Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Invece, c'è toccato abbozzare. Viareggio è stesa sotto a un vento da levante, che è caldo in Toscana, con nuvole d'umido che vanno e vengono nel cielo. A guardarla così, è piena di gente, non sembra un posto da crisi, con le truppe di fidanzati sulla passeggiata con l'ombelico di fuori, le vetrine delle boutique riempite da occhi e sussurri, e le famiglie incollate in spiaggia. Ma oggi è domenica e non fa testo, come cominciano a suonarcela al Bar Olimpic da Sergio Biscicchi, o al Bar Galleria della Patrizia Mori. Oddio, tutte le volte è la solita storia: sarà 25 anni che le aziende di turismo dicono che era meglio l'anno prima, che non è più come un tempo, che ormai la gente viene solo ai weekend. Fosse sempre vero, nessuno di noi sarebbe più tornato qui a rifare lo stesso giro. C'è sfuggito qualcosa in una delle puntate prima. Qualcuno ci ha fregato. Però, questa volta c'è qualcosa di vero. Mai i prezzi sono stati così alti, e molti di noi mai hanno avuto così pochi soldi da mettere insieme. Non è un bell'abbinamento. A sentir Roberto Vannozzi, Bar Galliano, loro fanno il 15, 20 per cento in meno, «anche solo perché le famiglie vengono qui, prendono il gelato, ma se lo mangiano sulle panchine della strada. Nessuno si siede più al tavolino». Un altro. Luca Calamari, 30 per cento in meno. È una gara. «Chiedono acqua e caffè per usare servizi igienici». Ce ne fosse uno che dice: forse abbiamo esagerato, costiamo troppo. Pero, noi riempiamo il taccuino, e ripetono tutti che va peggio, che non è più come prima, da una parte e dall'altra della barricata. Stiamo diventando tutti reduci. Il cliente del Bagno Marechiaro, Fabrizio S., con il suo petto da scimmia e i peli a perdere anche sulla schiena, continua a ripetere che «l'esempio più evidente è che non vengono più stranieri». Ci mette troppa stizza, deve avergli dato buca qualche bionda. Colpa della pelliccia, secondo noi. Però lei ci torna, diciamo. «Ma io son di Firenze, ciò la casa qui dal babbo. Ed è vero che mai come quest'anno sto attento a non spendere. Qui non capiscono che se continuano così, non ci ritrovano più. Si devono dare una regolata, o la torta se la salutano. Perché è una legge matematica, siamo diventati tutti più poveri e loro non possono sperare di essere gli unici a restare più ricchi» . L'amico vicino: «Vada a fare un giro in Croazia, in Slovenia, in Grecia. Vedrà che lì non c'è nessuna crisi. Ma i prezzi non sono mica aumentati come qui». Facciamo che sia vero. Andiamo sul concreto. Umberto Dini ci racconta che il suo ombrellone per tutta la stagione gli costa 1800 euro in un bagno medio basso, ma spiega che è stato ben attento a sceglierselo lontano dal mare e con la cabina senza troppi privilegi. «Il giornaliero invece varia dai 15 ai 30 euro, da quelli più popolari a quelli più esclusivi, come il Nettuno o la Balena, con l'acqua calda corrente, due piscine, e la tenda. Solo alla Cooperativa te la cavi con 9 euro». Una signora con gli orecchini da cavallo, dei cerchi che ballonzolano come alla fiera: «Un giorno o l'altro magari qualcuno ci tirerà giù i soldi dalle tasse, però fino adesso ce li prendono dappertutto. Da quando mettiamo fuori il naso con la macchina a quando torniamo a casa e accendiamo la tv». Andiamo avanti. All'assessorato al turismo della Provincia di Lucca parlano di un calo del trenta per cento. Altri, dicono solo il 15. Sempre di segno meno si tratta. Ai Bagni Nettuno, così vetusto e nobile, c'è uno che non ha niente da fare all'ombra della tenda. Alla tedesca piace qui. Ci tocca. Si sdraia al sole. E noi lì a sputar domande con quello che ha tutto il tempo da perdere, beato lui, e si mette a raccontare della nonna e della guerra, della vita che va e che viene. «Ma lei se lo ricorda il caso Lavorini, il ragazzo trovato ucciso sulla spiaggia?». Noi no. Ma facciamo quelli che sì, un cenno della testa e il naso di chi la sa lunga, Lavorini, certo. Basta solo che facciamo in fretta. E quello che si striscia i pettorali, «era il primo grande caso di pedofilia in Italia, un playboy suicida, ragazzini di provincia e giornalisti come cavallette, ecco che cos'era Viareggio quando andava di moda. Tutta bella retorica, m'intende?». Allora noi cerchiamo di tagliare, Lavorini un'altra volta, e tiriamo fuori il nostro taccuino, un foglietto con dei numeri che ci hanno dettato dalla redazione, il nostro bel compitino sotto al naso. Exactly. Mica tutti possono passarsi la domenica a chiacchierare del tempo che va e che viene con un giornalista sotto all'ombrellone. Leggiamo: calo di trecentomila presenze, 12 per cento in meno, 50 per cento delle case vacanze sfitte. È una bella crisi, no? «Ma sì. Ma magari si migliora. Una medaglia ha sempre due facce». Avanti col taccuino, ascolti, un appartamento con 4 posti letto non sul mare costa 3 mila euro, cabina e ombrellone in media mille euro al mese, un ristorante 60, 70 euro a persona. Precisely. La tedesca ride. «Chi gliel'ha detto?». Me l'hanno lette al giornale. L'Apt. Sbuffa, «e va beh». In Italia non sono più tanti quelli che possono permettersi queste cifre, suggeriamo. E lui: «È che certi tempi sono finiti. Da noi è in crisi il turismo di massa. E beh? Lo trova tanto brutto?». Ora adocchia la tedesca. Si pizzica i pettorali. Sempre note dal taccuino, c'è una gran fuga di stranieri, non tornano tedeschi, francesi, inglesi, come rimarcano gli edicolanti perché le vendite dei giornali europei sono crollate. Fra un po', anche la tedesca qui sparisce, oh bello. Quello sbadiglia. E noi, ma se è finito il turismo di massa, uno va a Forte dei Marmi o a Castiglioncello, o a Porto Ercole. E Viareggio che fa? Chiude? Si stende, le mani intrecciate dietro il capo. Bella la vita, eh? Lui, «ma no, non chiude, qui c'è il porto, ci sono un mucchio d'altre cose, strutture, storia, ci sono i locali. Briatore il Twiga l'ha aperto qui. M'intende?». Non abbiamo capito bene, ma non importa. Il fatto è che dal Nettuno dev'essere un occhio diverso, perché, come spiegano alla Nazione, quello è rimasto un bagno esclusivo, che fa la storia di Viareggio, molto caro. Però, anche lì i bagnini si sono lamentati e hanno detto che ci va meno gente. Si sta spegnendo il sole. Quello per ora non ce lo fanno pagare. Però, devo andar a riprendere la macchina. E di sicuro incontrerò qualcuno che mi saluta. Faccia da qu.

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I due commercianti non hanno trovato il tempo per abbozzare una reazione. In quel momento non vi erano passanti ed i rapinatori sono riusciti a farla franca senza essere disturbati. Anche sul tipo di auto usata per la rapina, la polizia è riuscita a raccogliere dati molto frammentari. Pare che qualcuno abbia notato comunque un'utilitaria «Fiat» con il motore e i fari accesi poco distante.

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