Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbiura

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Angiola Maria

207259
Carcano, Giulio 1 occorrenze
  • 1874
  • Paolo Carrara
  • Milano
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Alcun tempo appresso, egli si fece trasportare, quantunque cieco, nella chiesa dov'io feci la pubblica abbiura dell'eresia... La memoria di quel giorno non uscirà mai del mio cuore.... Ma da quel giorno stesso, non vidi più mio padre, e forse non lo rivedrò mai. Nessuno, benchè il fatto della mia conversione menasse qualche rumore nel paese, nessuno ebbe l'animo di farne motto con lui; talchè seppi in appresso averne egli letta la notizia sui fogli pubblici.... Mi dissero ancora che, nell' impeto del suo sdegno, egli m' abbia maledetto.... Oh Dio! No, no, io non lo crederò mai; e tu, o Signore, non consenti che un padre maledica il figliuol suo!... Il vero è ch' io son fuggito come un colpevole; che ho abbandonato famiglia, amici, e patria: non avrei potuto vivere, come straniero, vicino alla mia casa, a' miei; e mutai nome e cielo. Poi, qui speravo di trovare quel riposo che sempre fugge dinanzi a me, e qui mi richiamavano una promessa, un affetto.... Ah! si, che almeno io la ritrovi quella virtuosa fanciulla! Essa non mi respingerà più; ora, non sono il giovine ricco e potente, sono il figliuolo diseredato, il povero esigliato che domanda conforto, che ha bisogno di vivere presso alcuno che l'ami ancora. » Oh! » esclamò Eugenio, « vi dico, in coscienza, che di certe cose non ne so uno straccio! Ma se, per la verità, non v'avessi intes' io a raccontare voi stesso la vostra storia, la crederei proprio, come mi dicessero che il Gran Turco s'è fatto eremita. Un giovine come voi, un signore, un uomo d'ingegno, far questa fine.... Scusate, sapete; ma, a me, sono miracoli che poco m'entrano in testa: sebbene, a dirvela, tutto ciò m'abbia imbrogliato un po' l' idee; m'avete tirato giù certe ragioni, certi scrupoli, a cui non ho mai pensato in vita mia. » Arnoldo taceva, e teneva fissi sopra il compagno gli occhi, con un'aria tra mesta e grave. « E vorrei veder adesso, » soggiungeva Eugenio, « che quella fortunata fanciulla volesse far la schizzinosa. È impossibile! e scommetto che il suo nascondersi è furberia bell' e buona, per tirarvi meglio in trappola. » « Non è vero! voi non la conoscete; » rispose sdegnoso Arnoldo. « Sarà, lo dite voi, sarà; però non vorrei che.... » E, con un tal maligno sorriso, Eugenio scoteva il capo. « Ah! voi ridete, ridete come gli altri che mi tengono per uno stolto.... Ma voi non potete vedere quello che passa qui dentro, non sapete quel che si può perdere e sperare! » A tali parole dette con fuoco, l'altro tacque, si strinse nelle spalle, e conchiuse mentalmente: - Non c'è da dire: bisogna persuadersi che pizzichi del matto. - Ma poco di poi, quando Arnoldo gli confidò che al domani partiva per andare in cerca di Maria, al paesello del lago, o nel dintorno, e conchiuse pregandolo in nome dell'amicizia di tentar tutto, durante la sua assenza, per averne egli pure contezza, Eugenio aveva promesso di far l'impossibile: e si lasciarono, buoni amici come prima.

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