Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbottonato

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Nuovo galateo

189765
Melchiorre Gioja 1 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Enrico III re di Francia era si scrupoloso sulla pulitezza del vestito, che un giorno cacciò da sé il duca d'Epernon, perché gli si era presentato senza scarpini bianchi e con abito non bene abbottonato (!!). In oltre fra la pulitezza fisica e la delicatezza dell'animo scorgesi un vincolo che, sebbene opera dell'immaginazione, non lascia d'essere reale. La premura, la sollecitudine, lo studio per essere puliti riesce stimolo contro l'inerzia, abitua alla circospezione, ed anco tra le piccole cose introduce atti di rispetto e forme di decenza. In generale la pulitezza dimostra particolare sensibilità all'opinione pubblica; e l'opinione è uno dei freni che dal traboccare nel vizio ritengono. L'uomo dominato dalle abitudini della pulitezza diviene nel tempo stesso più sobrio, più regolato, più pronto ad eseguise i suoi doveri. Si è questa la ragione perché i fondatori delle religioni orientali, oltre il riflesso della salute, con tanto calore le abluzioni e le purificazioni raccomandarono. Quindi, purché tu non corra all'estremo opposto, qualche grado di stima acquisterai e di rispetto, se la casa, i mobili, le vesti, tutto il tuo esteriore dimostri ordine, regolarità e nettezza. Non si richiede che di ricche suppellettili tu debba far pompa; nè che adorni la persona di vesti costose; ma in qualunque combinazione della vita dovrai dar segno di quella pulitezza che serve di velo all'indigenza. Sarebbe stoltezza il seguir l'uso de'signori del Giappone, i quali, muniti di piccoli fazzoletti, li gettano via dopo d'essersene serviti una volta; ma é somma impulitezza il far uso all' altrui presenza di sozzi moccichini contenenti tutt' altro che gemme e rose. Dicasi lo stesso delle camicie, delle calze, degli abiti che pregni di esalazioni corporee riescono molesti alle narici dilicate. lo non pretendo che si debba misurare i gradi dell' incivilimento dal numero delle lavandaie; ma la sucidissima carta su cui vengono stampati i migliori libri di certi paesi, carta risultante dagli stracci popolari, ci presenta non lieve indizio di nazionale sordidezza. Quindi a me pare che fossero riprensibili gli Egizi, i quali ne' momenti di duolo, la testa e il volto si coprivano di fango; i Romani che nelle stesse occasioni, abbandonando i bagni, facevano pompa di sordidezza; e i Milanesi che negli scorsi secoli si lordavano gli abiti ne' giorni del carnevale, slanciandosi a vicenda delle uova, in vece de' non sucidi é vero ma molestissimi confetti, come si usa oggidì: strana usanza che dopo molte proibizioni fu permessa alle sole dame, essendosi forse lusingato il legislatore che la gentilezza di queste la farebbe presto cadere in obblio. Vedi la grida del governatore di Milano del 14 febbraio 1692. Alla costruzione ed all'uso degli abiti, oltre la pulitezza, dee presedere il pudore. Possono dunque innocentemente le donne abbandonare agli altrui sguardi

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