Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbondano

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Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene

215373
Garelli, Felice 2 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Non abbondano nemanco nelle terre irrigue, le più adatte alla produzione dei foraggi. Si ha quindi poco bestiame e, sovratutto di inverno, lo si tien magro con razioni di fieno e paglia mescolate insieme, e misurate con mano avara. A stento si giunge alla primavera. Il bestiame che dalle fatiche estive si sarebbe rifatto col riposo invernale, scarsamente nutrito, invece di rimettersi in carne, mostra le ossa. Con tutto ciò da per tutto, per trascuranza, si perde moltissimo foraggio. Son pochi i prati in terra, e si trascurano i prati in aria, cioè le foglie di alberi e di arbusti, che crescono lungo i fossi, le vie, attorno ai campi. Son buone per foraggio, verde o secco, le foglie d'olmo, di vite, del gelso, del pero, del melo, del nespolo, del ciliegio, del fico, del tiglio, dell'acero, del pioppo, del nocciòlo, del rovo, del castagno, del salcio, del frassino, dell'acacia, del lùppolo, del viburno, del fico d'india. Aggiungi a queste le foglie del mais (granoturco), della barbabietola, della carota, del carcioffo, della rapa, del navone, del cavolfiore, che il buon coltivatore raccoglie con diligenza pel suo bestiame. Di tutto questo ben di Dio, quanto ne va sciupato per ignoranza, o trascuratezza! Quanto foraggio secco si avrebbe di più per l'inverno, e quant'altro bestiame si potrebbe mantenere, senza maggiore spesa, o soverchia fatica!

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Ma fa la scelta chi può; e tu non puoi: sulla tua tavola non abbondano i cibi. Pure con quello che hai in casa, e ricavi dalla terra, puoi vivere bene; senza golosità; senza spreco; e con vero guadagno di forza, di salute, e di lavoro. Ascolta dunque, o giovinetto, i miei consigli. Con sola polenta, solo riso, o sole patate un lavoratore non è nutrito abbastanza: questi cibi rimpinzano lo stomaco, ma un'ora dopo il pasto ti senti vuoto, e sfinito come prima. Mangia dunque un po' meno di tali cibi, e aggiùngivi latticini, o una minestra di legumi, castagne, o pane, e, una o due volte la settimana, un po' di carne. Non è quel che si mangia che fa bene, ma quel che si digerisce. Per digerire facilmente i cibi, bisogna prima di tutto masticarli bene. Dunque prendi i tuoi pasti ad ore determinate. Non mangiare in fretta e in furia; non è buona creanza, e ti fa male. Mangia con moderazione d'ogni sorta di frutta. Bada, se vuoi schivar le coliche, e le indigestioni, di non mangiare pane ammuffito, carne che puzza, frutta acerba o mèzza, legumi mal cotti, patate o rape colpite dal gelo, o in via di germinazione, castagne crude o infortite, vino torbido o guasto, funghi sospetti.

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