Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbondanza

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La giovinetta educata alla morale ed istruita nei lavori femminili, nella economia domestica e nelle cose più convenienti al suo stato

192762
Tonar, Gozzi, Taterna, Carrer, Lambruschini, ecc. ecc. 2 occorrenze
  • 1888
  • Libreria G. B. Petrini
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Quando date la salda alla biancheria, non accendete, onde riscaldare i ferri per istirarla, il carbone del fornelletto a porte e finestre chiuse, ma su ballatoi od almeno sotto il camino, tenendo o l'uscio od una finestra aperta; abbiate anche questa precauzione in cucina quando dovete servirvi del carbone per cucinare, perché il gas acido carbonico, esalando in abbondanza dal medesimo, potrebbe soffocarvi improvvisamente; per la stessa ragione non servitevi di esso per mettere nei caldani onde riscaldare le stanze; non fidatevi neppure della così detta carbonina, perché se meno ne esala, ne esala ciò non ostante ; guardatevi ancora nel comprare, che invece della medesima non vi vendano tritume di carbone che produrrebbe gli stessi tristi effetti che il medesimo produce. Il gas acido Carbonico si forma anche in sale chiuse dove è radunata molta gente e sonvi molte lumiere accese, nelle stufe, e può cagionare gravissimi accidenti. State adunque all'erta; se voi uscirete di quando in quando da simili luoghi e poi rientrerete, sarà facile l'accorgervi dallo stato d'aria ed allora spalancate porte e finestre ; sara meglio soffrire un po' di freddo, che mettersi a pericolo di soffocare. 3. Non abitate a dilungo ed al chiuso in compagnia di molte persone senza rinnovare l'aria di quando in quando, perché, respirando noi gas ossigeno, ed espirando gas acido carbonico, può accadere, massime in luogo angusto, che l'ossigeno venga diminuito in modo che veniate dagli altri due gas soffocati, imperciocchè se il gas acido carbonico soffoca quando forma la quinta parte dell'aria atmosferica, il gas azoto produce lo stesso effetto quando la medesima ne contiene due terzi di più dell'ordiiario ; si dica lo stesso del dormire più individui in istanze basse e strette. Il perché non abbiate paura di arieggiare i luoghi dove dimorate, e massimamente dove dormite, perché l'aria pura è quella sola che vi conserverà la sanità e la vita. 4. Le piante consumano pure l'ossigeno e producono gas acido carbonico ed azoto, quando le loro parti verdeggianti non sono percosse dalla luce del sole, ed operano appunto il contrario quando ne son percosse, cioè assorbono tutto ciò che nuoce alla respirazione degli animali, e dànno in cambio aria respirabile, ossigeno. Le piante adunque corrompono l'aria nel primo caso e la purificano nel secondo. Dovete perciò guardarvi dal dormire in camere dove vi sieno vegetali, dal lasciare aperte la sera le finestre che dànno sui viali e dallo starvi di notte in boschetti, sotto pergolati, ed anche di giorno sotto piante in cortili che non prendono mai i raggi del sole. E poi sempre nocivo il tenere fiori nelle stanze, massime nelle cubiculari, perchè essi non sono come lo piante; imperciocchè tanto di giorno che di notte assorbono l'ossigeno ed esalano gas acido carbonico, ed inoltre le emanazioni odorose che vengono dai loro petali possono essere causa d'altri inconvenienti, come dolor di capo e convulsioni.

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Abbondanza, giocondità, sorriso non rallegrano però del pari tutta la terra. In essa, o figliuola, come in ogni umana esistenza, al bene s'intreccia il male : quant'è a dire, che alle delizie, di cui natura fioriva il suo gentile paese, sottentrano in altri la sterilità dei terreni, l'inclemenza dei climi. Quindi è che i geli del polo e il bollore dei tropici rendono spopolate o infelici le regioni che vi soggiacciono. Al rigoglio delle erbe, al lussureggiare di ogni prodotto che arrechi il suolo, al giganteggiare degli alberi succedono piante nane, spinosi cespugli ; non fiori, non viti, non gelsi, ma felci , muschi , licheni ; e steppe , savane, deserti scaccian da se l'uomo per clar ricovero a belve, rettili e insetti. Cosi la sapienza dell'Architetto supremo alternò nel creato l' orrido al bello, il mesto al giocondo, affinché dal vario nell'uno uscisse quella stupenda armonia che inalterata e costante, qual durò sinora, si manterrà sino alla fine dei secoli. E da ciò pure apprendi, o giovinetta, che non tutta la vita ti può correre, come adesso, placida e lieta. Al favore delle care speranze in che esulta il tuo spirito succederà lo sconforto del disinganno ; alla gioia dell'oggi terrà forse dietro il dolor dei domani. Ma non accorartene troppo ; sì piuttosto medita e prega. Non tel dissi, che sei quaggiù pellegrina? Adunque non affliggere il tuo cuore al luogo che ti fu sortito a breve dimora: la tua patria non è qui, ma su in cielo.

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