nuovo fìno a toccar la tavola) — e che per eta potrebbe essermi padre. Qui il conte non assentì e non ringraziò per nulla, ma lanciò al capitano un'occhiata di traverso da incenerirlo. Senza a fatto curarsi de' vari discorsi degli altri, la signorina Alford e il bruno bersagliere continuavano la loro conversazione intima, nella quale, riscaldandosi, alzavano un po' più la voce, a segno che qualche frase ne giungeva anche lontano al vecchio innamorato. - Perchè negarlo? — chiedeva la fanciulla con un sorriso adorabile. - Su 'l mio onore non sono stato io! — rispondeva posandosi una mano su 'l petto San Teodoro. Lei badava a insistere: - .... nessun altro al mondo... e poi quel nastro... scena inebriante... mi sentivo venir male... nessuno fuori di voi... tanto nel vostro carattere... attenzioni gentili, mute. - Come persuadervi?... inutile giurare.... credete quel che vi pare e piace... non saprei.... — Davvero inutile... vi conosco, Toto ! basta... così commossa... un ricordo incancellabile. Ora, qualunque altro galantuomo in condizioni d'animo diverse da quelle del conte Sampieri avrebbe, a occhio e croce, mangiata la foglia. Il dono anonimo del romanzo desiderato attribuivasi da Emma Alford al tenentino dei bersaglieri, il quale pareva essere con la ragazza in rapporti di cuore molto fortunati; ed ella gli sorrideva, parlandogli accosto al viso di quel dono gradito, quasi gli avesse voluto alitar la propria anima fra quelle belle labbra rosse che negavano. Ma il dabben uomo era innamorato; e l'amore, si sa, più si va innanzi nella vita e più ci stringe e ci raffittisce la benda su gli occhi. — Questo non prova nulla — si ripeteva il pertinace buon uomo, lieto di trovar buoni argomenti alla sua fissazione. — Anzi prova che Emma è sensibile alle attenzioni d'un uomo delicato; poi, ragione di più perchè si commuova quando saprà chi fu il vero donatore del libro, e si disgusti di quel vanesio, di quel farfanicchio sguaiato. Già, quello lì che noia m'ha da dare se dice ch'è distaccato a Salerno e viene a Napoli a ogni morte di papa? — (E guardava il giovane San Teodoro con un risolino di sprezzo) — Cattivo sistema il farsi bello col sol d'agosto, caro il mio minchione! — concluse finalmente con una scrollata di capo che significava la sua trionfante pietà. E così pensando badava a sbirciare di sotto le lenti d'oro il suo rivale e a sorbirsi un dopo l'altro parecchi bicchieri di bordeaux: fin che l'avvocato Bencini, che l'osservava di lontano, gli venne a canto a proporgli una passeggiata verso Posillipo. Emma, che udì, colse subito la palla al balzo, e con una smorfietta graziosa rivolta alla mamma dichiarò che si struggeva di far quattro passi, perchè non usciva da una settimana. - Sì, sì, my darling, esci pure con questi signori, se sono tanto gentili da volerti accompagnare! — acconsentì bonariamente la signora Alford, la quale seguiva a Napoli il patrio sistema educativo per le giovanette, tale e quale come se si fosse trovata a Nuova- York. La fanciulla guardò con un sorriso il conte Sampieri che si sbracciava a ringraziar lei e la madre di tanto onore e di tanto piacere; poi guardò il tenente. - Perdono, signora — disse questi alla proprietaria della pensione — ma io avevo pregata Miss Emma di favorire le mie sorelle, che stasera hanno una piccola riunione d'amiche, e Miss Emma.... - Oh, va benissimo, caro Totò, io ignorava.... Sì, sì, Emma verrà, pur che voi stesso me la riaccompagnate a casa prima di mezzanotte. — II diavolo ti porti a Salerno e anche più in là! — imprecò tra' denti il povero deluso, mentre la ragazza si consigliava con la madre su 'l vestito da indossare; quindi ella gettò rapidamente questa frase all'ufficiale: — Quello bianco velato co' nodi di raso celeste; quello che vi piace tanto! — e corse via. — Ora ritengo che dopo quanto t'è accaduto sotto il naso, tu sarai bell'e guarito! — diceva l'avvocato Bencini all' amico, in tanto che s'avviavano a braccetto verso Posillipo. Ma su le labbra del conte s'affacciava il solito risolino di superiorità. L'altro continuava: — È chiaro che la ragazza è cotta di quel bersagliere, che del resto è un bel giovanotto, bisogna convenirne; sì che, credi a me, il meglio che tu possa fare gli è di non pensarci più, proprio più a fatto, come se codesta gente non l'avessimo mai veduta. - Io? — rispose il conte, fermandosi a guardare il compagno negli occhi. — Io non pensar più a lei? Io rinunziare alla mia felicità? E in onor di che santo, dimmi un po'? - In onore del buon senso, perdio! — proclamò il Bencini. - No, carissimo, no; meno che mai ci rinunzio. Anzi, se lo vuoi sapere, la faccenda prende proprio la piega che volevo io. Se Emma si fosse subito abbandonata alla mia prima manifestazione d'amore non l'avrei stimata come ora la stimo. Ma la sua riservatezza, la sua modestia... quel desiderio di farsi accompagnare da me, ch'ella non ha osato esprimere.... - Che desiderio e non desiderio, se avevan già tutto combinato col suo tenente? Già, a me, ecco, questi usi americani e inglesi di mandar fuori le ragazze sole con gli amici, mi garbano poco. Le donne.... - Le donne, mio caro, non son mica delle schiave! — sentenziò Sampieri, il quale nella pensione Alford si era sciolto da parecchi pregiudizi tutti nostrani. — Anzi, nella libertà che si accorda loro da fanciulle, vale a dire quando non hanno nè obblighi nè legami, si rivelano le loro vere inclinazioni senza convenzionalismo e senza ipocrisia, e un uomo che le frequenti giudica dalla fanciulla quel che sarà la donna. L'altro scrollava il capo con ciera incredula; il conte ripigliava: - E vedi, se stasera quell'imbecille non fosse saltato su a strapparmela con quell'invito a bruciapelo: un invito che lei non ha potuto ricusare, si capisce, perchè ci sarebbe stata poca modestia a far vedere che preferiva la mia compagnia a quella d'altre ragazze, lei, credi.... - Sampieri, fammi il piacere di smettere, perchè mi fai uscire da' gangheri, con questi ragionamenti da grullo! — disse l'avvocato, visibilmente stizzito. Ma il vecchio ostinato non cedeva. — Va bene, va bene, acqua in bocca! Ma vedrai se a forza d'attenzioni discrete e gentili io non arrivo a far di Emma la mia signora!

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