Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbisognano

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Il successo nella vita. Galateo moderno.

174746
Brelich dall'Asta, Mario 3 occorrenze
  • 1931
  • Palladis
  • Milano
  • Paraletteratura - Galatei
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Così per esempio hanno: 100 grammi di carne di manzo, magra .... 122 calorie 100 » di prosciutto............................ 397 » 1 uovo di gallina, di circa 47 grammi............ 73 100 grammi di burro......................................756 » 100 » di formaggio svizzero.............. 340 » 100 » di pane di frumento............ 229 » 100 » di pane di segala............... 203 » 100 » di piselli............................. 300 » 100 » di maccheroni.................... 340 » 100 » di patate.............................. 88 » 100 » di zucchero......................... 383 » 100 » di frutta fresche................. 60 » 100 centimetri cubici di latte...................... 67 » 100 centimetri cubici di birra stagionata........... 47 » Un uomo di circa 70 chilogrammi ha ogni giorno bisogno approssimativamente di: 1680 calorie - in stato di completo riposo e quiete 1890 » - in stato di riposo a letto 2100 » - in stato di riposo, nutrendosi normalmente; 2520 » - in stato di riposo, rimanendo a casa 3360 » - se lavora moderatamente; 6720 » - se occupato con un lavoro pesante Donne abbisognano in media del 10 per cento in meno. L'intensità però di assimilazione varia molto da individuo a individuo. Per pratica si sa, che vi sono forti mangiatori magri e viceversa persone che patiscono la fame e che nondimeno sono grasse, a seconda della disposizione individuale. Alcuni possono consumare moltissimo grasso, senza ingrassare, altri invece devono essere molto moderati nel consumo di grassi; ad alcuni le frutta sono ottimo ed efficace nutrimento, ad altri cagionano una digestione più rapida e perciò meno perfetta e conseguentemente li fanno dimagrire. Per quanto dunque la teoria delle calorie abbia in sè e nei riguardi della generalità un grande valore, nei riguardi di moltissimi singoli essa appare inapplicabile. A ciò va aggiunta la difficoltà di stimare e classificare gli alimenti secondo il loro valore di calorie. Specialmente in case private sarebbe molto difficile di far la cucina scrupolosamente a seconda delle calorie, perchè in tal caso prima di cominciare a preparare iI cibo, tutte le vivande nonchè gli ingredienti, dovrebbero venir pesati ancora in stato crudo. Fortunatamente esistono delle misure più pratiche e più comode, secondo le quali si può e si deve controllare le proprie condizioni di nutrizione, e queste sono precisamente la tensione dei nostri vestiti, la pesa e lo specchio. Con lo aiuto di questi semplici mezzi ausiliari ognuno è in grado di controllare de sè le proprie condizioni di nutrizione. Qui però si deve notare che quella norma molto conosciuta e diffusa, secondo la quale ogni persona deve pesare tanti chilogrammi, quanti centimetri è più alta di un metro (per esempio, un uomo di 165 centimetri dovrebbe pesare 65 chilogrammi), nei singoli casi è altrettanto inapplicabile, come la rigida teoria delle calorie. Perchè come l'assimilazione varia nei singoli individui, così differisce anche la costituzione dei diversi individui. Uno ha le ossa forti e pesanti e pochi tessuti congiuntivi, un altro invece ha la struttura ossea molto delicata e più contenuto grasso; questi ha le gambe corte, quegli le ha invece lunghe. Per un corpo medio, ideale, i numeri di cui sopra potrebbero corrispondere, ma volendoli applicare praticamente per ogni singolo individuo, potrebbero portare a risultati fallaci ed ingannevoli. Partendo ora dalle nozioni sopra esposte, l'antica disciplina considerava tutto il problema della nutrizione come un processo chimico ed ha immaginato che tutte le sostanze chimiche necessarie potessero venir prodotte artificialmente ed introdotte in brevissimo tempo nell'organismo in forma di pillole. Il fisiologo tedesco von Bunge fece anche esperimenti e nutrì alcuni animali con un « latte artificiale » ch'egli stesso aveva prodotto nel suo laboratorio. La conseguenza di quest'esperimento fu, che gli animali sottoposti a questa « cura del latte artificiale », in breve tempo perirono tutti uno dopo l'altro. Questo prova, che oltre all'albumina, agli idrati di carbonio, all'acqua e alle sostanze minerali, ci deve essere nel nutrimento ancora qualcosa che noi non possiamo produrre artificialmente, perchè è un prodotto della vita stessa. Il più importante di questi prodotti è quello ben noto sotto il nome di vitamina, la cui presenza sta in relazione con l'influenza della luce del sole. Le vitamine esistono soltanto dove vive la natura e vengono distrutte tostochè i mezzi commestibili in cui si trovano (legumi, frutta, latte) in seguito ad una prolungata cottura o scottata con acqua bollente, subiscano un mutamento, o anche se essi fossero conservati troppo a lungo. Quanto più un nutrimento è naturale, quanto meno i legumi, il latte, le frutta, vengono sottoposti a mutamenti, tanto più sono sani, tanto più la formazione delle cellule del nostro corpo procederà liscia e naturale, tanto più resistente sarà il nostro corpo e tanto più a lungo conserverà la sua giovinezza. Oltre alle vitamine, è di grande importanza per l'igiene dell'assimilazione - secondo le constatazioni di Ragnar Berg - la regolare provvista del nostro organismo di cosidetti sali basici. Questi sali sono contenuti abbondantemente in certe specie di legumi, per esempio nelle carote, nelle barbabietole, in tutte le insalate verdi, nei pomodori, in tutti i generi di cavolo, nei cetrioli, nei fichi, nelle prugne, nei limoni e nelle arance. Si trovano abbondanti anche nel pane di puro frumento e nelle patate, mentre invece si trovano appena, molto scarsi, negli asparagi e nei cavolfiori. Nelle lenticchie e nell'uva orsina mancano quasi del tutto. Viveri contenenti, rispettivamente producenti acidi nel senso di Ragnar Berg, sono la carne, il pesce e le nova. Se vogliamo mantenerci stabilmente sani, dobbiamo stabilmente consumare una maggiore quantità di alimenti che contengono sali basici e per non eliminare poi questi sali dai cibi e non distruggerli, bisogna cuocere i legumi nel proprio sugo non troppo a lungo e non su fuoco troppo caldo, in modo ancora da conservar loro in gran parte il sapore e la fragranza naturale. La preparazione industriale degli alimenti è spesso dannosa dal punto di vista igienico, inquantochè mediante la fabbricazione vengono allontanate dagli alimenti stessi parti preziose per la nutrizione, come ciò è il caso nella farina macinata molto finemente e nel riso brillato.Il ritorno alla farina più oscura, ruvida, ma più ricca di contenuto ed al pane nero od a quello di frumento granelloso, sarebbe quindi importante e molto raccomandabile. Tutti questi riconoscimenti, che a ragione tendono a rendere di nuovo l'alimentazione più naturale e più sopportabile, condussero nelle loro forme più acute alla cosidetta cucina cruda. I seguaci della cucina cruda, partendo dall'idea che l'energia del sole immagazzinata nelle piante, passa in questo modo nell'uomo, rispettivamente diventa energia umana, si nutrono principalmente di frutta e legumi crudi. Senza dilungarci in particolari, rammentiamo soltanto che la cosidetta cucina cruda è un sistema di nutrizione unilaterale, che, applicato ragionevolmente, può condurre allo scopo che si prefigge, però dovrebbe essere sempre accompagnato da un controllo medico. Sebbene anche la cucina cruda si astenga dal consumo di tarianismo, il quale ripudia bensì ogni sorta di carne ed anzi, nelle sue forme estreme, anche altri prodotti animali (uova, latte, formaggio), nondimeno si permette il consumo di frutta e legumi cotti. Il vegetarianismo è molte volte conseguenza di particolari concezioni del mondo e della vita, come lo è in misura speciale nel caso della dottrina indiana del Mazdaznan, la quale vuol far conseguire agli uomini la redenzione per mezzo della spiritualizzazzione e ripudia ugualmente il consumo di carne. Sebbene basati esclusivamente su principi etici, i precetti della dottrina del Mazdaznan hanno molta somiglianza con le nostre moderne vedute sulla assimilazione corrispondente alle norme igieniche. Prescindendo dalla parte qualitativa della nostra nutrizione, dobbiamo prendere in considerazione anche i suoi rapporti quantitativi. La maggior parte degli uomini mangiano troppo. La conseguenza di ciò è che essi non sono più capaci di sentire un sano appetito. Questo viene piuttosto costantemente eccitato o stuzzicato mediante cibi fortemente drogati e salati, ghiottonerie e cibi piccanti e pesanti, sicchè il palato non è più assolutamente capace di reagire a nutrimenti semplici. Anche in questo riguardo molto si può migliorare con una nutrizione naturale e non eccitante. Soltanto coloro il cui appetito viene stimolato già dalla vista di un pezzo di pane asciutto, sono in questo riguardo perfettamente sani. Compendiamo ora queste nostre considerazioni nella seguente domanda:

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Persone d'età avanzata naturalmente abbisognano d'una calzatura più calda. Un difetto di bellezza, ch'è in pari tempo un molto importuno disturbo del benessere generale, sono i cosidetti « occhi pollini » (calli dei piedi). Questi sono causati da scarpe troppo strette o male adatte al piede, che mediante una costante pressione sugli stessi punti producono delle callosità cornee della pelle. Gli « occhi pollini » sono dei coni cornei rigidamente circoscritti, che sono piantati con la punta all'ingiù. nelle dita dei piedi. Questi coni cornei premono direttamente sul sensibilissimo periostio, ciò che è molto doloroso. Se ad eliminare questo male si vuol intraprendere un trattamento efficace, bisogna anzitutto eliminare la causa del male, e procurarsi delle calzature ben adatte e non strette. Allora si riescirà in generale ad eliminare anche i calli più ostinati, e precisamente mediante caldi bagni saponati ripetuti due volte alla settimana dopo i quali si deve man mano allontanare la pelle cornea, però scorzandola e non tagliandola a fondo, volendo estirparne la « radice ».Dopo questi bagni si possono applicare sul calli anche impiastri che promuovono il distacco della pelle cornea (p. e. impiastro salicilico al 20 percento). Anche i geloni sono spesso la conseguenza di scarpe strette. Quando fa freddo, i vasi sanguigni si restringono, per poi di nuovo dilatarsi e portare il sangue nella pelle. Ma se ciò viene impedito dalla pressione della scarpa, i rispettivi punti del tessuto si raffreddano sempre più, sinchè infine vengono danneggiati dal gelo. I vasi sanguigni interessati s'infiammano, assorbono molto sangue, che in parte passa anche nel tessuto, e così si sviluppa il gelone. Oltre alla pressione delle scarpe possono causare la formazione di geloni anche l'anemia, la debolezza di cuore, la nervosità ed un insufficiente attività dei muscoli. Poichè dunque si tratta sovente d'un indeficiente funzionamento dell'apparato regolatore del calore, è molto importante un corrispondente allenamento di questo. Lavoro fisico e ginnastica, nonchè massaggio e bagni alternati apportano, specialmente se usati preventivamente, maggior successo che unguenti e tinture. Nondimeno possono venir usate anche queste, e precisamente il meglio dopo i bagni alternati, quando mediante movimenti di massaggio possono venire inseriti nella pelle. La cura delle unghie non è tanto importante al piede come alla mano. In ogni caso però molto può guadagnare in bellezza un piede mediante un assiduo pedicure. E' da porsi attenzione anzitutto al pericolo dell'incarnamento delle unghie. Le unghie del piede devono anzitutto venir tagliate non in forma di arco, ma diritto. Tagliando le unghie fortemente agli angoli, esse si incarnano e producono dolori. Questi si possono lenire con bagni, cui si aggiunge acqua borica o thé di camomilla. L'incarnamento può spesso venir impedito anche mediante un taglio applicato nel mezzo dell'unghia. Se subentrano forti dolori, arrossamenti o suppurazioni, si ricorra al medico. Persone che devono star molto in piedi, come camerieri, barbieri, ecc. sono in maggior grado esposti al pericolo di procurarsi un abbassamento della pianta dei piedi. Si può prevenire quest'inconveniente con opportuni esercizi ginnastici. Per esempio: alzarsi sulle punte dei piedi sollevando i calcagni; poggiarsi sull'orlo esterno della pianta del piede, e precisamente poggiandosi alternativamente prima sulle dita del piede e poi sulle calcagna; camminare, correre in punta di piedi e simili. E' anche consigliabile a tutti coloro, che per la loro professione corrono il pericolo di procurarsi un abbassamento della pianta del piede, di tenere camminando i piedi paralleli, con le punte dei piedi piuttosto rivolte verso dentro, che all'infuori. Poichè l'abbassamento della pianta del piede consiste in un doloroso spostamento della struttura ossea, si può fortunatamente controbilanciare l'inconveniente collocando nella scarpa, aderente alla suola, una suola ausiliare che serva di sostegno alla pianta del piede.

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Viceversa abbisognano spesso di una correzione i cosidetti nasi a sella. L'operazione di questi consiste nel sollevare l'osso nasale. Per render le guance liscie, il medico chirurgo fa un'incisione dietro all'orecchio, che così resta quasi invisibile, e tende la pelle. Se una delle guance è più infossata, vi si può trapiantare del grasso da qualche altra parte del corpo. Orecchie a ventaglio o pendenti possono ugualmente venir portate nella posizione desiderata in via operatoria. Un altro mezzo per eliminare deformità del naso di grado leggero e di cicatrici che giacciono molto profonde, sono le

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