Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbondanti

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Manuale di Microscopia Clinica

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Giulio Bizzozero 7 occorrenze

I cristalli precipitano abbondanti nella sostanza stessa della macchia, ove si vedranno meglio aggiungendo una goccia di glicerina. - Se, invece, l’ematina si vuole dimostrarla collo spettroscopio, basterà mescolare a parti eguali il liquido bruno e una soluzione 10-20 % di potassa caustica, filtrare, versare il filtrato nel tubicino d’assaggio dello spettroscopio ed aggiungere qualche goccia di solfuro d’ammonio; all’esame si scorgeranno le due strie, o almeno la stria più oscura caratteristica dell’ematina ridotta.

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I leucociti del vomito possono aver fatto parte di una raccolta purulenta: però, anche qui, come altrove, non si può diagnosticare la presenza di pus se non quando i leucociti siano così abbondanti, che già ad occhio nudo il liquido abbia aspetto purulento: il che accade, ad es., quando un ascesso si svuota ad un tratto (p. es., nella gastrite flemmonosa).

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In essi i leucociti sono fittamente addensati, granulosi, in via di disfacimento e circondati da abbondanti ammassi di granuli grassi e albuminosi, derivanti da leucociti già disfatti. La parte sieromucosa contiene pochi leucociti, qualche globulo rosso e qualche epitelio. Superfluo raggiungere, che non mancano gli ammassi di micrococchi, massime se lo sputo soggiornò a lungo nei bronchi.

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Se gli urati sono abbondanti, possono precipitare essi pure; ma la zona ch’essi formano è posta più in alto nello strato d’orina, e non ha il margine superiore così nettamente limitato come la zona dell’albumina. Se nell’orina si contengono contemporaneamente albumina e molti urati, si formano due strati, di cui l’inferiore è l’albuminoso.

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I leucociti possono esistere nell’orina in quantità svariatissima: ora così scarsa che per riconoscerli è necessario ricorrere al microscopio, ora così abbondanti da costituire un sedimento biancastro, dello spessore di qualche centimetro (depositi mucosi e purulenti).

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Gli urati formano dei sedimenti, non di rado assai abbondanti, di colore variabile dal bruno sporco al bruno mattone a cagione della sostanza colorante dell’orina che Fig. XXXIV. trascinan seco nella loro precipitazione (sedimenti laterizi), e si riconoscono perchè si sciolgono riscaldando l’orina, e perchè, trattati con acido cloridrico (facendone passare una goccia tra i due vetri del preparato), lasciano precipitare i caratteristici cristalli d’acido urico.

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Finalmente, altre cellule (Tav. 1a fig. 8) che non si saprebbe se più ascrivere ai leucociti od agli endotelî; esse variano in grossezza da 7 a 30 µ; le forme più grosse contengono, il più, dei granuli d’adipe, talora così abbondanti che l’elemento non appare che come un grosso accumulo di goccioline grasse (corpuscoli granulosi). Altre di queste cellule hanno subìto una degenerazione che diremmo cistica; in esse, cioè, si è formato un grosso vacuolo chiaro, pieno di siero, il quale, aumentando, oltre al far ingrossare la cellula, spinge il nucleo ed il protoplasma di questa alla periferia. In qualche caso una sola cellula contiene 2 o 3 di questi grandi vacuoli.

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