Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abboccamento

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Come devo comportarmi. Le buone usanze

185163
Lydia (Diana di Santafiora) 1 occorrenze
  • 1923
  • Tip. Adriano Salani
  • Firenze
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Se, dall'una o dall'altra parte, la domanda di matrimonio coinvolge questioni d'interesse, sarà ottima cosa metterle in chiaro in quel primo abboccamento o, se si crede più opportuno, in un secondo; sempre però prima che sia dichiarato ufficialmente il fidanzamento. Le questioni d'interesse sono sempre gravi e noiose a trattare, ma è un grande errore rimandarle di giorno in giorno, per un falso sentimento di convenienza. Le parole a mezzo, i complimenti, le reticenze danno spesso origine ad illusioni, che poi svaniscono bruscamente con dolore di chi ci aveva fabbricato sopra castelli in aria. Il matrimonio non è e non dev'essere un contratto commerciale; ma poichè la vita ha le sue necessità materiali, bisogna adattarsi anche in tale circostanza a parlar chiaro e senza doppi sensi. Il padre della fanciulla ha tutto il diritto di sapere quali siano i mezzi di sussistenza del giovane che aspira ad entrare nella famiglia, e, se vi sono dei beni immobili, quale parte gliene spetterà un giorno. A sua volta, il padre del giovane ha diritto d'informarsi se la fanciulla ha una dote, e in che cosa precisamente questa consiste, e come le sarà data, ecc. Messe in chiaro una volta per sempre tutte queste cose, si potrà non parlarne più per tutto il periodo del fidanzamento, nella mutua fiducia delle già fatte dichiarazioni.

Pagina 207

Galateo morale

196931
Giacinto Gallenga 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Se dal suo primo porre il piede nell'anticamera egli si vede accogliere con ischerno, se alle sue franche interrogazioni egli si ode rispondere con alterigia, con mistero, egli non potrà a meno di trarne l'induzione, il più delle volte fallace, che egli verrebbe ricevuto ancor peggio nel gabinetto dell'eccellenza, o dal suo segretario: e così gliene nasce lì subito in cuore un dispetto, e gli vien meno il coraggio di presentarsi all'ufficiale del Governo o di qualsivoglia altra amministrazione, e si deciderà fors'anco a rinunziare a un abboccamento da cui può dipendere l'esito d'un progetto, d'un'impresa in cui può trovarsi impegnato l'interesse non dei privati soltanto, ma di un paese o dello Stato istesso ; e lascierà così, ritirandosi, libera la strada ai ciarlatani, ai faccendieri, gente che non ha altro in mira fuorché l'utile proprio e non si adonta, menomamente, pur di arrivare al suo scopo, degli sfregi portati al suo decoro, né si spaventa degli ostacoli seminati sul suo passaggio; poiché il senso della dignità personale è in lui da gran pezzo smussato dalla lunga abitudine del domandare, del supplicare e del raccomandarsi. Che se il galantuomo che io vi dissi testé riesce pure a superarsi e viene, dopo un monte di umiliazioni, ad essere introdotto alla presenza del funzionario, e gli si farà innanzi con un fare così disagiato, con una soprascritta così bietolona, che il ministro, il segretario, il capo d'ufficio lo terranno forse in concetto di melenso o di pazzo e taglieran corto al suo dire impacciato per liberarsi al più presto dalla seccatura della sua presenza.

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