Se questo bosco contiene delle grandi ricchezze, perchè abbonda di piante d'alto fusto atte alle costruzioni navali, non conviene acquistarlo ai piccoli proprietari che ne prendessero piccoli lotti, mentre ad essi non riuscirebbe agevole smerciare il legname per tale uso. Se poi il bosco sarà venduto ad uno speculatore privato per un prezzo che nelle presente condizioni della proprietà fondiaria e nella mancanza di comunicazioni stradali non potrebbe essere vantaggioso, lo Stato perderà un bosco preziosissimo per le costruzioni navali, mentre dalla vendita ritrarrà un vantaggio finanziario meschinissimo, perchè non si trovano oblatori. Pochi infatti son coloro che vogliono comperare un bosco i cui alberi hanno un valore considerevole per essere atti alle costruzioni navali, mentre non si potranno vendere che in un tempo abbastanza remoto, e quando diminuisce la vendita dei beni demaniali di facile coltura che si possono avere a buon mercato e danno frutti immediati. Lo Stato adunque, non può trovare un gran tornaconto nella vendita di questo bosco, tanto più che è decretata una ferrovia, la quale credo non importi che una spesa di sole 300,000 lire, e che da Candela protraendosi sino al porto Santa Venere, giunge a toccare le pendici del Vulture, quasi appunto dove comincia il bosco di Monticchio.
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Accademia della crusca
