Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Nuovo galateo. Tomo II

194890
Melchiorre Gioia 1 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Ora se l'uomo più elegante dell'Inghilterra mancava di scanni, potete immaginare se ne abbondavano gli altri cittadini. Nel 1234 fu messa per la prima volta della paglia nel letto del re d'Inghilterra, il quale per l'addietro dormiva sulle grezze tavole. Al matrimonio di Giacomo IV re di Scozia che viveva nel XV secolo, la principessa Margherita fece il suo solenne ingressso in Edimburgo assisa in groppa d'un cavallo insieme col re e dietro di lui. Caterina de'Medici, che dominava in Francia dopo la metà del XVI secolo, fu la prima regina che ebbe una carrozza. Gli appartamenti di Ilaptoncour furono ornati d'un gran candelliere d'argento, una tazza ed una brocca dello stesso metallo. Tutto l'ornamento delle stanze d'Enrico VIII re d'Inghilterra, che visse nello stesso secolo, consisteva, prescindendo dal letto e da un armadio, in uno sgabello, due alari, ed un piccolo specchio. Nel XIII secolo i Veneziani possedevano soli il segreto di fare degli specchi di vetro; solamente nel secolo XV cominciò a divenirne comune l'uso: ho detto specchi di vetro, essendo noto che gli specchi degli antichi erano di metallo, cioè di bronzo levigato e pulito. Le sale de' ricchi erano guarnite di tappezzerie di Arras, d'una credenza, di lunghe e grezze tavole collocate sopra cavalletti, d'alcune panche, uno scanno e parecchi sgabelli. I loro letti avevano qualche apparenza, e talvolta erano ornati; ma gli altri cittadini dormivano sopra una stuoia od un pagliariccio con coperta, poggiando la testa sopra un semplice traversino di legno. Non si vedevano vetri fuorché sulle finestre delle chiese e de' palazzi; sulle altre, semplice tela, o graticciate di legno. La carta fatta con stracci vecchi, inventata a Padova un secolo prima della stampa, non venne in uso che nel XV secolo. I vetri alle finestre furono bensì noti nel secolo quinto, giacché ne parla S. Girolamo, ma, sempre rarissimi, venivano risguardati come un oggetto di lusso anche nel secolo XVI. I pavimenti delle stanze non erano che un mastice di terra coperto di sabbia e di giunchi, ed assorbivano tutte le immondezze e gli escrementi dei cani e de' gatti, ecc. dal che poi le frequenti pesti, come ne fanno fede i tanti ospitali per gli appestati e lebbrosi eretti negli scorsi secoli. » A principio aprendosi le scuole e correndo tanti » a studiare (dice Bettinelli parlando dell'Italia » dopo il mille), non si usavano panche o sedili, » ma sulla paglia giacevano gli scolari. Così » pur nelle chiese, prive di scanni e di seggiole, » spargevasi il pavimento di paglia, e ciò massimamente » per le lunghe funzioni, come nella notte » di Natale infra le altre; il che in alcun luogo » usavasi ancora e da alcuni claustrali per particolare » cerimonia di quella solennità. Ma in quei » rozzi tempi serviva ai fedeli per istar senza disagio » in quelle chiese umidissime, e non mattonate » spesso, o malamente». Machiavelli ci fa sapere che in Milano i fedeli sedevano sulla terra nelle chiese anche nel secolo XV. V. Nel XIV secolo si portavano in Milano camice di sala e non di lino; eppure allora Milano era la più ricca città d'Italia. In onta della sua ricchezza, il popolo, che era assai numeroso, trovavasi si male alloggiato, che un ordine del podestà vietò di stare più di dieci persone in una stanza. Tale essendo lo stato del sucidume domestico, si vede una ragione fisica per cui i popoli per l'addietro, in vece di côrre i piaceri della conversazione nelle loro case, s'univano con grande avidità sulle piazze per assistere a rozzi spettacoli, ovvero e invitavano alle sassate ne' loro campi marzi, come vedremo in appresso. VI. Le prime spille comparvero nel 1343 in Inghilterra, usando le donne per l'addietro aghi di legno. Le prime calze di seta furono portate in Francia da Enrico II nel giorno delle sue nozze colla duchessa di Savoia nel 1547, e in Inghilterra dalla regina Elisabetta nel 1561. I primi orologi portatili vennero di Germania nel 1577, e furono rarissimi in tutto il secolo seguente. Gli orologi stabili, attribuiti a Pacificus arcidiacono di Verona, comparvero nel secolo VIII, secondo l'opinione del Maffei. Sul principio del XVII secolo (1610) gl'Inglesi riguardavano come una mania del viaggiatore Tommaso Coryate l'aver portato dall'Italia in Inghilterra le forchette che essi dichiaravano mobile inutile. Le forchette erano poco usate anche in Italia nel secolo X; giacché S. Pier Damiano racconta con orrore che la sorella di Romano Argiro, imperatore di Oriente, sposa d'uno de' figli di Pietro Orseolo, doge di Venezia del 991, in vece di mangiare coi diti faceva uso di piccole forchette e di cucchiai dorati onde portare gli alimenti alla bocca; il che egli riguarda come effetto d'un lusso insensato che chiamò la collera celeste sopra la testa di lei e quella di suo marito, essendo entrambi morti della peste nel 1005(!!).

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