Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbondanza

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Si fa non si fa. Le regole del galateo 2.0

180550
Barbara Ronchi della Rocca 3 occorrenze
  • 2013
  • Vallardi
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

Signore e fanciulle si portino da casa in abbondanza kleenex e salviette struccanti per non lasciare tracce di fondotinta, fard e rossetto sugli asciugamani messi disposizione, o peggio su quelli d'uso comune. Se suona il telefono, non facciamo neppure il gesto di alzare la cornetta, a meno che un «rispondi tu, per favore» non ci autorizzi esplicitamente. Chi fuma in casa di un non fumatore, chieda sempre il permesso (ma cerchi di non farlo in camera da letto), arieggi spesso le stanze, vuoti sempre i portacenere dopo l'uso; se per caso non ne trova in giro, li chieda, invece di buttare la cenere per terra o nei vasi da fiori. E a fine soggiorno regali un bellissimo portacenere di design e delle candele mangiafumo. Una telefonata di ringraziamento, un regalo o un mazzo di fiori per dire grazie sono gesti doverosi.

Pagina 126

Che troppo spesso, però, si dimostra uno sgradevole attentato all'acconciatura della sposa e lascia il sagrato sporco e scivoloso; consiglio di sostituirlo con coriandoli bianchi, molto più scenografici e puliti, che sapranno ugualmente simboleggiare fecondità e abbondanza. Sarà cura degli sposi garbati chiedere agli amici di non esagerare con gli strombazzamenti mentre si raggiunge il luogo del rinfresco: fare rumore è sempre da maleducati, anche se è per allegria. Anche esagerare con gli scherzi allusivi, le grida «Bacio!» durante il rinfresco, le «decorazioni» dell'auto con carta igienica e schiuma da barba finisce con l'infastidire gli sposi, che vorrebbero, a ragione, godere di qualche momento di tranquillità in una giornata così impegnativa.

Pagina 181

I piatti che offriamo agli ospiti possono essere semplici, ma devono essere deliziosamente diversi dal solito, piacevoli, non acquistabili col solo denaro; anzi, non esageriamo nello spendere e nell'ostentare lusso e abbondanza, perché il troppo è sempre di cattivo gusto. Le regole auree di un menu ben combinato sono: PRANZO DELLE 13 -un antipasto freddo (affettati); -primo asciutto; -carne o pesce con due verdure cotte; -formaggi; -dolce al cucchiaio; -(frutta). CENA DELLE 20 CIRCA -primo leggero (risotto all'onda, zuppa, minestra in brodo); - entremet (sformato, un soufflé o una torta salata); -pesce o carne (oppure pesce e carne, nell'ordine) con due verdure cotte; -dolce al cucchiaio; -(frutta). Diciamo subito che sono norme sempre più disattese, anche perché ormai il pasto principale è quello serale, e non sono più molti gli estimatori delle minestre in brodo. Merita però di essere seguito il consiglio di non servire antipasti - un po' passati di moda - sostituendoli con invitanti stuzzichini che accompagnano I'aperitivo. Poi, una volta seduti a tavola, si inizia subito con il primo, anche una pasta asciutta, ma tenendo la mano leggera, cioè evitando sughi pesanti. La frutta non è mai obbligatoria, ma si può servire sotto forma di macedonia, fungendo così anche da dolce al cucchiaio. A pranzo è meglio limitarsi a un solo vino (tranne che in casi particolarissimi), alla sera si può offrire bianco e rosso, se il menu lo richiede. Piccola selvaggina, pollame, pesci serviti interi, ma anche la frutta fresca richiedono una certa abilità con le posate e quindi non sono molto graditi ai commensali pigri o insicuri: praticamente tutti! Non mettiamo in menu pietanze che richiedono una continua sorveglianza ai fornelli o cure particolari all'ultimo momento: il nostro continuo andirivieni tra cucina e sala da pranzo infastidisce e imbarazza gli ospiti, che non apprezzeranno certo una leccornia costata evidentemente tanta fatica e tanto trambusto. E ancora: -proponiamo solo ingredienti freschi e di qualità, «a chilometro zero»: le primizie sono insipide, costose e pacchiane; -le ricette vanno scelte con omogeneità di stile: rustico, raffinato, fusion ecc.; -evitiamo di servire più portate con lo stesso tipo di cottura e di presentazione, o con gli stessi ingredienti (con la sola eccezione di funghi, pesce e tartufi); ogni salsa deve accompagnare un solo piatto; -tranne che nei pasti «in piedi», è meglio limitarsi a un solo antipasto; -il pesce si serve sempre prima della carne; se ci sono due piatti di carne, la carne bianca precede il vitello, e questa la carne rossa; si serve per ultima la selvaggina (quella di piuma precede quella di pelo); -l'insalata va portata in tavola tagliata in piccoli pezzi «a misura di forchetta» e condita solo con poco olio e poco sale, poi ciascuno aggiungerà altro olio, aceto o succo di limone, sale e pepe secondo il proprio gusto; -il dolce si serve sempre prima della frutta; -ogni pasto (pranzo e cena) deve concludersi con un dolce al cucchiaio, una macedonia o un gelato; crostate e torte di pastafrolla sono più adatte ad accompagnare caffè, tè e bevande varie, e i pasticcini a rinfreschi, buffet e dopocena; -il caffè va versato nelle tazze davanti agli occhi degli ospiti, dalla caffettiera in cui è stato fatto, così da mantenerlo bollente. La tazzina va riempita per tre quarti e poi porta a ciascuno col manico verso destra, col suo piattino sottotazza su cui è appoggiato il cucchiaino.

Pagina 93

Cerca

Modifica ricerca