Né le cortesie verso i congiunti vogliono unicamente misurarsi al grado della loro nascita, delle loro ricchezze, dei loro titoli, della loro posizione sociale, abbondando di gentilezza, di dimostrazioni, qualche volta ben anco di adulazioni, di bassezze verso coloro da cui si attendono protezioni e benefizi, e regalando poi d'indifferenza e di sprezzo coloro che sono poveri e trovansi in umile condizione. Sì davvero v'hanno taluni che provano vergogna a farsi vedere in pubblico in compagnia di congiunti onesti e puliti, cui essi credono per altro da meno di loro, né giammai si adatterebbero a salutare per le vie un parente che fosse men signorilmente vestito. A tanto giunge il rispetto umano, da rendersi talvolta l'uomo vile e crudele, da fargli mettere in oblio i riguardi più elementari verso la povertà. E non riflettono costoro che molte volte questa povertà è la conseguenza di una intemerata condotta, di una coscienza incorruttibile, di un carattere generoso. La ricchezza, il lustro, la potenza non possono in verità dir sempre lo stesso.
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Accademia della crusca
