Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbottonato

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Dramm intimi

250042
Giovanni Verga 1 occorrenze
  • 1884
  • Casa Editrice A. Sommaruga e C.
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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Ad un tratto si udì il legno che tornava, poi un passo leggero sul tappeto, ed entrò un giovanotto sulla trentina, biondissimo, bianco tanto che sembrava pallido, con un soprabito scuro abbottonato fin sotto il mento, e la lente pendente sul petto a un filo che non si vedeva, come un bottone d'acciaio piantato lì. Nell'anticamera egli aveva domandato al domestico: — Come sta?... — Male, male assai — rispose questi. Il giovane entrò col passo incerto e l'occhio smarrito. Nelle altre stanze non incentrò nessuno. — Oh, Ginoli! — disse l' inferma, con un sorriso. Egli non rispose, aspirando fortemente, quasi gli fosse mancato il fiato nel salire la scala in fretta. Infine balbettò: — Va meglio, non è vero? giacchè mi hanno lasciato passare... Ella accennò di sì col capo, due o tre volte, poscia balbettò: — Stasera mi sento un po' male... ma ho visto tanta gente... e sono stanca. Però fa piacere rivedere gli amici... La contessa Bruni, che era rimasta sino a quel momento, si alzò per accomiatarsi. — Addio, disse donna Vittoria, come essa si fermava a stringerle la mano a lungo. Rimasero una signora attempata, amica di casa, che si era offerta di vegliare la notte, e due altri, marito e moglie, zii per parte di madre di donna Vittoria. La zia parlava di cure portentose, di guarigioni insperate. Gli altri tacevano, senza ascoltare. — Verrete domani? — disse lei, voltando il capo verso Ginoli. Egli balbettò di sì. Ella stette a guardarlo, quasi colpita da quelle parole istesse. E ad un tratto due lagrime le scesero lentamente sulle guance. — Quando sarà giorno? — riprese. E voltò la testa dall'altra parte, senza aspettare la risposta. Di tanto in tanto la cameriera attraversava la camera, senza far rumore, o si udiva il passo leggero di un servitore nella sala accanto. Allora levavano il capo tutti insieme, senza sapere perchè. Soltanto l'inferma mormorava a lunghi intervalli: — Mi sento male, mi sento male assai. Una volta Ginoli, come fuori di sè, si alzò por congedarsi. Ma ella se ne avvide, e gli disse, con gli occhi sempre rivolti al cielo del letto: — Ve ne andate di già... Egli ricadde di piombo sulla seggiola. Si udì un campanello per la strada, e uno scalpiccio che si avvicinava. Poi fu aperto bruscamente l'uscio della camera, quasi dicessero a Ginoli: — Ora andatevene. L'inferma volse il capo ottenebrato dall'agonia, e gli stese la mano agitando lo labbra come per mormorare parole inintelligibili. Egli la strinse: era fredda. E se ne andò barcollando come un ubbriaco. Nel salotto s'imbattè nel marito, e si guardarono un istante, immobili. In quel momento si udì in anticamera il campanello del viatico; il marito chinò il capo, pallidissimo. L'altro si dileguò rapidamente. Attraverso la lunga fila di stanze deserte e silenziose, passava solo il suono di quel campanello squillante.

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