Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbondare

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La gente per bene

191774
Marchesa Colombi 1 occorrenze
  • 2007
  • Interlinea
  • Novara
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Non essendo in molta confidenza, e volendo abbondare nei doni, la comare darà al bambino la ciotola d'argento col cucchiaino e la sottocoppa e tutto il servizietto delle sue pappe future. La comare non ha obbligo di fare doni alla partoriente; ma, ricevuta la nuova del parto, deve mandarle subito un mazzo di fiori di bulgaro. Il compare deve regalare alla partoriente una coppa colla sottocoppa ed il cucchiaio, ed un ovajolo col cucchiaino da ova; il tutto di metallo più o meno prezioso o di porcellana, a seconda dei suoi mezzi e della sua generosità; l' ovaiolo sarà con vantaggio mutato in un intero servizio per le ova. In parentela e nell'intimità si può mutare arbitrariamente il dono, tanto più se si tratta d'una madre di famiglia, che ha già ricevute tante coppe quante sono i suoi figli, e non può essere molto contenta di veder aumentarsi quella inutile collezione. In tal caso si può offrirle una cuffietta di trina antica o moderna, per le visite dei quaranta giorni che si ricevono in cuffia, oppure un gioiello colla data del giorno in cui è nato il bimbo. In alcuni paesi il compare fa un dono alla comare, ed allora la comare o chi per lei, dà un pranzo di invito in onore del compare, e questi prende posto, a tavola alla destra della signora o della signorina, che gli ha fatto l'onore di tenere un battesimo con lui, Il dono del compare deve limitarsi ad una confettiera piena di dolci, che può essere tanto di cartone e raso, come un oggetto d'arte inapprezzabile, o un cofanetto di metallo prezioso, ma sempre una confettiera. Ad un battesimo come ad un matrimonio una signora non deve mai presentarsi vestita di nero, si diceva fino a ieri. Da oggi la moda è cambiata; ed il nero è quasi il colore preferito in quelle circostanze. La durerà questa moda? Ne dubito. Il compare, uscendo di chiesa, dà una mancia al sagrestano; e, rientrando in casa, dice qualche parola alla nutrice o alla bambinaia raccomandandole il suo figlioccio, e le pone in mano un dono in denaro. Lo stesso farà colla levatrice. Prima della cerimonia, compare e comare debbono imparar bene le risposte da dare al sacerdote, le formule di rinuncia da fare in nome del battezzato, gli atti di rito, le imposizioni delle mani, ecc. Sarebbe scortese verso i genitori del bambino e dimostrerebbe di prestarsi di mala voglia alla cerimonia chi vi andasse senza esservi preparato. Generalmente la mamma è ammalata quando si celebra il battesimo, per cui non s'invitano che i parenti e le persone di grande intimità, affine di evitare i rumori che le riescirebbero fatali. Se il battesimo dev'essere fatto con pompa, si dà l'acqua al bambino, e si differisce la cerimonia fino a che la madre sia abbastanza guarita per assistervi. Però questo non si fa da molti. Quelle esistenze pargolette sono così fragili, che difficilmente una mamma si mette in pericolo di veder morire il suo bambolino senza battesimo, sebbene alla crudeltà del limbo le mamme non ci credano, e si tengano sicure, che tutte le porte del paradiso si spalancherebbero dinanzi al piccolo innocente, per lasciarvelo svolazzare nella forma idealmente pura d'una testina alata. La mamma non è obbligata a ricevere il compare in camera finchè sta a letto. Se crede però di farlo nessun riguardo di convenienza vi si oppone. Ad ogni modo sarà il solo uomo che godrà un tale privilegio, al quale la comare ha diritto. Dopo il battesimo, il padre del bambino offrirà un rinfresco al compare, alla comare ed agli invitati. In alcuni paesi si suol dare un pranzo; ma da noi non si usa prolungare dei complimenti, che terrebbero il marito lontano dalla moglie in momenti, in cui sentono più che mai l'uno e l'altra il bisogno di stare uniti, di comunicarsi le impressioni di quel nuovo amore, che è venuto a vincolare maggiormente le loro esistenze. Oltre alle carte di visita in risposta all'annunzio, la mamma riceverà una visita dalle persone più intime, fra quelle a cui ha comunicata la felice novella. Se la sua salute glielo permette comincierà a ricevere dopo tre settimane dalla nascita del bambino. Non in sala però, ma in camera da letto, o in un salottino accanto. La mamma deve avere un abito sciolto ad accappatoio, ed una cuffietta. Nella sua abbigliatura deve dominare l'azzurro se il piccolo angelo che dorme accanto a lei è un bambino; il roseo, se è una bambina. Il personaggio minuscolo dovrà essere in ordine per venir presentato alle visitatrici. Lui però non dovrà darsene pensiero, nè prendersi disturbo di sorta. Basta che, steso tra i merletti della sua culla, si degni di lasciarsi ammirare; del resto può gridare, dormire, e fare il suo comodo in tutta l'estensione del termine. La prima visita della mamma, dopo essere stata in chiesa a rientrare in santo, dev'essere per la comare. In seguito andrà da tutte le persone che sono state a vederla. E, più tardi, quando il bambino comincerà ad uscire, dovrà andare con lui portato dalla nutrice o dalla bambinaia, da tutte le persone che hanno salutato con una visita la sua venuta nel mondo. Per riguardo al bambino, a cui si debbono evitare gli urti dei passeggieri affrettati, la signora, andando a piedi in istrada, cederà sempre la destra alla persona che porta il suo tesoro.

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