Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

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Voci della notte

250772
Neera 1 occorrenze
  • 1893
  • Luigi Pierro Editore
  • Napoli
  • Verismo
  • UNICT
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Guardò e sorrise anche lui alla giovinetta, anzi, per abbondare in generosità, le si fece accanto e l'accarezzò sotto il mento. Angelica rise più forte, allettata da quell'incontro, fissando il giovane con una curiosità che metteva delle scintille fosforescenti in fondo ai suoi occhi; nè ci volle gran tempo perchè nel silenzio dei prati, all'ombra dell'alto pioppo, risuonasse un bacio. Troppo tardi il giovane si accorse dell'infermità della fanciulla, quando a un segreto senso di rimorso, ella rispose col suo eterno sorriso — e però si allontanò in preda a un turbamento nuovo e bizzarro. Era un povero contadino anche lui, ignorante, niente affatto esente dalle debolezze dei figli d'Adamo; aveva vent'anni e nessuna attitudine a fare l'eroe. Il giorno dopo e gli altri ancora tornò ai prati; si era avvezzato alla dolce follia di Angelica, la sua fresca bellezza lo attirava; forse ragionando anche lui col metodo corrente pensava: quello che è fatto è fatto. I loro amori coutinuarono sereni tutto il tempo della mietitura; e poi dopo ancora quando gli alberi incominciavano a ingiallire e sui prati si stendeva un fitto e risonante tappeto di foglie secche. Angelica aveva imparato il nome del suo amante; lo ripeteva alle rane ed ai grilli, aspettando pazientemente ch'egli venisse a trovarla, ridendo e battendo le mani quando lo vedeva spuntare da lontano. Soltanto verso i morti la moglie dell'affittaiolo tirando in disparte il padre d'Angelica (che si era appena riavuto della pellagra ed era più rifinito che mai) gli disse: — Le mie predizioni si sono avverate, eh? — Cioè? — Guardate un po' la vostra ragazza e ditemi se non vi pare mutata. Il vecchio si strinse nelle spalle, sollevò gli occhi al cielo, e per tutta risposta esclamò: — Se Dio lo ha permesso, saprà lui il perchè. — Stupidi contadini — pensò l'affittaiola — sono come le bestie! Intanto il nuovo stato di Angelica si faceva palese; ella non capiva nulla ed era sempre felice. Fu interrogata invano dalle donne e dal padre, finchè non potendo saper nulla di positivo, i sospetti caddero su Gaetano, lo zoppo. Naturalmente quello negò, ma siccome avrebbe negato anche se fosse stato lui, non gli si volle prestar fede. Una o due volte Angelica pronunziò il nome del suo amante, che era Piero; e siccome dei Pieri in paese ne avevano almeno venti, ciò non fece caso; a nessuno poi venne in mente che si chiamava Piero anche un giovane bracciante venuto a lavorare come soprannumerario e che era già partito da qualche settimana. La moglie dell'affittaiolo si attaccò questa volta seriamente ai panni del sindaco, e non ebbe pace finchè non le promise di far ritirare la ragazza. Nel frattempo Angelica andava ancora quasi tutti i giorni nei prati ad aspettare il suo amante; ma il suo amante non veniva più. Ciò peraltro la lasciava calma. Sedeva sul ciglione della strada, in mezzo alla neve, guardando tutto quel bianco che era venuto dopo tutto quel verde; raccattava delle manciate di neve e le trangugiava, passandosi la mano sul petto, deliziata dalla frescura che scendeva dentro di lei. Una sera non la videro tornare. Il padre, dopo averla attesa due ore accanto al suo pezzo di polenta, dolente nel pensare ch'egli se ne privava, forse inutilmente, per una disutilaccia oziosa e vagabonda, interrogò l'affittaiola che era il suo oracolo. La buona donna volle spedire subito un famiglio sulle traccia della smarrita, ma il famiglio doveva mungere le vacche fra mezz'ora e non c'era tempo sufficiente. Il padre sarebbe andato lui se non fosse stato così vecchio e macilento. C'era un bifolco lì vicino, ma essendo ammogliato di fresco, la sua sposa aveva paura a starsene a letto sola e non permise a niun patto che si allontanasse. — Oh! foss'io un uomo! — esclamò l'affittaiola sdegnata. Ma anche questo non avendo concluso nulla, e trovandosi inoltrata la notte, fu deciso di aspettare l'alba. Alla mattina — una fredda e limpida mattina di gennaio — due uomini spediti dall'affittaiola trovarono Angelica morta nei prati, e al suo fianco una creaturina appena nata, bella come un amore e fredda anch'essa come la madre. Quando portarono i due cadaveri al vecchio contadino, egli disse una fila di Jesus, Jesus, Jesus, levando al cielo le scarne braccia, e poi rassegnandosi, mormorò : — Almeno lei non soffre più. L'affittatola fece fare a sue spese una bella cassa grande dove misero la madre e la figlia, colle mani intrecciate legate da un nastro bianco. Al modesto funerale concorse poca gente perchè gli uomini quel giorno erano occupati a concimare i prati, e fra le donne correva la superstizione che i funerali dei pazzi fanno diventar loschi dell'occhio sinistro. Fece per ciò molta meraviglia il vedere ritto accanto al cancello del cimitero il giovane bracciante, che era venuto nell'estate a falciare; e certamente la meraviglia sarebbe cresciuta se, al momento di calare la bara sotterra, qualcuno avesse osservato la grossa lagrima che cadeva dagli occhi di quel forestiero.

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