Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Donnine a modo

193935
Camilla Buffoni Zappa 1 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Trevisini - Editore
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Alle più adulte fra voi incombe, se siete loro vicini di mensa, di versar loro da bere; ma ciò con bel garbo, badando di non versare il liquido sulla tovaglia; è pure vostro obbligo di tenere il piatto mentre si servono, porger loro la sedia, offrire il posapiede all'ava, incontrarli quando entrano in una stanza dove vi trovaste; badare alle correnti d'aria delle quali hanno tanta paura i vecchi; infine aver sempre presente che la loro età abbisogna di una continua vigilanza d'amore. 83. Badate di non parlare mai in loro presenza di morte non solo, ma badate anche di non farvi sentir dire di qualche loro coetaneo che é vecchio. Vi farà ridere, ma essi si credono sempre giovani, e se qualche volta accennano essi stessi alla loro vecchiaia, credete a me, è per il bisogno di sentirsi smentire. Mi ricordo un giorno che a casa nostra si era ricevuta una partecipazione di morte di una signora. La nonna mia, allora di ottan- tasei anni, si rivolse a un amico di casa che pure conosceva la defunta: «povera signora Margherita!... non era nemmeno vecchia.» A una specie di obbiezione dell'amico essa soggiunse: «avrà avuto cinque o sei anni più di me!» Ci volle del bello e del buono per non scoppiare in una risata. 84. Nella famiglia si possono trovare altri parenti, siate con tutti rispettosi e affettuosi. Specialmente con i congiunti dovuti al caso, cioè con quelli venuti in casa nostra da famiglie estranee, grazie a un matrimonio, raddoppiate di cortesia. 85. Avete dei fratelli, delle sorelle facilmente. Ai primi protezione e compatimento se di voi minori, rispetto e obbedienza se maggiori. Verso le sorelle affettuosa compiacenza, e non già litigi continui come usano molte fanciulle di mia conoscenza. 86. Se aveste perduto il padre e aveste un fratello maggiore ricordatevi che dovete ad esso quel rispetto e quella obbedienza che avreste avuto pel vostro caro defunto. 87. Ai fratelli e alle sorelle minori siate larghi di aiuti negli studi, ma in modo di far quasi loro una ripetizione di ciò che sentirono alla scuola, anzichè dettare il compito che non sapessero fare. 88. Non vi fate l'una l'altra delatrice dei falli dei fratelli e delle sorelle, che anzi dovete cercare di coprire e scusare, a meno che il vostro buon senso non vi dica che si tratta di cosa grave, e per la quale l'intervento dei genitori sia più che necessario. 89. Amatevi fra voi, anche se i vostri caratteri fossero assai diversi, e compatitevi. 90. Ora che credo avervi parlato abbastanza dei vostri rapporti con le persone della famiglia, vediamo alcune regole generali dalle quali non vi dipartirete mai nè in casa nè fuori. 91. Non canterellate fra i denti, non alzate le spalle, non fate delle dita scopetta al naso, non vi rodete le unghie, cosa contraria all'educazione a alla salute; non strappate le pipite coi denti, non parlate all'orecchio di una persona in presenza di un'altra, non dite bugie, non fate scricchiolare i denti nè le dita. 92. A'miei tempi quando una fanciulla aveva ricevuto un castigo si faceva un dovere di chiedere scusa a chi l'aveva rimproverata; oggi è tutt'altro: pare che il domandar perdono avvilisca; tornate al vecchio uso, fanciulle mie, e sentirete che la piccola umiliazione inflitta al vostro amor proprio, sarà ben compensata dalla gioia che sentirete dopo esser state perdonate. 93. Non vi mettete in ginocchio sulle sedie, non appoggiate i piedi sulla sedia occupata da un altro, non gridate nelle orecchie alle persone, parlate adagio in modo chiaro sì da non obbligare chi vi ascolta a farvi ripetere quanto avete già detto; parlate sempre la lingua nazionale, e non già i dialetti che vi abituerebbero a cadenze di voce, a un gergo che difficilmente riuscirete poi a perdere. 93. Non tenete una gamba accavallata sopra l'altra, nemmeno per lavorare. 94. Non vi mettete a leggere ad alta voce in presenza altrui se non ne siete state invitate. 95. Debbo ancora parlarvi di una circostanza nella quale vi potrete trovare di frequente: trovarvi sole in salotto quando la donna di servizio introduce una visita.Come vi diporterete? Trattandosi di un'amica di vostra madre, tanto più se ha con sè qualche bambina o bambino, vi consiglio di fermarvi, rispondendo graziosamente alle sue domande. Se si tratta di persona sconosciuta, specialmente se di un uomo, salutate con un cenno del capo, e ritiratevi. Se di persona che vedete qualche volta in casa vostra, o in casa di qualche amico della vostra famiglia salutate gentilmente, accennate alla pronta venuta dei vostri genitori, e chiedete il permesso di ritirarvi. Ma guardatevi sempre in questo caso dalle esagerazioni, come dal fuggire, dal rimanere incantate a squadrare la persona che vi sta davanti come fosse l'esemplare di una specie rara, dal tormentare il visitatore con domande che per quanto graziose, lo possono seccare. 96. Qualche volta invece la mamma vi farà chiamare per salutare chi venne a visitarla. Allora siate disinvolte senza sguajataggine, non vi permettete d'interrogare persone maggiori di voi, ma rispondete pronte alle loro interrogazioni. Non lasciate mai intravvedere che vi annoiate. 97. Se nel salotto si trova una fanciulla o un fanciulletto chiedete a chi li accompagna il permesso di portarli con voi a giuocare in un' altra stanza, e invitateli con buon garbo a seguirvi. 98. Inutile vi dica che all'ospite dovete lasciare la preferenza nella scelta dei giuochi, compiacerlo in tutto, sopportare anche qualche noia che vi potesse causare, ricordando che l'ospitalità è fino dai tempi più remoti cosa sacra. 99. Se escite di casa non dimenticate di salutare prima chi vi rimane.

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