Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Passa l'amore. Novelle

241713
Luigi Capuana 1 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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Per questo, ora, egli restava a letto, attendendo che la moglie, sbrigato il postino, gli recasse la consueta tazza di latte e caffè assieme con la pipa e uno o due giornali arrivati la sera avanti, ch'egli leggeva da cima a fondo prima di consegnarli agli abbonati. Per questo, appena finito di desinare, egli aveva agio di andarsene nella Farmacia Russo, là di faccia, a farvi col farmacista bellicosissime partite di briscola, che radunavano attorno a loro parecchi frequentatori sfaccendati, partigiani accaniti dell'uno o dell'altro, e non meno accaniti scommettitori in favore dell'uno o dell'altro. Al ritorno del postino con la corrispondenza, Pietro Vètere fingeva di accorrere in ufficio per fare il suo dovere; ma, in verità, non si occupava d'altro che di caricare accuratamente la sua pipetta di terra cotta, di star a guardare fumando, seduto in un angolo, le operazioni di ufficio eseguite dalla moglie, e di dare un'occhiata ai giornali illustrati del "Casino dei Civili„ e della "Società Operaia, che mandavano a prenderli sùbito appena arrivati. Di tratto in tratto sua moglie gli mostrava, presa con le punte di due dita, una lettera, e sorrideva maliziosamente. - Ancora? - Ancora. Anzi, da un mese in qua le risposte piovono. - Risposte?... Ma se la baronessa non scrive mai!... - Come sei sciocco! Scrive, ma fa impostare altrove. - Dici bene; può darsi. - Certe volte mi viene la tentazione.... - Oh, Dea! Dea! (La signora Vètere si chiama Dorotea, ma questo nome, in paese, veniva accorciato a quel modo). - Eppure tu mi hai detto.... Pietro Vètere, rimproverando con aria severissima la sua signora, aveva dimenticato di averle confidato, tempo fa, che uguale curiosità lo aveva vinto parecchie volte, e di averle spiegato in che modo una lettera non sigillata si poteva aprire e chiudere senza che di tale operazione rimanesse traccia. - E poi - egli tagliò corto - certe cose si fanno ma non si dicono! E gli parve di aver affermato una bella cosa. Per fortuna, la curiosità della signora Dea non andava tant'oltre: le bastava di sapere che l'intrighetto della baronessa Toroni continuava. Ormai riconosceva anche da lontano la calligrafia dell'amante, di cui tutti sapevano vita e miracoli. Soltanto il barone aveva l'aria di non saper niente; soltanto lui ancora credeva, o fingeva di credere, che la baronessa non era scappata via con quell'amante, ma era andata in campagna, da certi suoi lontani parenti. Alla sentenza del marito, la signora Dea fece una spallucciata per significare che, infine, non le importava nulla delle prodezze della baronessa, e continuò a disporre negli scompartimenti lettere e giornali. - Torno in farmacia. Se occorre.... - Va pure.

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