Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbondanza

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Le belle maniere

180222
Francesca Fiorentina 3 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Riprovate, invece, in cuor vostro, chi tratta le bestie meglio che i cristiani, e a questi rifiuta villanamente ciò che a quelle dà in abbondanza. Ricordate?

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L'autrice, che si nasconde sotto uno pseudonimo, ha molta facilità e abbondanza. Si direbbe che l'autrice nasconda la sua arte sotto la copia grande delle parole, anzichè rivelarla, e rivelarla in tratti salienti. Quel lavoro di scelta che ogni autore ha da fare nelle proprie cartelle bisogna qui farlo sulla stampa. Ma non lo si fa inutilmente:c'è in queste pagine una bontà diffusa, che rasserena e consola, un'esperienza della vita, e della scuola, che illumina tanti episodi bene osservati e narrati, un'umanità ridotta, se si vuole, ma sinceramente tutta femminile, che attrae e che piace. - La Stampa. 8 1915 LUIGI AMBROSINI. Francesca Fiorentina parla e scrive intorno ai più delicati argomenti con isquisitissimo garbo. Il volume Cercando la via. . . , non solo è un opera materiata di viva coltura, ma anche compenetrata di dolcezza e soavità. CARLO CALCATERRA del R. Istituto Nautico dl Cagliari . . . . Ho provato sincero rammarico quando giunsi al termine del libro Cercando la via. . . , e mi sono augurata che il libro potesse avere ben presto altri fratelli, per il bene delle giovinette italiane. L'Autrice, vera madre educatrice, ha saputo - cosa difficilissima - nobilmente educare e istruire dilettando, tanto saggi e preziosi sono i consigli dati in una forma semplice e varia, briosa e vivace in una lingua ricca, propria e pura. BEATRICE CALISSANO della R. Scuola Normale "Domenico Berti"di Torino. Ho letto con vero piacere il suo libro Cercando la via. . . e per esso ho rivissuto la mia vita di studentessa:vita riprodotta da Lei con tanta naturalezza ed efficacia. Quanti ricordi, per se stessi insignificanti, ma pur tanto graditi, quante impressioni dimenticate, quanti svariati sentimenti Ella fa risuscitare in chi la scuola ha lasciato da vari anni! E le giovinette che studiano, con quanto diletto leggeranno i suoi vivi racconti, le preziose lettere nelle quali sa dare tanti efficaci insegnamenti e consigli: e le vedo sorridere o arrossire delle loro buone qualità o dei loro difettucci vedendosi raffigurate con tanta efficacia rappresentativa. MARIA RIPANI Direttrice delle Scuole Normali di Fermo. Preludia alla sua opera educatrice col canto della donna giovane e bella, simbolo della vita attiva della Divina Commedia e prosegue quest'opera sua col sublime ideale che della donna aveva il divino Alighieri, il quale supera in modernità il concetto di alcuni studiosi del nostro tempo. Come il De Amicis, la chiara scrittrice, a trovar la via che va cercando, si trattiene per un anno scolastico colle allieve e ne delinea a rapidi tocchi le varie indoli. Senza saccenteria, senza salire, come suol dirsi, in cattedra, alla buona, ma pur sempre in una lingua viva razzente, che tutto dice e come vuole lo dice, con bozzetti o con intermezzi, se vogliamo, poetici, o in forma epistolare imparte salutari insegnamenti sull'ordine, sulle belle maniere, sulla storia, sul modo di studiare, sulla moda, sull'esattezza, sull'ambizione e non si schermisce di affrontare il gran problema dell'istruzione della donna, che vuole bensì colta, ma pur sempre donna, donna di casa e cristiana per giunta. Oh al posto di tanti altri libri, pascolo favorito della crescente generazione, quanto starebbe meglio questo! Lo regalino i babbi e le mamme ai loro figli e alle loro figlie e vedranno che ci guadagneranno un tanto e troveranno una via retta e sicura, che li condurrà al bene. Prof. FEDERICO CALVAUNA. E' tanto difficile trovare libri adatti a quella classe di giovinette che si danno agli studi! Chi si dà a questo genere di letteratura deve conoscere a fondo l'anima delle persone a cui si rivolge, deve saper penetrare in esse con delicatezza e discrezione per potervi sviluppare germi preziosi destinati a dare un tempo frutti copiosi ed abbondanti. Ora l'A. dimostra di avere una profonda e vasta conoscenza della psicologia femminile. L'atmosfera e l'ambiente in cui vivono le giovani studenti richiedono per loro dei libri speciali che sappiano infondere nelle loro anime e nelle loro intelligenze i sommi concetti della morale e della scienza vera senza che ease se ne accorgano anzi procurando loro un'ora di sollievo e di ricreazione così necessaria in mezzo agli studi opprimenti che sono frutti degli sbagliati metodi di istruzione addottati nelle scuole pubbliche. Questo libro della Fiorentina risponde in modo esauriente a tutte queste esigenze; dobbiamo adunque salutarlo con gioia come un ausiliario prezioso a tutte le opere che si occupano di questa classe di giovinette. Ciò che contribuisce a renderlo più apprezzabile è la purezza della lingua, altro pregio tanto difficile a trovare ai nostri giorni in cui l'imbarbarimento della lingua va sempre aumentando. Francesca Fiorentina ci fa gustare la prima armonia della nostra bella lingua e questo pregio è certo una raccomandazione di più per un libro da mettersi in mano a delle studenti. L'Azione Muliebre - 1915, Anno XV, 12 - 3 - Consiglierò certamente il libro Cercando la via. . . alle mie alunne, come il libro di lettura scritto bene, dilettevole, istruttivo, vario di contenuto, incitante efficacemente al bene. . . Auguro al volume l'accoglienza più lusinghiera e credo sinceramente che la meriti. MARIA LUCAT della Scuola Normale - Savona. "Cercando la via. . . è un bello e buon libro. All'Autrice la mia più rispettosa ammirazione per l'opera sua fervida e profonda". GIAN BISTOLFI. Or fan tre anni. Il Politeama Regina Margherita sprizzava fiamme di luci e di gemme:tutta la Genova intellettuale era accorsa a recare tributo di applausi e di fiori alla divina Virginia Reiter che, in occasion della serata in suo onore, affascinava coi nobilissimi incanti della sua grande arte, sotto le spoglie di mamam Colibry. Ci eravamo raccolti nell'atrio a commentare le sensazioni dolcissime, Alessandro Varaldo, Pastonchi, Gozzano, Pansieri, il mio povero fratello Giuseppe - il forte e gentile poeta del Sistro d'oro così immaturamente rapito all'arte - Antonio Pastore ed io. Precisamente in quella sera Antonio Pastore - l'autore di Socrate e di Stami di vita - rivolse a noi tutti gentile invito di recarci a visitare la sua scuola; insistendo specialmente con Alessandro Varaldo perchè dalla visita ai bimbi radunati in gaio sciame, avesse a trarre argomento da racchiudere in qualche pagina della sua prosa preziosa. La risposta fu breve come. . . "il motto di un anello o. . . come l'amor di donna "per dirla con l'infelice amante di Ofelia. "E' un campo oramai falciato dal mago De Amicis e non v'è più nulla di nuovo da poter dire"E tutti fummo della stessa opinione. Or sono passati tre anni; e Francesca Fiorentina col suo libro per le giovinette Cercando la via. . . (Torino - Libreria Editrice Internazionale, 1914)ha saputo trovare la. . . medesima per farmi mutare pensiero; procurandomi nuove e sane sensazioni dell'anima, riportandomi ai dolcissimi giorni della prima giovinezza oramai lontana, facendomi rivivere un'ora deliziosa di quei sogni soffusi d'una nostalgica dolcezza, pieni d'incanti e di speranze. Cercando la via. . . è un libro che fa bene all'anima:è un bagno d'ossigeno che ci ricrea e gioconda lo spirito. Siete mai entrati, durante un'afosa giornata d'estate, in una chiesetta romita, sperduta fra le campagne? Avete provato quel delizioso senso di fresco, di silenzio, di pace, che spira dai muri candidi, dalle alte finestre velate di pampini, mobili ad un alito di vento, che riempiono tutta la chiesa di un tremulo riflesso verde? Nell'aria c'è una fragranza sottile d'incenso e di rose appassite; i lini dell'altare odorano ancora di spigo, nel silenzio giunge a tratti un frullo d'ale, un cinguettío di passeri, il tubare d'una colomba, l'eco d'una lontana voce nei campi. Questo senso di riposo e di pace spira nel volume di Francesca Fiorentina. Ella è artista delicata e gentile che sa ascoltare la voce delle cose, appaiano pure piccole ed umili; e con semplicità ch'è finissima arte, casella e racchiude nella trama della purissima prosa e nell'armonia del verso scorrevole, melodioso ed elegante gli affetti più semplici e puri. La prefazione dice tutto il proponimento dell'autrice:parla alla mente e al cuore delle giovinette con una voce amica:non è l'arida precettista che posi a voler scrivere il manuale della perfetta normalista:ma una vera donna e vera e buona mamma per giunta, che, passata attraverso l'aspro cammino degli studi classici, sente di essersi mantenuta donna; e che - son parole sue - "vorrebbe dare alle giovinette il filo che le aiutasse a trovare la strada, ma non con astuzie, non con inganni, non con artifizi:un filo che fosse di luce e le conducesse senza far danno alla serenità". L'autrice vive nel suo libro un anno di vita scolastica con le giovinette: nella classe, in collegio; prova con loro ansie e speranze, gode delle loro virtù:ne studia con carità e arguzia i loro difetti che corregge amorosamente, con parola sobria e serena. Tutto ciò in brevi capitoli che sono mirabili quadretti d'ambiente e che rivelano nell'autrice una profonda conoscenza della psiche umana:e lo stile spigliato, elegante, che sa non riuscire noioso; la lingua pura, sebbene talvolta un po'troppo risciaquata in Arno, la elevatezza di concetti, la diritta e giusta visione delle cose, rilevano nell'Autrice una stoffa oramai elaborata a correr l'alea in lavori di maggior mole nel campo della letteratura. Certi tipi sono così perfettamente miniati nelle pagine di Cercando la via che sembrano saltar fuori dalle righe per sedere con noi e in mezzo a noi:la professoressa Stecchetti ad esempio è cosi palpitante di vita e - forse - d'attualità che basta, come tipo indovinato, a farci conoscere quanto valga Francesca Fiorentina come felicissima scrittrice di quelle"novelle"che ora, purtroppo, van diventando rare. Gigetto, Scemetto, la baita di Cianin, il pastrano del maestro, sono gemme incastonate nel cielo di Cercando la via. . . Sono novelle piene di pregi e altrettante rivelazioni. Quanta delicatezza di sentimenti ne La nostra pelle! Forse ne Le due sorelle l'ideale del sacrifizio è troppo alto per essere contenuto nella odierna umanità; e troppo. . . cauto è il buon frate pittore. . . Ma dinanzi ai pregi di Cercando la via. . . questi appunti non sono che nèi sulle guance di una bella dama del settecento. Se la tirannìa dello spazio non ci urgesse vorrei dir meglio e più a lungo dei meriti di questo libro che non dovrà mancare alla biblioteca delle nostre signore intellettuali. Troveranno in esso un buon amico, un consigliere devoto, zelante, affettuoso. Francesca Fiorentina è pure un'affettuosissima, una dolcissima, una santa mamma. Dal suo cuore materno scendono fiumane d'affetto, che commuovono e incantano! Io non la conosco che attraverso le pagine del suo volume:ma non posso rappresentarla agli occhi della mia mente che circondata dai suoi figli:e tanto è il profumo gentile d'amor materno, che esalano i suoi scritti ch'io - col pensiero, reverentemente, purissimamente, religiosamente, - bacerei le sue mani, che devono essere bianche e sottili come quelle della mia mamma. Il Lavoro, Cenova 13 maggio 1913 GUIDO DE'PAOLI. E' questo il titolo d'un libro testè licenziato alle stampe da una esimia professoressa di una tra le industri e graziose cittadine della bella occidentale ligure riviera. Il volume è dedicato alle allieve maestre che, traverso gli studi faticosi imposti da faticosissimi programmi, cercano la via per inoltrarsi nel delicato ufficio dell'insegnamento. Ed è un lavoro denso d'idee e di pensieri. Le une e gli altri attinti, più che dall'arduo, arido studio dei libri, dall'osservazione serena e quotidiana della vita scolastica, la quale è rappresentata in una serie di bozzetti graziosi, genialissimi, espressivi, riproducenti i pregi e i difetti d'un ambiente che attende ancora non poche modificazioni, quale è appunto l'ambiente morale e intellettuale caratteristico delle scuole normali. Qua e là il libro arieggia un tantino il Cuore del De Amicis:la materia vi si rivela più allargata, più ricca di varietà di contrasti, di episodi. Tuttavia lo spirito intimo che domina nel libro è tutto pascoliano, uno spirito che tranquilla, eleva, riposa in un'atmosfera satura della soave poesia delle piccole cose, fulgida di luce e di bellezza. Lo stile garbato e signorile, il pensiero sempre rigorosamente sintattico, la lingua pura, vivace, agile, il periodare serrato, robusto sono doti che accrescono pregio al volume, da cui le allieve maestre possono ricavare ottimi indirizzi e opportuni consigli. Tutto ciò che è inerente all'età giovinetta, nella stagione degli studi, tutto è vagliato, esaminato, discusso dall'egregia autrice, col fine tatto della donna dal pensiero aristocratico, con quel buon senso pratico che, purtroppo, oggi le non infrequenti indigestioni di cultura male assimilata tendono a soffocare. Tutti i passaggi, or lieti, or bruschi del pensiero delle giovinette alle prese con le fatiche, sovente soverchie, dello studio sono analizzati negli effetti che danno impronta all'animo delle giovinette che muovono i primi passi nella vita, così che chi legge, trova, nei differenti episodi, qualche momento identicamente vissuto, e identicamente attraversato e superato. Epperò quale e quanta messe di pensieri, d'insegnamenti, di conclusioni! Quante lezioni di condotta pratica, e di praticità nella condotta, il tutto esposto con una semplicità che attrae e che solo è prerogativa dei provetti! L'autrice è toscana, nè smentisce la sua nazionalità, il suo temperamento d'artista. La grazia, l'arguzia, l'eleganza tutta toscana, sono diffuse nel libro. La descrizione del paesaggio ligure che s'affaccia tratto tratto, col grande arco fatto dal limpido zaffiro, con le marine inghirlandate di aranceti, dà l'illusione d'un paesaggio primaverile, in cui si agitino e vivano delle creature cui l'età dei sogni e delle speranze sorride e allieta, come sorridono al maggio i cespi di rose tenere, profumate, anelanti alla vita. Così Francesca Fiorentina tesse la sua ghirlanda, scegliendo fiore da fiore, additando alle giovani lettrici, che cercano la via, un sentiero dove, anche tra i primi, erge la sua corolla che mai non avvizzisce, l'eletto fiore della speranza e della virtù. Prof. GIUSEPPE MALATESTA. La scrittrice di questo libro si rivolge alle giovinette durante un anno scolastico, che può essere l'ultimo, dopo il quale esse entreranno nella vita delle loro famiglie, per seguire ciascuna la vita indicata dalla propria vocazione. Le intrattiene, mese per mese, con narrazioni e scene della vita scolastica femminile, onde trae opportunità d'insegnamenti educativi, e con novelle e poesie informate a gentili e nobili sentimenti morali e religiosi. V'è gran ccpia di sagge osservazioni pedagogiche, ammonimenti e riflessioni di moderazione e buon senso contro gli eccessi della"femminilità"e del"femminismo"benchè, qua e là, si desideri maggior precisione di dottrina p. es. sulla carità cristiana verso gli eretici(pag. 150 - 153), e maggior esattezza in qualche espressione(p. es. altruismo invece della parola cristiana carità). La lingua è pura e corretta e lo stile garbatamente vivace e attraente. Civiltà Cattolica(quad. 156:4 - 9 - 915). Cercando la via. . . di Francesca Fiorentina, è un riuscitissimo libro di letture originali, destinato alle giovinette. Scritto con una rara mondezza veramente italiana di espressioni e con una rigida uniformità di morfologia e di sintassi, questo libro è evidentemente destinato a diventare un libro di lettura delle scuole femminili, proponendosi gli scopi ottenuti nelle scuole maschili dalla«Età preziosa»dell'indimenticabile De Marchi. E fra tante antologie, magazzino di grandi e di mediocri, emporio qualche volta mostruoso di tutti i generi letterari di ogni età, crediamo che il Cercando la via. . . avrà buona fortuna, anche perchè l'autrice, accompagnando le giovinette ad osservare se stesse nel piccolo mondo che le circonda, mostra una esperta dirittura di giudizio e, insieme, saldezza di sentimento e affettuosa penetrazione dell'anima femminile. Noi non coltiviamo, per principio, la pruderie, ma il rispetto che l'autrice ha per il suo piccolo pubblico, la commozione che è nelle sue parole, la bontà previdente che traspira dai suoi consigli sono doti commendevolissime. Le giovinette troveranno da educarsi e da dilettarsi. La Tribuna Illustrata. Pochi sono i libri che si possono dare in mano alla gioventù femminile, alla cui avidità di lettura è necessario opporre circospette barriere affinchè non ne venga guastato il delicato sentire, e giovino alla formazione e all'educazione del cuore e della mente. Poichè abbondano le opere dedicate alla donna di casa, alla sposa, alla madre, ci voleva il libro delle giovinette che frequentano la scuola, il libro che esponendo la loro vita interiore ed esteriore, si mettesse accanto ad esse a risvegliar pensieri, suggerir considerazioni, proporre giudizii, con una moralità emergente da tutta la tessitura delle notizie, con una eclettica varietà di forme e con un linguaggio italianamente puro. Questo difficile compito venne assunto dall'A. signora fiorentina di nascita e nutrita di buoni studi, conoscitrice amorosa della gioventù alla quale dedica, nella Scuole medie, un po'del tempo lasciatole libero dalla famiglia; il suo nuovissimo «Cercando la via. . . »sarà letto con piacere e con profitto da tutte le giovinette d'Italia, che vi troveranno sapientemente alternate scene della vita e della scuola, pensieri, considerazioni sul costume, novelle, poesie, ecc. La voce del Cuore, Mestre, 1 - 3 - 1915. Di questo libro che meritò una così lusinghiera accoglienza dal pubblico e tanti favorevoli giudizi di persone autorevoli, si è già parlato con lode su questo giornale. Siccome però il bene che esso può fare al cuore ed alla mente di tante fanciulle ci pare grandissimo, sentiamo il bisogno di ricordarlo ancora, raccomandandolo a quelli che possono farlo conoscere e diffonderlo in mezzo alla gioventù femminile. Porta, come motto, sulla copertina i dolci versi di Dante: . . . . e vo movendo intorno le belle mani a farmi una ghirlanda (PURG. XXVII). E una bella ghirlanda si formeranno davvero le giovinette, che sapranno trarre da questo libro, e serbarli gelosamente per la vita, gli insegnamenti buoni e i nobili sentimenti dei quali è così ricco. La forma semplice, elegante e varia, ne rende la lettura oltre che eminentemente efficace per l'educazione, dilettevole e cara. Se dovessimo consigliare un bel dono da offrire ad una fanciulla non esiteremmo a consigliare Cercando la via. Giornale di Parma, 8 - 4 - 916. E un buon libro, scritto con alto intelletto di amore. Si direbbe di una mamma, tanto vibra in tutte le pagine di quella tenerezza sollecita di affetto che solo sa dare il fatto della maternità. E la vita di un anno, vissuta con giovinette che frequentano le scuole superiori. La scrittrice entra con loro nella classe, nel collegio, le accompagna nella strada fra la casa e la scuola, per sentirne, provarne le ansie e le speranze, per godere di qualche loro virtù per sorprendere qualche loro difettuccio, e, con loro, cercare il mezzo di corregerlo. Per farsi vedere di buon occhio racconta anche qualche novella; novelle di fattura squisita, piene di una sincerità amabile e delicata. Cercando la via. . . è uno di quei libri che hanno tutto l'interesse di un piccolo romanzo, e la utilità di un trattato di educazione. Non alla vita fantastica che seguono tante, la scrittrice vuol preparare le giovinette:ma alla reale, a quella vita che è dovere. Libertà, Sassari, - 10 - 4 - 1915.

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E' pericoloso, figliole mie, ne' tempi in cui viviamo, non pensare con la nostra testa, non avere idee nostre da opporre ad altre che vorrebbero insinuarsi nella nostra mente come serpicelle insidiose, non possedere tanto discernimento da poter vagliare il buono dal cattivo, che ci è offerto in abbondanza dagli usi, dagli esempi, dalle leggi, dalla stampa. E' semplice come loro l'idea delle nostre nonne, che la cultura - la buona, badate - distolga le donne dalla via retta, dalla religione. Inciampa chi cammina nel buio, avanzando tastoni, non chi tiene gli occhi aperti verso la luce; molta e sana dottrina non allontana dal bene, ma piuttosto la poca e incerta. La donna che acquista soltanto qualche cognizione più delle altre, si crede in diritto di farne pompa, d'atteggiarsi a superiore, e diviene la saccente e la pedante contro cui giustamente hanno inveito i nemici del femminismo in massa, i quali non vogliono e non sanno distinguere il bene dal male, il giusto dall'ingiusto, l'utile dal dannoso. Ma se le vostre idee saranno ferme, sicure e non appiccicate con la saliva, se le vostre cognizioni saranno in quantità bastevole per affrontare, aiutate dal buon senso, gran parte dei problemi che s'affacciano alla coscienza moderna, allora sarà benedetta la vostra intellettualità da quanti hanno sale in zucca e non ragionano con la mente di cinquant'anni fa, a dir poco. Vi preparate, sì o no, a diventare spose e madri di famiglia? lo faccio conto di sì:comunque, tutte le donne devono essere educatrici. Ebbene, càpita troppo spesso a donne di cuore e di fede incrollabile di non saper ricondurre sulla retta via il marito o il figlio o il fratello deviato, e di non poter rispondere con un argomento solido e persuasivo alle obbiezioni ch'essi sollevano, ai dubbi che via via tentano di demolire l'edificio della pace futura. Bastava questa fede ingenua alle madri de' nostri padri, i quali non domandavano troppo, perchè erano avvezzi ad accogliere ogni regola senz'eccezione e a considerare come inattaccabile ogni verità imposta dall'affetto e dalla fiducia ch'essi nutrivano ne' loro educatori. La febbre del progresso ha sconvolto tutta la psiche nostra, che pericola come chi cammini su fil di ferro e abbisogni di precauzioni e di calma per mantenersi in equilibrio:un gesto, un grido, un mormorio possono trascinarlo in un rischio mortale, se non lo salvano due braccia robuste o una solida rete.

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