Ma quando alla Torquinia più abbondavano la nominanza e gli onori, le venne meno la tranquillità; e come, vivendo il marito, non ebbe le gioie della maternità, così, morto lui, fu travagliata da' parenti con venelosissime liti: trovando essa l'unico suo conforto nello studio, a cui attese fino alla morte, che la colse il dì 5 di agosto del 1617, suo settantesimo quinto." Come la Elisina ebbe posto fine al suo ragionamento, il maestro disse: "Alle notizie della Molza aggiungerò questa, che quand'ella rimase vedova, per significare l'animo suo, tolse ad insegna una vite solinga in campo spogliato di ogni verzura, dichiarando la immagine con questo madrigale:
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