In sostanza l'autore sostiene che la diversa percezione ed evoluzione storica del concetto di razzismo negli Stati Uniti ed in Europa, le diverse basi filosofiche nella visione della funzione del diritto, la concezione sistematica e scientifica del diritto nei paesi di "civil law", la limitazione territoriale degli studi critici in generale, ed infine la struttura rigida delle università e dei tribunali nei sistemi continental-europi hanno portato ad un mancato attecchimento di questa teoria giuridica. Infine, in una parte conclusiva, l'autore cerca di abbozzare i potenziali usi ai quali si potrebbe prestare un tipo di analisi giuridica come quella proposta dalla "Critical Race Theory" anche nel contesto europeo, segnalando alcune recentissime pubblicazioni che paiono aprire nuovi spiragli di interesse.