Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbominevoli

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Galateo ad uso dei giovietti

183974
Matteo Gatta 1 occorrenze
  • 1877
  • Paolo Carrara
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Le male abitudini gittano salde radici nell' animo, e questi cotali che truffano per ischerzo possono coll'andare del tempo diventar bari di mestiere, che è quanto dire uomini tra i più abbominevoli della società. Grazie al civile progresso, i giuochi d'azzardo, le bische, non sono più così diffusi come sullo scorcio del passato secolo e al cominciare di questo. Avete mai udito parlarne, o giovanetti? Erano giuochi nei quali un uomo perdeva in una notte l'intero suo patrimonio, lasciando nella miseria la moglie e i figli. La passione del giuoco, se piglia predominio, è cieca, sfrenata, non conosce confini, riduce l' uomo alla condizione del pazzo furioso e del bruto. E quanti malanni porta con sè! Perdita della tranquillità dell'animo, stantechè il giuocatore, abbia propizia od avversa la fortuna, è sempre in uno stato di eccitamento morboso, in preda all'ira, al rimorso, ad una sete di oro che lo consuma. Perdita di quei beni che dovrebbero servire all'onesta agiatezza della famiglia, alla educazione dei figli. Perdita della reputazione e, quasi dissi, della ragione; perchè il giuoco trascina al delirio delle ubbie superstiziose, degli errori più grossolani del volgo, fa credere a misteriose influenze sulla vincita o sulla perdita, e soffoca ogni elevato sentimento di delicatezza e di dovere. E sventura che vi abbiano anche oggigiorno luoghi aperti a siffatti giuochi, sopratutto in alcuni stabilimenti di bagni in Germania. Baden-Baden ha in tale proposito una infausta celebrità. Di giorno, di notte, brillano i mucchi d'oro sui verdi tappeti: e intorno si affollano immobili, taciturni o imprecanti gli avidi giuocatori. Non abilità, non passatempo, ma fremito febbrile; e arbitra la fortuna, cioè il caso. Talvolta quel silenzio, in cui non s'ode che il tintinnio del denaro, è rotto da un forte scoppio: gli è un colpo di pistola. Che avvenne ? Un demente o, se più v'aggrada, un infelice, del tutto rovinato, per disperazione si bruciò le cervella. Era nel fiore della virilità; forse marito e padre! Ma da questo lugubre spettacolo passiamo a più lieto soggetto, ai giuochi di società, i quali offrono il doppio vantaggio di rompere la noia dello stare troppo a lungo seduti e di tenere in esercizio il corpo. Sono quindi graditissimi ai giovani, e con ciò non voglio dire che anche persone mature non possano e non debbano prendervi parte. Ho veduto padri e madri e nonni e nonne dilettarsi e ridere di cuore nelle lunghe serate d'inverno e d'autunno con questi giuochi innocenti. Ve n'ha poi alcuni che offrono l'opportunità di mostrare acume d' ingegno, buona memoria, prontezza di spirito, e in conseguenza vi è un tantino solleticato anche l'amor proprio. Una gran parte del diletto sta nella penitenza: e qui bisogna usare delicati riguardi, non imponendone mai di quelle che offendono la civiltà o la decenza o il pudore femminile. In generale, le penitenze vogliono essere accomodate al sesso, all'età, al grado ed anche all'indole delle persone. Una penitenza che, imposta ad un giovinetto, fa sbellicar dalle risa la brigata, può riescire insulsa e sconveniente in una donna. Anche in codesti giuochi va osservata la solita regola di ogni pulito convegno, di non scappar mai a dire goffaggini, trivialità e, possibilmente, nè sciocchezze, nè freddure. Un mezzo sicuro di non cadere nella noia prodotta dalla sazietà è il variarli.

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